Epilogo: Ti odio

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{ Buonasera ragazze :) Eccoci con l'ultimo capitolo! Spero non deluda nessuno. L'ho appena finito di scrivere d'impulso e non voglio rivederlo o modificarlo. Quindi... a domani! Nel senso che ovviamente posterò dei degni ringraziamenti per esservi sorbite questa storiella. Buona lettura, un abbraccio! G }



Apro gli occhi e sento il cuore leggero. Ho la certezza che sarà l'inizio di una splendida giornata. Una giornata che inizierà col bellissimo viso di Ignazio accanto al mio. So che è ancora qui. Me l'ha promesso. Così mi giro verso di lui.

Il letto è vuoto.

Il mio cuore fa un tonfo che se fosse possibile rimbomberebbe per tutta Roma.
« PORCA... » inizio a urlare.
« Ehi, io in genere dico buongiorno, ma se proprio ci tieni... porca anche a te. » È Ignazio che entra nella stanza.

Sorride. Ma ormai il mio momento è stato guastato e lo fisso paralizzata, quasi convinta che sia solo un ologramma. Ma no, c'è troppo pelo che fuoriesce dalla sua maglietta extra-large. Se fosse un effetto speciale generato dalla mia fantasia sarebbe un po' più raffinato, spero.

Mi sento nuovamente leggera. Leggera e...disinibita. Non mi dispiace affatto che il lenzuolo mi copra a malapena dalla vita in giù. Alla fine è lui quello davvero fortunato tra noi due.
« Scusa... Ma pensavo te ne fossi andato. » confesso, lasciandomi andare sul letto con i gomiti. Strizzo un po' gli occhi per abituarmi alla luce.

« Ancora. Te l'avevo promesso... » mi dice distrattamente. Si avvicina al letto e si siede.

« Non è una risposta confortante » riconosco, amareggiata. Lui si apre in un sorriso.

« Troppa fatica per andarmene. Di mattina me la prendo comoda io » continua a sminuire la mia preoccupazione. Ma capisco che lo fa apposta, per contrastare le mie inutili e continue ansie.

« Se non vuoi affaticarti sdraiati di nuovo qui! » lo invito, con non so quale coraggio. D'altronde abbiamo passato la notte insieme, di cosa dovrei più vergognarmi?

« Lo farò, ma solo per dieci minuti. Dopo ho da fare, ti ricordi? » dice riportandomi alla realtà. Nel frattempo si fa spazio nel letto e mi affianca sdraiandosi su un lato. Amo la naturalezza con cui il suo braccio si posa sul mio fianco, cingendolo. Come se lo facesse da una vita. Come se non fosse stata la prima volta che ci siamo toccati ed esplorati. Come se fossimo un tutt'uno.

« Tranquillo, ricordo » rispondo. Amen, va bene così. Chi troppo vuole nulla stringe. A me questi minuti così sembrano già il paradiso.

...Oddio. Cosa diavolo mi sono ridotta a pensare? Mai avrei pensato di rivolgere pensieri così farfallini a questo becero individuo.

Eppure ieri sera è stato così bello. Al di là di quel che c'è stato a livello fisico, intendo. Tutto il resto... Beh, tutto il resto è stato ancora meglio. È così bello avere qualcuno che ti fa ridere. Ogni altra qualità esistente passa in secondo piano. Penso fosse questo a mancarmi con Gianluca: l'allegria. Pur trattandosi di cavolate infantili e spesso imbarazzanti.

Una risata sguaiata e quella luce negli occhi furbi ce l'ha soltanto lui, ed esserne partecipe mi cambia l'umore, mi fa volare (ricominciamo con le sdolcinatezze). Non mi frenerò più, mi lascerò investire da questo fascio di gioia di vivere che emana Ignazio.

« Dobbiamo cercare di non correre troppo, sai? » dice lui.

È come se uno scoiattolo mi lanciasse trenta ghiande in sequenza sulla fronte, mi sento una stordita.

« Non stiamo correndo, insomma, siamo adulti e queste cose possono accadere... » cerco di mantenere la calma e la dignità, alludendo velatamente alla nostra notte insieme. Cioè, sono davvero a mio agio. Non mi è neanche lontanamente baluginata l'idea di dovermi vergognare ripensando al fiato, all'ardore, alle contorsioni che abbiamo condiviso.

Stupendamente OdiosoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora