Cap 41• Salire su quel coso e piedi in aria

32.2K 1.3K 644
                                    

*Consiglio di aprire la gif qua sopra perché ne vale la pena e io sono morta*

♫  Airplanes - B.o. B. feat Hayley Williams

Elèna

Il giorno dopo così come aveva promesso Henry si erano presentati con la Range Rover, ribattezzata Ran da Adam e io mi ero seduta dietro, dopo aver discusso con Henry per il posto davanti.

Finalmente Adam non era così distante da noi e ci muovevamo meglio nel traffico senza quel carro funebre.

Henry non era venuto con noi da Jackson perché doveva sbrigare delle cose o almeno così aveva detto ed era sparito per tutta la giornata, anche quando Adam mi aveva riaccompagnato a casa la sera e finalmente mi ero potuta sedere comodamente davanti.

Avevo anche ricevuto uno strano messaggio da parte di Eleonora che mi chiedeva se poteva prendere qualche vestito in prestito. Di solito era lei a prestarmi i vestiti, ma assalita come ero dai mille post-it e fogli di Jackson, l'avevo liquidata con un semplice sì senza chiedere spiegazioni in cambio.

La sera poi ero completamente crollata dopo aver fatto la doccia senza neanche cenare.

Elèna Costa che va a letto senza cena. Sì, ero decisamente stanca!

Purtroppo il tanto temuto mercoledì è arrivato e con esso anche l'ansia. Jackson si è nuovamente raccomandato di portarmi dietro tutti gli appunti e qualsiasi cosa riguardasse l'affare Evans/Wilson. Cosa mai ci sarà da fare oggi? Mi aveva avvisata che questa settimana mi avrebbe prosciugata e in effetti mi ritrovo a sperare che arrivi presto il weekend.
Come tutte le mattine saluto Nor, che stavolta mi saluta con un abbraccio più lungo del solito, e quando scendo trovo Adam parcheggiato ad aspettarmi con la Range Rover.

Henry non c'è e Adam mi invita a salire davanti, e io non me lo faccio ripetere due volte. Mi piace stare seduta davanti, che posso farci?

«Buongiorno!» mi saluta stranamente più felice del solito.

«Giorno a te, Adam. Come mai tutto questo entusiasmo?» chiedo io guardinga.

«Uhm? N-niente, che c'è uno non può svegliarsi contento?» dice lui sulla difensiva.

«Certo, almeno uno dei due è felice. Io invece sono distrutta ancora prima di cominciare la giornata» sospiro allacciando la cintura.

«Dai, su che oggi è un bel giorno!» canticchia lui.
Ma che ha mangiato? Pane e felicità stamattina? L'auto si insinua nel traffico mattutino e così Adam accende la radio per smorzare il silenzio. Al solito incrocio invece di girare a destra però, gira a sinistra.

«Adam dove stiamo andando?» gli chiedo cercando di farmi sentire al di sopra della musica. Lui non risponde.

«Adam?» urlo, ma lui continua a non sentirmi così abbasso il volume della radio.

«Adam dove diamine stiamo andando?» gli chiedo di nuovo e lui in tutta risposta sghignazza e alza di nuovo il volume.
Oh, ma mi prende in giro? Che cazzo gli prende?

«Adam pretendo una risposta!» urlo di nuovo, ma lui con la mano mima che ha le labbra chiuse.
Grandioso. Proprio una splendida giornata!

Prendiamo la super strada e un paio di cartelli accendono in me dei campanelli di allarme. Solo la parola scritta sopra mi fa tremare al pensiero.
Aeroporto.
Sicuramente stiamo andando a prendere qualcuno che è arrivato e che dobbiamo portare da qualche parte, penso scocciata.
Arriviamo al parcheggio e Adam mi dice di cominciare ad entrare e di aspettarlo alle partenze e mi ritrovo ad obbedire.
Odio volare, ma amo gli aeroporti. Penso che l'aeroporto sia uno di quei posti in cui la gente mostra il meglio di sé. Non ci si nasconde perché in quel momento la cosa più importante è salutare qualcuno che sta partendo o accogliere qualcuno che è appena tornato e allora tutte le maschere cadono e la gente si rivela per quello che è. Puoi vedere gli innamorati piangere e cercarsi con gli occhi fino a quando lui non ha superato i controlli e sparisce dietro il pannello, le mamme allungare dei soldi alla figlia che parte per l'università dicendole di non farsi mancare nulla, il nonno che riabbraccia i nipotini dopo mesi che non li vede e, perché no, puoi vedere nascere un amore durante il check-in per Parigi. Si respira aria di amore e libertà e quasi non sento arrivare Adam, inebriata da quell'odore.

Underground Love (1). La mia ancora di salvezza ➳ H.S. [IN LIBRERIA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora