Il piano era questo. Arianna sarebbe andata in aula professori a parlare con la coordinatrice del problema che aveva con Doug e vedere se potesse fare qualcosa al riguardo.
Così, il giorno dopo, prima di entrare in classe, Bay la accompagnò in aula professori.
«Grazie.» lo ringraziò Arianna, per poi bussare ed entrare non appena le diedero il permesso.
Una volta dentro, cercò con gli occhi la coordinatrice e, non appena la vide, la raggiunse.
«Ciao, Arianna. Che succede?» le chiese lei non appena la vide arrivare, rivolgendole un sorriso.
Ariana ricambiò il sorriso, cortesemente. «Buongiorno. Avrei un problema con Doug, il ragazzo seduto accanto a me.» dopo aver detto ciò, raccontò alla coordinatrice la situazione.
La professoressa, al termine della spiegazione, scosse la testa. «Mi dispiace, Arianna, ma più di una ramanzina non posso fare.» le disse, dispiaciuta.
Arianna si morse il labbro. Forse sotto sotto quella situazione di Doug stava cominciando a preoccuparla. Soprattutto dopo la marea di cose senza senso che le aveva rigettato addosso il giorno prima.
«Già che ci sei, Arianna, tieni questo foglio. È un modulo da compilare per lo stage. Dovete mettere il vostro numero di telefono e quello dei vostri genitori.» le disse la coordinatrice, porgendole un foglio.
Arianna lo prese e ringraziò, poi si congedò.
Uscendo dalla stanza, stava mettendo il foglio nello zaino. Quando alzò la testa, si rese conto che Bay non c'era.
Si guardò intorno, ma di lui non c'era traccia. “Sarà andato in classe.” pensò.
Si avviò anche lei, ancora preoccupata per la situazione con Doug. Sperava vivamente che non sarebbe sfociato in qualcosa di peggiore, non solo per lei: le dispiaceva per lui e le conseguenze che avrebbe passato.
Le lezioni iniziarono. Arianna cercò di concentrarsi, ma il suo pensiero continuava a vagare altrove.
«Arianna, stai bene?» le chiese Njord, vedendola distratta.
Arianna sospirò. «Sì, tranquillo.» mormorò, facendo un sorriso stanco.
Qualche minuto dopo, non riuscì a trattenersi. Si girò e diede uno sguardo a Doug, accanto a lei.
Notò che aveva ancora le occhiaie. Guardava dritto davanti a sé e aveva un sorrisino furbo.
Arianna aggrottò le sopracciglia, confusa. Quel sorriso non gliela raccontava giusta.
Poi si diede un ceffone mentalmente, però. Non era da lei dubitare così degli altri. In fondo, l'aveva detto lei, Doug non era cattivo e non era stupido, aveva solo bisogno d'aiuto.
Quando suonò la campanella, Arianna quasi si spaventò. Si alzò, un po' intontita dai tanti pensieri, e si avviò fuori insieme al suo gruppetto.
Li aggiornò subito sulle parole della coordinatrice.
«Che peccato.» commentò Bay alla fine.
Jade diede un pugno all'aria, frustrata. «Allora lo farò smettere io! Non lo sopporto!» esclamò.
Sky ridacchiò. «Calma i bollenti spiriti, Jade. Tanto Ari ha detto che non le da troppo fastidio. Vero Ari?»
Ma la ragazza era ancora persa nei pensieri.
Njord le toccò la spalla, preoccupato. «Arianna? Sei qui?» la chiamò.
Arianna si riscosse. «S-Sì! Tutto a posto.» disse, senza neanche sapere quale fosse stata la domanda.
Ora anche gli altri la guardarono preoccupati. «Che ti succede, Arianna? Tutto bene?» le domandò Gabriel.
La ragazza annuì. «Sì, sì. Sono... No, ok. Sono preoccupata per Doug. Non vorrei che facesse qualcosa di male e finisse nei guai.» ammise.
Jade aggrottò le sorpacciglia. «Lui?! Ma che ti frega di lui?» fece, sorpresa.
«So che può sembrare assurdo, ma insomma, so che non è cattivo. Ha solo bisogno di aiuto.» Arianna ripeté quello che aveva pensato prima.
Jade fece un'espressione di disappunto, mentre Sky, Arion e Bay le sorrisero. «È meglio che pensi a te stessa, Arianna, ma è bello che tu ci tenga.» le disse Gabriel, un po' a metà tra l'approvazione e il disappunto.
Njord era l'unico genuinamente preoccupato. Probabilmente era perché era stato coinvolto in prima persona l'ultima volta, si disse, ma non riusciva a non pensare che Doug stesse per fare qualcosa. Non si fidava per nulla.
In quel momento, la coordinatrice li approcciò. Chiese ad Arianna di consegnarle il foglio con i numeri, ed Arianna eseguì.
Rientrando in classe, Bay diede una pacca sulla spalla ad Arianna. «Pensi come una rappresentante, ormai.» le sussurrò.
Arianna arrossì leggermente, ringraziandolo per il complimento.
Tornò al posto, ricordandosi che ora ci sarebbe stata la verifica di storia.
Si preparò psicologicamente, tirando fuori da sotto il banco il suo foglio protocollo. Fu in quel momento che vide un altro foglio nella sua cartella, che non aveva visto prima.
Aggrottando le sopracciglia, fece per prenderlo ma la ragazza seduta accanto a Jade, dietro di lei, se ne accorse e lo raggiunse prima di lei.
«Ehi, ma questa è una verifica di storia con le risposte!» esclamò, proprio nel momento in cui la professoressa di storia entrava in classe.
Arianna afferrò al volo e sbiancò.
La professoressa si avvicinò e, vedendo che quella era la verifica di quel giorno, chiese dove avessero trovato quel foglio.
Arianna non rispose. Si girò verso Doug e sentì il sangue ribollirle nelle vene quando vide che stava facendo il suo sorrisino furbo e la stava guardando. Dritta negli occhi.
Da lì in poi, non riuscì a ragionare. Milioni di scenari le passarono per la mente: i professori l'avrebbero guardata con sdegno, avrebbero eletto un nuovo rappresentante, i genitori sarebbero stati delusi da lei, Jimmy sarebbe stato disgustato...
Mentre la professoressa le urlava contro, Arianna scoppiò in lacrime, sentendosi una stupida per essersi preoccupata per Doug. Era troppo buona.
«Ma non è possibile che Arianna l'abbia preso! Qualcuno deve averlo messo nel suo zaino!» protestò Jade, furibonda.
Fu Michael, in fondo alla classe, ad intervenire. «Veramente, io ricordo di averla vista davanti all'aula professori, mentre si metteva un foglio nello zaino.» disse.
Arianna scosse la testa ossessivamente. «No... No! Non sono stata io, è stato...!» farfugliò, disperata.
Njord, accanto a lei, le toccò il braccio, nel disperato tentativo di consolarla, ma invano.
«Adesso andrai dritta dalla preside, Arianna! Non posso credere tu abbia fatto una cosa così terribile!» la riprese la professoressa, indicandole la porta.
Arianna si alzò di scatto, la testa bassa, le lacrime che scorrevano sulle sue guance. Non sembrava più quella ragazza decisa che si era presentata alle elezioni dei rappresentanti.
Bay, che era stato chiamato per accompagnarla, le poggiò una mano sulla spalla. «Ehi, tranquilla. Sistemeremo tutto.» le sussurrò.
Ma Arianna non rispose. La classe fece in tempo a udire il suo «La mia vita è finita...» prima che la porta si chiudesse violentemente.
Angolo autrice
Ciao ragazzi!
Faccio questo angolo per avvisarvi che ho pubblicato la raccolta di one-shot! Fatevi pure sotto con le richieste nel capitolo dedicato lì!
Bacini <3<3<3
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Mi Piaci Così Come Sei. [Doug McArthur]
FanficArianna vive la sua vita come una qualsiasi ragazza di sedici anni: studia, si prende cura di sé e ha una famiglia adottiva che le vuole bene. Ma tutto cambia quando, all'inizio del terzo anno, conoscerà un ragazzo che sembra comportarsi in modo ir...