Capitolo 14 : Cosmopolitan

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{ Buongiorno buongiorno! Come promesso (incredibile), ecco il penultimo capitolo. Arrivederci a domani su questi schermi! aloha :) }


Faccio una coda mentre scendo i pochi gradini di casa mia e trascino la valigia lungo il vialetto (non ha le rotelline) fino all'auto.


« Non preoccupatevi, non scomodatevi... ce la faccio da sola!!!» dico sarcasticamente ai gentiluomini che mi aspettano senza minima iniziativa.

« Non ne avevo la benché minima intenzione! » risponde ridendo Ignazio, scendendo dalla sua auto.

Ma che strano. Come mai è così gentile? Lo guardo sorpresa.

Apre il cofano (che faticaccia) ma poi resta inerme a guardarmi sollevare 18 kg di vestiti da sola.

« Grazie del "valorosissimo" aiuto! » gli dico stizzita, inspirando a pieni polmoni ora che non ho più pesi da trascinare sudando.

« Non c'è di che » risponde beffardo, trattenendo un sorriso divertito.

Lo guardo storto facendomi aria con le mani, prima di avvicinarmi alla portiera del posto che mi sta aspettando.

« Magari mettiti un po' di deodorante prima di rinchiuderti in macchina con noi » mi consiglia infine, prendendosi una meritata sberla sull'unica porzione di braccio che raggiungo mentre tenta di scansarsi.

Odioso.

« Ti ammazzo » lo minaccio con un gestaccio, prima di aprire la portiera. Mi arriva una rapida carezza sulla testa in segno di pace.

Non siamo impazziti. Più o meno. Ieri sera abbiamo messaggiato parecchio, forse per la prima volta così a lungo. Un flirting diabolico che lasciava spazio quasi solo a frecciatine. Insomma, come al solito. Ma con la differenza che ora si gioca a carte scoperte.

Così scoperte che cado inevitabilmente nel disagio assoluto, rendendomi conto che qui in macchina sono circondata da persone consapevoli dei miei sentimenti. Aurora qui accanto a me, il diretto interessato alla guida, il rifiutato Gianluca al lato passeggero. Già il solo fatto che lui sieda davanti e non qui dietro con me, è un enorme cartellone al neon che risplende nell'oscurità della notte.

Non nascondo di essermi arrovellata tutta la notte sul comportamento da mantenere. Se anche è vero che in questi casi è la spontaneità a vincere... Penso di dover calibrare ogni mossa per non lasciarmi troppo andare. Sarò scaramantica, ma non è tutto oro quel che luccica e qui rischio di abbagliarmi troppo presto.

Il viaggio trascorre abbastanza serenamente, parliamo in gruppo di varie cose, nessuno approfitta per mettermi in ansia e anche questo mi sembra troppo bello per essere vero.

Il primo salto ad ostacoli si presenta quando arriviamo all'hotel romano dove alloggeremo per due giorni.

« Allora, com'è che funziona di solito? Dormite tutti insieme come i tre porcellini? » faccio la spavalda, appena parcheggiamo con i bagagli alla reception.

« Che scherzi?! Ognuno ha la sua tana » se la prende a cuore Piero, che è arrivato qui assieme alla loro assistente.

« Ah, sì? Non pensavo. Che tristezza » commento dispiaciuta.

« Lo dici proprio a quello giusto... » sghignazza Gianluca deridendo l'amico.

« Diglielo anche tu a Gioia che lavora troppo, perché a me tira i piatti dietro se ci provo. » borbotta rassegnato.

« Ah, lei lavora troppo? » gli fa il verso Ignazio pinzandogli un orecchio con due dita.

Non l'avesse mai fatto.

« A te va bene se dormiamo insieme? » mi chiede Aurora ignorando deliberatamente i capricci del tenore. Mi guarda con due occhi strani. Non la capisco, ma resto sorpresa.

Stupendamente OdiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora