• Capitolo 17 •

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Il campanello suonò energico, facendo sobbalzare Elena.
Da quella terribile seduta, era in perenne limbo, sul filo di un pericoloso rasoio. Un brivido freddo sorprese la sua schiena pallida e si strinse dentro al maglione bordeaux.
"Ciao Ely!" esclamò Sandra dolcemente, accolta da un sorriso sbilenco di Elena. La casa era silenziosa, in modo innaturale, e un tiepido sole di fine primavera accarezzava le pareti color perla del salotto.
Elena guardò l'amica di sempre e si sentì per un attimo infinitamente più vecchia. Quell'orribile segreto l'aveva consumata anima e corpo.

"Sono contenta che sei venuta a trovarmi... Non ti aspettavo, sono in condizioni atroci" disse abbracciando Sandra. Il suo shampoo alla magnolia le diede un senso di conforto. "Ma stai tranquilla, sei sempre bellissima" le disse Sandra. "Spero piuttosto di non aver disturbato!" continuò sedendosi sul divano.
"Ma no, figurati! Ero qua a prepararmi un caffè, Clara è in camera sua... Sei arrivata al momento giusto, mi sentivo così sola" rispose Elena sciogliendosi i capelli.
Sandra la guardò e il cuore le si spezzò. La ricordava così colorata, vitale, decisa, solare, lo era sempre stata. Eppure, la Elena che in quel momento le appariva davanti, era ombrosa, sconsolata, spenta. "Povera... Non bastava essere vedova, pure questo..." pensò tristemente Sandra.
L'aveva sempre saputo, piove solo su chi ha più bisogno del sole.

Quello che le farfalle non diconoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora