♫ Strong - One Direction ♫
Henry
Ovviamente non sono neanche le dieci di mattina e già abbiamo litigato. Tutto perché non riesco a tenere chiusa la mia boccaccia.
Ho paura che l'affare con Jackson possa saltare in qualunque momento e non voglio finire di nuovo in mezzo a pettegolezzi. Da quando sono in Italia, la stampa mi ha lasciato un po' tranquillo e mi ci sto quasi abituando. Non voglio di nuovo i riflettori addosso e soprattutto non voglio che Elèna finisca in quel caos. Non è pronta ad affrontare una cosa del genere. Pensano tutti che sia facile, ma non lo è. C'è sempre qualcuno pronto a seguirti. Fuori dai ristoranti, fuori dalle discoteche, fuori dal cinema, fuori dal cesso a volte. È così frustrante. Inoltre a Londra, essendo famoso, non si perdevano una mia uscita neanche per tutto l'oro del mondo. Esco con la modella russa? Foto. Esco con l'attrice di una serie tv? Foto. Esco? Foto. Era un continuo susseguirsi di foto e articoli.Per non parlare delle cazzate che scrivevano su di me. Ormai ci ho fatto il callo e ho imparato a conviverci e non me ne frega neanche più di tanto. Ora però sento di dover proteggere Elèna e qualsiasi cosa ci sia tra noi. I giornali non fanno altro che inventarsi stronzate su stronzate e non lo sopporterei se si inventassero cattiverie su di lei, perché è questo quello che farebbero, come hanno già fatto in passato.
Tutto questo però lei non lo sa ed è logica la reazione che ha avuto a quella mia frase.
Sono un coglione non c'è dubbio. Neanche un giorno e ho già infranto la promessa che le ho fatto. Raggiungo Jackson nel suo ufficio per parlargli di Londra e del fatto che dovrò allontanarmi per qualche giorno. «Henry! Buongiorno» mi saluta lui.«Buongiorno, Jack» rispondo io sedendomi sulla poltrona.
«Hai portato quei documenti?» mi chiede lui e io li prendo dalla cartelletta e glieli passo. Lui li legge in silenzio e sembra misurare ogni parola, ogni virgola e punto. Dopo un quarto d'ora di silenzio prende la penna e firma.
«Direi che ci siamo» dice mentre firma il documento.
«Jack, a proposito di questo. Dean vuole che vada a Londra al più presto per discutere dei dettagli del contratto di presenza. Volevo chiederti, ecco... Non è che potresti venire anche tu. Dean vorrebbe rivederti, ma vorrebbe anche qualcuno della Wilson a presenziare perché sarebbe un'ottima idea fare in modo che le due aziende si incontrino formalmente» dico.
Jackson è a conoscenza del rapporto che ho con Dean per cui non fa domande sul perché io lo chiami per nome, anche se so che non è d'accordo. Sono molto amici con Dean, si conoscono da decenni e conosce me da quando ero piccolo e secondo lui sbaglio ad essere così scontroso con lui, ma sa anche che su questo sono irremovibile.«Mmm, Henry. Mi risulta davvero impossibile una cosa del genere. Non posso assolutamente assentarmi, però... Potrei mandarti l'unica persona che sa tutto dell'affare quasi al mio stesso pari. La preparerò per l'incontro con tuo padre. Mi fido di lei» risponde lui.
Dio, fa che non sia Caroline perché altrimenti giuro che la strozzo in volo.
«E a chi avresti pensato?» chiedo io temendo la risposta.
«Elèna!» risponde secco lui.
Io sbarro gli occhi e sbianco. Elèna? La mia Elèna?«Elèna?» ripeto io.
«Sì, lei. Ha seguito tutto dall'inizio e ne sa più di chiunque altro. Lavora a stretto contatto con me e conosce ogni virgola dell'affare. Quella ragazza è in gamba e si merita un'occasione del genere. Di certo non posso mandare quella sanguisuga di Caroline. Primo perché mi serve qua e secondo perché ti distrarrebbe troppo» sorride malizioso.
Elèna è la mia distrazione, altro che Caroline!«Ah, ehm sì, spero solo che Dean non crei problemi. Cioè insomma lo conosci» sbuffo io.
«Il solito vecchio Dean. Presenterai Elèna come la mia segretaria personale e non come una stagista, in questo modo non dovrebbe fare troppe storie. Ad ogni modo possiamo sempre fare una conference call per far sì che io possa intervenire in aiuto ad Elèna se mai dovesse essercene di bisogno» conclude Jackson.
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Underground Love (1). La mia ancora di salvezza ➳ H.S. [IN LIBRERIA]
Fanfiction«Si è impossessato di ogni fibra del mio corpo come la peggiore droga e ha sostituito l'ossigeno con i suoi respiri, il sangue con il suo sapore, gli organi vitali con il suo profumo e la mia testa con la sua voce» È che forse il mondo è un gran ca...