Dopo essere stato piantato nel corridoio da Arianna, Doug rimase lì, ammutolito.
Si sentiva scoppiare di rabbia, le sue unghie si stavano conficcando nei suoi palmi da quanto stava stringendo i pugni. Era furioso per una miriade di motivi: perché Arianna le aveva risposto, aveva dimostrato di non essere l'ingenua che lui credeva che fosse, perché non aveva accettato le sue scuse quando era un miracolo anche solo che lui avesse pensato di porgerle.
Ma soprattutto, era furioso perché ora i sensi di colpa, invece che scomparire, si erano fatti più forti.
Tornò in classe pestando i piedi, poi si scaraventò sulla sedia. Ma ora il solo essere lì, a scuola, in mezzo alla gente, lo faceva ribollire dentro. Sentiva il bisogno impellente di uscire e non tornare mai più, così non avrebbe mai più dovuto vedere Arianna, i professori e tutti gli altri illusi che credevano che la scuola servisse a qualcosa.
Una domanda, però, continuava a tormentarlo, la causa di tutto questo casino: perché si sentiva così dispiaciuto di aver fatto ciò ad Arianna?
Insomma, Arianna era sicuramente stata male per quella settimana di sospensione, ma diamine, ora stava benissimo. La vedeva ridere e scherzare con i suoi amici, e l'aveva vista rimettersi in pari con le materie molto velocemente, quindi non era possibile che fosse il suo stato d'animo a disturbarlo.
E allora che cosa poteva essere, si chiese Doug.
Ripensò a tutto il periodo in cui l'aveva conosciuta, dall'inizio della scuola fino a quel momento. E più ci pensava, più si rendeva conto che era stato davvero stupido.
Aveva sempre pensato che Arianna fosse irritante, che volesse aiutarlo solo per apparire buona, ma pensando alle sue ultime parole... Non pensava più che quello fosse il caso. Se davvero l'avesse voluto fare solo per dare una buona immagine di sé, avrebbe accettato le sue scuse e sarebbe apparsa come la santa misericordiosa che elargisce pietà. E invece non era stato così, anzi.
Riflettendoci, ora, pensava che Arianna voleva veramente solo aiutarlo. Era quello che faceva con tutti, l'aveva fatto anche con Njord in fondo. E ora erano buoni amici. Njord sembrava fidarsi di lei, e anche gli altri suoi amici. Quello di Arianna non era l'atteggiamento di una che ti aiuta solo per apparire buona.
Doug strinse i pugni mentre una consapevolezza si rendeva chiara come il sole nella sua testa: a lui sarebbe piaciuto farsi aiutare.
Poi però scosse la testa. Non era colpa sua se si era comportato in quel modo. Solo perché una sola persona si era rivelata essere veramente gentile, non voleva dire che tutti gli altri lo fossero, non cancellava quello che era successo in passato.
Ma, non volendoci pensare in quel momento, scacciò quei pensieri, riflettendo su cosa fare ora.
Sarebbe davvero dovuto andare a costituirsi? Si sarebbe dovuto scusare di nuovo? Ma ora era davvero pentito, oppure non aveva capito nulla, come l'ultima volta?
Le domande lo assillarono, ma per il momento decise che una cosa era la più importante, e fu la prima che fece, non appena la campanella della fine delle lezioni suonò.
Uscendo da scuola, Arianna si stiracchiò. «Stanca?» le chiese Chronos, raggiungendola.
La ragazza annuì, facendogli un cenno di saluto. «Beh, siamo quasi a dicembre, per fortuna.» commentò poi, incamminandosi al fianco del fratello.
Quel pomeriggio avrebbero studiato insieme. Arianna gli raccontò brevemente cosa fosse successo quel giorno, e Chronos le fece un piccolo applauso alla fine per come si era difesa.
«Al vedere come eri ridotta durante la sospensione, pensavo sarebbe stato difficile riprenderti, invece wow, Ari!» le disse.
Arianna fece una risatina. «Gli ho solo detto la verità. Non sarò mai più ingenua come lo sono stata con lui.»
«Non dire sciocchezze, Ari. Hai insistito, ma era solo per il suo bene. Non è per nulla colpa tua.» la rimbeccò Chronos, guardandola con sguardo serio.
Arianna alzò le spalle. «Non avrei dovuto insistere.»
«E lasciarlo comportarsi così? No, hai fatto la cosa giusta. Chiunque non accetti l'aiuto di qualcuno che te lo offre senza condizioni è solo un idiota.»
Arianna si voltò a guardarlo stupita. «Quindi secondo te ho fatto bene?»
«Ovvio. Anzi, mi piace che tu provi ad aiutare tutti. Insomma, penso sia meglio offrire sempre il proprio aiuto piuttosto che chiudere gli occhi davanti alle ingiustizie e ai problemi. Meglio un po' ingenui che codardi ed egoisti.»
La ragazza sorrise. Le parole di Chronos la sapevano sempre confortare.
«Come fai ad avere sempre le parole giuste?» gli chiese, dandogli una finta gomitata.
Il fratello rise. «Ma vah. Ho solo detto la verità.»
In quel momento arrivarono a casa di Chronos. Salirono e, arrivati in camera, si misero subito a studiare.
Erano ormai quasi le vacanze di Natale, mancava meno di un mese. Questo significava molto da studiare.
In quei giorni, perciò, Chronos e Arianna avevano pianificate delle sessioni di studio insieme durante la settimana, e con gli amici di Arianna nel weekend. In questo modo, si aiutavano tutti insieme.
Mentre facevano una pausa, Chronos chiamò la sorella per chiederle una cosa.
«Che c'è?» rispose lei.
«So che probabilmente non te ne frega più nulla, ma... Com'è che va Doug a scuola?»
Arianna aggrottò le sopracciglia. «Perché me lo chiedi?»
Chronos alzò le spalle. «Non lo so, così. Se magari decidesse di costituirsi e avesse l'intenzione di scusarsi seriamente...»
«Anche se fosse non avrei intenzione di farlo partecipare alle sessioni di studio insieme.»
«Sì, ti capisco.» concluse Chronos, dopo aver pensato per qualche secondo. Ad Arianna sembrò che volesse dire qualcos'altro, ma si era trattenuto.
«Se vuoi provare ad aiutarlo, non ti fermerò.» gli disse allora, incrociando le braccia. «Ma io non ho intenzione di riprovarci.»
Chronos le sorrise. «Sì, lo so. Sono stato stupido.» disse, ridendo. «Mi sa che in quanto a ingenuità siamo allo stesso livello.»
Arianna ridacchiò, annuendo. Un pochino le dispiaceva ancora per Doug, ma non aveva cambiato idea. Non voleva rischiare più.
Angolo autrice
Ciao ragazzi!
Ecco il nuovo capitolo! Scusate per l'attesa, ma essendo Novembre inoltrato ho un sacco di cose da fare! Volevo scrivere questo weekend come avevo promesso, ma mi è venuto un forte raffreddore e ho dovuto rinunciarci. Per fortuna, finalmente la mia scuola ha deciso di farci fare lezioni in asincrono insieme a quelle in sincrono, quindi non sarò obbligata a stare attaccata al computer per 6 ore (dalle 9 fino alle 3, una tortura!) e spero sarò in una buona condizione fisica e psicologica per scrivere regolarmente!
Comunque, questo capitolo è abbastanza importante. Doug ha finalmente dimostrato di avere un minimo di cervello, ora vedremo a cosa questo porterà. Fino ad allora, spero che passerete un buon resto della settimana!
Bacini <3<3<3
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Mi Piaci Così Come Sei. [Doug McArthur]
FanfictionArianna vive la sua vita come una qualsiasi ragazza di sedici anni: studia, si prende cura di sé e ha una famiglia adottiva che le vuole bene. Ma tutto cambia quando, all'inizio del terzo anno, conoscerà un ragazzo che sembra comportarsi in modo ir...