Capitolo 5: Taxi

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{ Buongiorno! Grazie mille per le letture. Per chi avesse avuto dei dubbi, sì, sto ricucendo tutti i miei personaggi delle varie storie ;) alla prossima!}

Per questa uscita ho deciso di cavarmela da sola e non ho detto niente a nessuno. Tantomeno ad Aurora, che di sicuro sarebbe corsa a ordire previsioni fin troppo rosee con il suo amicone. Ho ascoltato qualche canzone de Il Volo giusto per non rischiare brutte figure, anche perché le uniche che avevo sentito in televisione erano sempre le stesse, che noia, e ammetto che solo Ignazio catturava la mia attenzione. Lui e quella stronzetta con cui si baciava... Beh, non che me ne freghi qualcosa, ma non hanno pensato a tutte le sue fan con il cuore spezzato? Certo, anche Gianluca concludeva in positivo con la sua biondina, ma essendo così bello ad un finale simile sei preparato.

Arrivo al mio appuntamento come sempre in anticipo. Sottovalutavo il fatto che lui mi avrebbe raggiunta in taxi, così eccolo qui, nascosto da un vetro oscurato, con tutto il tempo del mondo per studiarmi senza essere visto. Mentre io, agonizzante, cerco di non lasciar trapelare la stretta allo stomaco che vuole dare mostra di sé imporporandomi le guance.

Gianluca apre la portiera e la caviglia scivola in fuori, mentre impunta la scarpa sull'asfalto e resta nell'abitacolo per pagare il conducente. Ho il tempo di prendere fiato e fare un respiro profondo per tenere a bada la maledetta tremarella da primo appuntamento.

« Buonasera! » mi saluta con un sorriso cristallino, scendendo finalmente dall'auto e richiudendo con un colpo secco la portiera. Indossa degli occhiali da sole nonostante la luce delle sei non sia più così accecante, ma immagino sia per rendersi meno riconoscibile. O più fottutamente figo.

« Ciao Gianluca » lo accolgo, solare ma garbata. Mentre mi rimetto in piedi i sandali cercano di attentare alla mia vita facendomi inciampare, ma va tutto bene e cerco di dissimulare il mancamento del ginocchio facendo scivolare la borsa dalla spalla. Mi piego a raccoglierla da terra inveendo contro me stessa, e Gianluca è già pronto ad offrirmi la sua mano per farmi rialzare. Sorride, ma non ride.

« Cominciamo bene... » commento tra me e me per alleggerire la tensione, riavviandomi i capelli.

« Sembri ancora più bionda alla luce del sole » nota lui dopo avermi dato due baci sulle guance, prendendo una ciocca di capelli tra le sue dita. Okay, forse la vita mondana lo ha reso molto intraprendente, ma io non ci sono così abituata alle mani addosso. E mi piace.

Mi sento già legittimata ad entrare nella fase logorrea da appuntamento, una sindrome che dovrebbe essere scientificamente provata. Così inizio a raccontargli di come il colore dei miei capelli vari come le stagioni, quanto vorrei fossero facilmente lisciabili, che preferirei essere nata con gli occhi chiari. In risposta mi sento dire che sono affascinante e sembro una argentina. Probabilmente ha scambiato gli occhiali con quelli dell'amico accecato.

Ci siamo appena seduti per un aperitivo quando il mio cervello incamera il complimento di come le lentiggini si sposino bene sul mio faccino timido, e ho un sempre più urgente bisogno di annegare l'imbarazzo dietro il bicchiere di spritz.

« Inizio a sentirmi troppo protagonista. Parliamo un po' di te, adesso » decido di cambiare discorso, appoggiandomi con il mento alle mie dita intrecciate. Gianluca sembra reagire a questo mio semplice gesto, perché lo vedo momentaneamente imbalsamato. Poi, con un sorriso, torna a rilassarsi.

« C'è qualcosa che non sai di me, Allegra? » domanda cauto. Gioca con il cellulare sul tavolo, mentre il piede accavallato sul suo ginocchio non smette di muoversi a mezz'aria.

« Assolutamente tutto, cioè... Sì, non so davvero nulla di te, lo ammetto » rispondo sincera, sentendomi arrossire. Di nuovo. Ma lui sembra sollevato.

Stupendamente OdiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora