Capitolo 11: Via

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{ Buoooongiorno! Ci tengo a chiedervi scusa per la rarità con cui sto aggiornando questa storia, grazie anzi di continuare a leggere. Ho davvero un periodo pieno ma il tempo per scrivere cerco sempre di trovarlo, dato che mi piace tanto. Vi avviso inoltre che mancano pochi capitoli alla conclusione di questa storia, che già avevo avvisato sarebbe stata breve. Come inoltre sapete, ce ne è già un'altra pronta ad uscire subito dopo ;) Detto questo GRAZIE! E buon weekend di caldo soffocante a tutte! } 



Chi mai poteva presentarsi con una frase talmente garbata?

« No, Gian, nessuno spavento »
Purtroppo, aggiungerei. Avrei preferito essere fastidiosamente scompigliata ai capelli, o subire un agguato alla caviglia. Cose che forse avrebbe fatto qualcun altro.
Invece ecco qui Mr Perfezione, il ragazzo che tutte vorrebbero sbandierare alle amiche, quello con cui vai sul sicuro, che non ti mette in difficoltà in pubblico e anzi, ti fa sentire di riflesso più bella.
Ma che non prende. Almeno, non a me.
« Vedo che ti stai divertendo anche senza di me! » azzarda lui.
Appunto per quello mi sto divertendo, forse.
« Ehhh... Già... Tra donne ci si intende... » rispondo invece.

« Anche troppo, mi sembra. Infatti adesso ti rapisco » sussurra con un sorriso divertito.

« Cioè? Vuoi andartene? » rispondo senza dargli troppa corda.

« No, solo che qui non si riesce a parlare. Dai, andiamo di là » propone prendendomi a braccetto.

Sono perplessa ma allo stesso tempo curiosa di capire cosa voglia da me. Ormai non mi faccio più illusioni.

Ci sediamo sui gradini di una scaletta che porta ad una piccola mansarda.

« Vuoi un gamberone? » chiedo porgendogli il bastoncino con le prelibatezze.

« Sei ancora più bella questa sera, sai? » attacca subito.

Il cuore che corre la staffetta fino alla gola, rischia di strozzarmi mentre mangio.

« Ah, dici? Grazie » replico con palese imbarazzo.

Breve attimo di silenzio in cui mi chiedo se si aspetta altrettanti complimenti o se ha solo alzato troppo il gomito.

« Dico, dico davvero. Sei la luce in questa stanza »

Il mio dubbio permane. Ma la trasformazione in Casanova è ormai completa.

« Addirittura... » rispondo con la stessa dolcezza che è meglio accordare agli ubriaconi « Saranno i capelli »

Commetto l'errore di scuotere la bionda criniera e Gianluca ne approfitta per prendere una grande ciocca tra le dita. La annusa guardandomi dritto negli occhi, ci gioca e me la strofina sotto al naso causandomi del solletico.

« Pfff... daaai... » sbuffo soffiando via i miei stessi capelli, e non mi accorgo che lui è già qui proteso verso di me.

Mi bacia. Avevo ancora una mandorla sotto ai denti.

Sono troppo presa a ingerirla senza strozzarmi e gioire per l'impeto che finalmente è uscito dal giovane playboy, che ci metto un po' a lasciarmi andare e contribuire a questo caldo e morbido intreccio di lingue.

Sì, ci siamo finalmente spinti oltre il bacio a stampo.

È tutto molto bello, lui ci sa parecchio fare, eppure nessuna nuvola rosa è attorno a noi a vaporizzare il resto. Anzi. Penso a chi può vederci in questo momento, mi imbarazzo, mi preoccupo di non so cosa.

Ma ovviamente resto qui, impegnata e speranzosa che arrivino anche due mani, prima o poi, ad appoggiarsi su di me. Infatti eccole. Le sento: morbide, lisce, delicate... piccole, fredde, non mi trasmettono niente.

Stupendamente OdiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora