«Cos'è successo alla tua madre adottiva?»
Chronos s'intristì di nuovo, esattamente come prima. Arianna si pentì di avergli fatto quella domanda.
«Scusa, non avrei dovuto-» cominciò, ma Chronos la interruppe. «No, va bene. Non è così doloroso, è solo che ancora non capisco il perché.» la rassicurò.
Arianna tacque, in attesa. Chronos sospirò, poi si mise a parlare.
«Si chiama Valentine Whitingale, e da quando sono arrivato non mi avrà detto più di due parole. Ho chiesto a Byron perché, ma si rifiuta di dirmelo. Ho chiesto anche a mio zio Bryce, il fratello di Valentine, ma si è limitato a dirmi che ha passato degli eventi terribili e che le ci vorrà un bel po' prima che possa parlare liberamente ad altre persone. Ora ormai ci ho fatto l'abitudine, ma quand'ero piccolo ci soffrivo moltissimo. Mi chiedevo cosa le avessi fatto di male.»
Arianna rimase a bocca aperta. «Mi dispiace molto... Deve aver passato le pene dell'inferno per non poter nemmeno parlare con suo figlio...» commentò.
«Beh, quando Valentine è arrivata a casa, io ero qui già da più di un anno. Perciò, non credo si aspettasse di trovarmi qui. Non so nemmeno se fosse fidanzata con Byron, prima. Zio Bryce mi ha fatto promettere di non chiedere nulla a Byron, però, perché sembra che questa storia lo faccia soffrire moltissimo.»
Arianna lo guardò. Sembrava smarrito, non sembrava per nulla il Chronos entusiasta di prima. Sentì il bisogno di confortarlo. Non le piaceva vederlo così.
Si avvicinò e lo abbracciò. «Mi dispiace davvero molto, Chronos.» disse.
Chronos ricambiò l'abbraccio, senza esitare.
Rimasero in silenzio per qualche minuto, e Arianna si rese conto che già voleva bene a Chronos. Magari era solo perché le aveva appena raccontato qualcosa di brutto, e quindi si sentiva dispiaciuta per lui, ma si era sentita davvero molto male a vederlo così triste e serio.
«Sono molto contento di averti trovata, Arianna. Mi dispiace di essere diventato così triste d'un tratto.» mormorò Chronos, distogliendola dai suoi pensieri.
«Figurati. Sono io che ti ho chiesto di raccontarmi di tua madre. Sono io che ti chiedo scusa.»
Chronos sciolse l'abbraccio. Arianna vide che ora stava sorridendo di nuovo.
«Non importa. Ora facciamo altro, dai.»
Il resto del pomeriggio, Chronos fece vedere ad Arianna i suoi disegni e i suoi libri. Giunse presto l'ora di tornare a casa.
Venne Jimmy a prenderla. «Ti sei divertita?» le chiese.
Arianna annuì. «Chronos è molto simpatico e suo padre è davvero gentile.» disse.
Jimmy le circondò le spalle con un braccio. «Sono felice.» le disse.
Quella sera, prima di andare a dormire, Arianna pensò che quel giorno aveva conosciuto tre persone fantastiche: Bay, Byron e Chronos.
I tre giorni di sospensione di Njord e Doug, con in mezzo il weekend, passarono in fretta.
Bay stette vicino ad Arianna tutti e tre i giorni. I due parlarono molto e passarono molto tempo anche con Jade, Sky, Gabi e Arion.
Per il momento la situazione in classe non sembrava tragica. Certo, più di una volta il gruppetto si era accorto di occhiate strane o sussurri, ma non erano sempre sicuri fossero riferiti a loro.
Quentin restava del suo parere. Avevano provato ancora a convincerlo, anche di persona, ma invano. Come si erano detti Bay e Arianna, però, finché non avesse fatto qualcosa di concreto, non avrebbero potuto dirlo ai professori.
Il giorno in cui Doug e Njord tornarono a scuola era un Martedì. Quando Arianna entrò in classe, erano tutti e due già lì.
"Miracolo." pensò, mentre andava a sedersi.
Njord la salutò con un sorriso. Arianna ricambiò. «Ehi, Njord. Come va?»
«Bene, grazie.» rispose lui.
Poi Arianna si girò verso Doug. Guardava davanti a sé, con sguardo assente.
La ragazza decise di fregarsene. "Come se salutandolo cambiassi la situazione." pensò.
Le prime tre ore filarono tranquille. All'intervallo, Arianna propose a Njord di passare l'intervallo con lei e il gruppo.
I due ragazzi uscirono e trovarono gli altri nel solito posto, vicino alla porta della classe.
«Ehi, Arianna. Ciao, Njord!» li salutò Bay, felice di vedere anche Njord, a cui rivolse un sorriso.
«Oh, c'è anche Njord oggi!» esclamò Sky.
Arianna rise. «Non possiamo mica lasciarlo solo in classe.» disse.
«Come stai, Njord?» gli chiese Gabi.
«Bene, grazie mille.» rispose lui.
«Ci dispiace davvero molto di quello che è successo.» commentò Bay.
Njord scosse la testa. «Non importa. Grazie che mi avete difeso.» ringraziò.
«Ma figurati! Dovevamo farlo.» disse Jade.
«Su, raccontaci della Norvegia, Njord! Mi piacerebbe tanto andarci...» lo incitò Arion.
Arianna rise. «Sì, dai raccontaci com'è la Norvegia.»
L'intervallo lo passarono insieme, a parlare della Norvegia. Mentre si sedevano al banco, alla fine, Njord ringraziò ancora Arianna.
Arianna gli sorrise. «Non importa.» gli disse.
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Mi Piaci Così Come Sei. [Doug McArthur]
FanfictionArianna vive la sua vita come una qualsiasi ragazza di sedici anni: studia, si prende cura di sé e ha una famiglia adottiva che le vuole bene. Ma tutto cambia quando, all'inizio del terzo anno, conoscerà un ragazzo che sembra comportarsi in modo ir...