Cap 36• Incubi, ma non c'eri a salvarmi

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Out of the woods - Taylor Swift

Elèna

Indosso un vestito nero di pizzo e chiamo un taxi. Mi faccio lasciare davanti ad un locale e raggiungo l'entrata. Una volta dentro la musica rimbomba nelle mie orecchie. Mi muovo verso i tavoli e vedo Henry avvinghiato a Caroline. Mi sta guardando e mi sorride. Non è però un sorriso dolce, ma più un sorriso direi "cattivo". Continua a fissarmi mentre fa scorrere la lingua sul collo di Caroline, la quale geme al contatto. È una scena orribile. Mi sento mancare e così mi allontano barcollando verso una porta nera. Scosto la tendina e mi bagno il viso con l'acqua. Mentre cerco di riprendere fiato due mani mi immobilizzano al lavandino e iniziano a tastarmi ovunque. Cerco di gridare per cercare aiuto, ma nessun suono esce dalla mia bocca. Il pelato continua a toccarmi e strapparmi il vestito. Una figura si staglia davanti alla porta. Il viso è in penombra e non riesco a distinguere i lineamenti. La figura si fa avanti e subito riconosco a chi appartiene: Gab. Prova a toccarmi, ma io cerco di respingere il suo braccio.

«Elèna!!!» sento urlare qualcuno.
«Elèna» continua quella voce, ma tutto quanto è ovattato.
«Ti terrò d'occhio. Dovresti stare attenta a chi ti metti contro» mi avverteGab ripetendo le parole che mi aveva detto al telefono. Mi ha trovata ed èvenuto per farmi del male.
Qualcuno mi scuote e così spalanco gli occhi boccheggiando.

Qualcuno mi scuote e così spalanco gli occhi boccheggiando

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«Ehi è tutto okay. Era solo un incubo» mi rassicura Henry dopo aver acceso la luce, dondolandomi tra le sue braccia.

«C-che è successo?» ansimo con la voce rotta dal pianto guardandomi attorno confusa.

«Non lo so, stavamo dormendo e ad un tratto hai iniziato ad agitarti e respirare male e quando ho provato a svegliarti mi hai respinto e hai continuato a piangere» dice Henry scollandomi i capelli dal viso.
Sono in un bagno di sudore e ho ancora il cuore a mille. È stato un incubo. Solo un orribile incubo. Gab non è qui ed Henry non è con Caroline.

«Cosa hai visto?» mi chiede Henry quando mi sono calmata.

«Ho rivissuto la scena del TwentyTwo, ma questa volta non c'eri a salvarmi» dico tra un singhiozzo e un altro. Non gli racconto di Gab perché finirebbe per preoccuparsi inutilmente.

«Non c'ero nell'incubo?» mi chiede.

«In realtà, sì» confesso e lui mi fa girare il viso verso di lui per guardarmi meglio.

«E dov'ero? Cosa facevo?» chiede curioso.

«Eri... Eri con Caroline» dico spostando lo sguardo sul muro.

«Caroline? Ancora con questa storia?» esclama lui un po' arrabbiato.

«Non puoi arrabbiarti per un incubo che ho fatto e che non posso controllare» ribatto io.

«Forse non direttamente, ma se lo hai sognato è perché in fondo hai paura che si avveri» dice lui.

«Beh, non è da escludere. Il mio subconscio non ha poi tutti i torti» ribatto secca.

Underground Love (1). La mia ancora di salvezza ➳ H.S. [IN LIBRERIA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora