♫ Never let me go - Florence + the machine ♫
Elèna
«Divertitevi allora!» dico ai quattro.
«Potevi venire, ci divertiremo» dice Adam avvicinandosi e prendendomi le mani.
«No, Adam davvero. Per questa volta passo. Sarà per la prossima volta» gli sorrido e gli do un bacio sulla guancia per salutarlo.
«D'accordo, buona notte Elèna» e mi dà un bacio anche lui.
«Ci pensiamo noi cavalieri a queste due fanciulle! Non ti preoccupare, crocerossina» esclama Brian indicando Eleonora e JJ.
«Oh ne sono certa, altrimenti verrò a cercarti in capo al mondo» lo schernisco io e lui mi sorride di rimando.
«Buona serata e mi raccomando» sussurro alle mie amiche mentre le saluto.
«Mi raccomando a te. Non fare l'acidona» mi bisbiglia Eleonora e io scuoto la testa ridendo.
I ragazzi salgono su uno dei taxi fuori dal ristorante e scompaiono in fondo al vialetto.
Restiamo solo io ed Henry che mi aspetta ancora appoggiato alla macchina.«Andiamo?» e mi fa cenno di salire sull'auto. Io faccio cenno di sì e salgo dal lato del passeggero.
«È strano vederti dal lato della guida» dico a Henry che intanto mette in moto.
«Perché?» chiede lui guardandomi.
«Beh di solito guida sempre Adam» affermo ovvia.
«Perché viene pagato per farlo. Ciò non vuol dire che io non sappia guidare, anzi. A Londra ho anche un paio di moto» mi informa fiero della sua collezione di motori.
«Com'è Londra?» gli chiedo mentre lui esce dall'incrocio del ristorante.
«Non ci sei mai stata?» chiede lui scioccato.
«No...» sussurro a bassa voce vergognandomene. So che Londra è una di quelle mete dove chiunque è stato almeno da piccolo durante qualche vacanza con i genitori o una di quelle vacanze studio che di studio hanno ben poco. Lui resta in silenzio qualche secondo e poi inizia a parlare.
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Underground Love (1). La mia ancora di salvezza ➳ H.S. [IN LIBRERIA]
Fanfiction«Si è impossessato di ogni fibra del mio corpo come la peggiore droga e ha sostituito l'ossigeno con i suoi respiri, il sangue con il suo sapore, gli organi vitali con il suo profumo e la mia testa con la sua voce» È che forse il mondo è un gran ca...