Capitolo 5

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Ian mi accompagnò a casa e lo feci entrare. Quando girai la maniglia mi accorsi che la casa era piena di gente ma da fuori non si sentiva il vociare che proveniva dalla sala da pranzo.
Qualche cena organizzata da mia madre pensai tra me e me,quando la vidi avvicinarsi a me con un ragazzo a fianco avrei voluto urlare.
Mia madre infossava un vestito bianco perla molto largo e aveva i capelli raccolti in uno chignon. Il ragazzo era in tiro,giacca e cravatta,un sorriso meraviglioso ma pur sempre irritante. Era Charles il mio ex. Sì può sembrare strano ma avevo avuto delle relazioni e Charles,strano a dirsi, aveva fatto parte della mia vita,suo padre era un imprenditore di Chicago e aveva concluso molti affari con mio padre e noi avevamo cercato di mantenere i rapporti saldi. Andando avanti la sua arroganza prese il sopravvento e io decisi di chiudere tutti i rapporti.
Vederlo al fianco di mia madre mi infastidiva e ancora di più il suo baciarmi la mano dopo avermi visto.
Ian aveva assistito a tutta la scena in silenzio,era da un po che non incotravo quel ragazzo ma solo le sue espressioni mi infastidivano. Mia madre mi guardò e mi disse:"Cara vai su a cambiarti così tu e Ian mangerete insieme a noi. Ah e metti qualcosa di adeguato." Mi fece l'occhiolino e io capii.
Presi il mio amico dal polso e salimmo insieme in camera mia;la mia camera era molto grande con un letto matrimoniale al centro e muri lilla chiaro con sopra disegni e frasi. Ian si gettò sul letto e si tolse la maglietta e aprendo la porta disse:" Vado a chiedere una maglia per l'occasione a Josh,torno subito.''
Feci cenno di aver capito con la testa.
Decisi di cambiarmi e aprendo l'armadio presi ciò che mi sembrava più adatto all'occasione. Avevo appena finito di preparami e Ian rientrò in camera e guardandomi rimase a bocca aperta. Io feci lo stesso. Aveva un abito elegante di mio fratello,mi sorprendevo del fatto che quei due si volevano bene e che l'uno appoggiasse l'altro in qualsiasi situazione.
Aprì la bocca per parlare ma io gli dissi:" Non dire niente,scendiamo di sotto."
Mentre ero sulle scale con Ian tutti gli occhi erano puntati su noi due, o meglio, su di me. Avevano tutti gli occhi spalancati e tra la folla vidi mia madre che toccava la spalla di mio padre. Lui si girò e forse era più sconvolto degli altri. Mi venne da ridere forse per la faccia compiaciuta di mia madre o per quella sconvolta di mio padre e degli invitati.
Indossavo una tuta da ginnastica blu,con delle scarpe nere e avevo raccolto i capelli in una coda.
Non indossavo mai degli abiti,le varie cene importanti le saltavo oppure indossavo jeans.
Mio padre mi prese da un braccio e mi portò in cucina,seguito da mia madre:"Voi due state complottando contro di me" urlò mettendosi le mani tra i capelli. Io e mia madre guardandoci ridemmo e lo abbracciammo e risposi:"Papà non è colpa mia è che di là c'è...' non conclusi la frase che mia madre aggiunse:''Charles. Caro lo sai, quel ragazzo è come il padre, non mi è mai piaciuto.''
Mio padre ci guardò afflitto e tornò nella sala da pranzo borbottando qualcosa. Ritornai anche io di la con mia madre e individuai mia sorella e mio fratello che parlavano con Ian e un altro gruppo di giovani futuri imprenditori costretti dai genitori ad essere lì. Mi avvicinai e diedi un bacio a mia sorella mentre Josh che era seduto sul divano mi prendeva da un fianco facendomi sedere sulla sua gamba. Un ragazzo non molto alto con occhi verdi ci chiese:" Ma voi due state insieme?". Io e Josh ci guardammo e io risposi:"Bella coppia vero? Però siamo fratelli peccato. Potevamo avere un futuro."
Tutti si misero a ridere e vidi il ragazzo che aveva fatto la domanda un po mortificato, allungai la mano e mi presentai:"Io sono Alex e tu?". Un po rincuorato mi sorrise e stringendo la mano rispose:"Io sono James Clark mio padre è imprenditore come il tuo suppongo." Feci per rispondere quando nella sala cadde il silenzio e uno dei bicchieri tenuto in mano degli invitati cadde a terra. Vidi sulla spalla di Ian una mano,alzai lo sguardo e c'erano uomini incappucciati ovunque. Uno di loro prese mia madre per il collo e uno bloccò mio padre con un pugno nello stomaco.
Si scatenò il panico.

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