Cap 28• Testata e tamponi per il naso

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Safe and sound - Albert Marzinotto

Elèna

Cerco di farmi coraggio provando a raccontargli cosa fosse davvero successo con Leo la sera prima.
Lui resta lì immobile a fissarmi senza lasciar trapelare emozioni.

«Ci siamo lasciati e non è finita granché bene» miaffrettò a rispondere senza pensarci.
L'ansia che mi aveva assalita scompare quando, proprio mentre siamo sul puntopiù alto della ruota, sento un rumore fastidiosissimo di ferraglia che stride ela seggiola inizia a traballare per poi fermarsi di colpo.
Oddio. Ci siamo fermati.
In questo momento vorrei dire tante di quelle parolacce che mia madre midisconoscerebbe come figlia. Odia quando dico parolacce, ma in questo caso unbel "porca puttana" non me lo leva nessuno.

Ditemi che non ci siamo davvero fermati a cento metri da terra

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Ditemi che non ci siamo davvero fermati a cento metri da terra. Chiudo gli occhi e inizio a fare dei grandi respiri per concentrarmi altrove. La ruota panoramica può anche andarmi bene, fino a quando funziona, ma restare sospesa nel vuoto a centinaia di metri dal suolo per una che soffre di vertigini non è di certo il massimo.

«Stai male?» mi chiede Henry.

Mi limito a scuotere la testa, ma ogni movimento inconsulto fa spostare la seggiola e i rumori sinistri che provengono dai bulloni non sono certo di aiuto

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Mi limito a scuotere la testa, ma ogni movimento inconsulto fa spostare la seggiola e i rumori sinistri che provengono dai bulloni non sono certo di aiuto. Mi sembra di stare su una barca in mezzo a una tempesta e io sono quella senza salvagente.

«Dicevamo?» continua lui ignorando la gravità della situazione.

«Se un giorno scenderemo da qui, sarò più che felice di continuare» tremo tenendo chiusi gli occhi. «Potrebbero volerci dei giorni» sghignazza lui.

«Dio, non dire così ti prego» lo prego terrorizzata portando le mani sulla faccia.

«Non dirmi che soffri di vertigini. Sembrava ti piacesse» dice lui in tono serio e forse anche un po' preoccupato.
Non voglio farlo sentire in colpa e così raccolgo tutte le mie forze per farlo e mento spudoratamente.

«Ti ho preso in giro, stavo scherzando» e soffoco una risata isterica mentre l'unica cosa che vorrei fare in questo momento sarebbe baciare la terra sotto i miei piedi, cosa che in questo momento risulta essere un tantino utopica.

Underground Love (1). La mia ancora di salvezza ➳ H.S. [IN LIBRERIA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora