• Capitolo 16 •

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Lacrime incandescenti bruciavano, corrodevano le guance scarne di Elena.
Raggomitolata sul suo letto, insonne, pensava e ripensava, incapace di credere. Il dolore prendeva forma, si librava come un oscuro uccellino venuto da chissà dove. Riempiva la stanza, compatto e tagliente, imbrattando le foto dei bei momenti che furono.
Elena chiuse gli occhi stanchi.
"Dove ho sbagliato? Com'è potuto succedere?". Le domande riecheggiavano nella sua mente, in cerca di una risposta. O forse una risposta non c'era.
Semplicemente era accaduto.

Sfiorò con dita tremanti la foto sul comò, la foto di quando Clara era piccola, avvolta dalle braccia amorevoli di Davide.
Davide... Se solo fosse stato , per stringerla e combattere con lei.
Il pensiero procurò nuove lacrime, ma le scacciò rabbiosamente. La vita dava così tanto ma si riprendeva il doppio.
"Lo sai cosa è successo alla nostra bambina?" disse alla foto. "Lo sai?" ripeté. Il dolore la pervase e non riuscì a trattenersi.
Pianse forte, disperata. Pianse le parole non dette, i momenti lontani, le violenze nascoste.

Nella sua cameretta, Clara guardava fuori dalla finestra.
Il cielo buio e senza stelle era la tela perfetta per dipingere i suoi ricordi.
La signora Agostino aveva detto che al suo risveglio non avrebbe ricordato molto, ma non fu così. Le immagini di quegli istanti le martellavano la testa, le poteva quasi sfiorare.
La farfallina blu accesso fluttuava intorno a Clara, bisbigliando segreti che la facevano arrossire e disgustare. "Ti ricordi tesoro? È stato bello vero?" sussurrava viscida.
Clara chiuse gli occhi.

Quello che le farfalle non diconoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora