Capitolo 8

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"Luke muoviti dobbiamo partire!" urlò Juliane bussando alla porta della mia camera.
Mi alzai, mi strofinai gli occhi e andai ad aprire.

"Sei ancora in pigiama?! Dobbiamo andare!"

Le sorrisi.

"Dammi cinque minuti e scendo, aspettami in sala da pranzo" risposi dandole un bacio sulla fronte.

Mi vestii in fretta e arrivai in sala da pranzo, dove ad aspettarmi c'erano Bryan, la signora Rose e Juliane. Salutai prima di tutti la signora Rose e la ringraziai di tutto, della gentilezza, dell'accoglienza e dell'affetto che ci ha mostrato.
Diedi una pacca sulla spalla a Bryan e gli dissi "ci rivedremo presto amico!"

"Andiamo Juli, altrimenti perdiamo l'aereo" dissi rivolgendomi alla ragazza dagli occhi verde smeraldo.

Lei salutò la signora Rose abbracciandola e disse a Bryan un secco "grazie", senza alcun abbraccio o gesto d'affetto.
Lui rimase un po' perplesso, tanto che prese Juliane per un braccio e disse "devo parlarti."

Juliane's pov
"Devo parlarti" disse Bryan afferrandomi per un braccio e portandomi in giardino.

"Che succede?"

"È la cosa che vorrei chiedere a te"

"Che intendi dire, Bryan?"

"Come mai sei così fredda?"

"Non so di cosa tu stia parlando"

"Invece lo sai bene...dimmi la verità. Ho fatto qualcosa?"

"Bryan tu..."

"Io?"

"Mi hai mentito...alla festa ho visto che baciavi un'altra e ci sono rimasta davvero male"

"Pensavo che tu non provassi nulla per me"

"Ti avevo detto chiaramente che qualcosa per te la provavo..ma ormai, devo andare. Spero di rivederti un giorno" dissi stampandogli un bacio sulla guancia.
Mi allontanai lasciandolo solo.

Luke's pov
"Ma che è successo con Bryan?" chiesi mentre ci stavamo dirigendo verso la metrò.

"Nulla" rispose Juliane con gli occhi lucidi.

"Hey piccola, mi dici la verità?"

"Gli ho detto della festa e di quanto ci sono rimasta male dopo averlo visto baciare un'altra...ma lui...lui sembrava indifferente, menefreghista"

"Juli non ci stare male per uno come Bryan. Ma insomma ti sei vista?! Fai invidia al mondo intero, sei una ragazza splendida che meriterebbe di più di uno che illude tutte le ragazze"

"Forse hai ragione" disse asciugandosi le lacrime che le scendevano dal viso.

Salimmo sulla metrò, ci sedemmo e Juliane appoggiò la testa sulla mia spalla. Mi misi le cuffie e ascoltai un po' di musica. Partì "stressed out" dei twenty one pilots, guardai Juliane, era bellissima anche mentre dormiva. Chiusi gli occhi e pensai al viaggio che ci aspettava e al ritorno alla nostra vita normale, finalmente.

~

Arrivammo stremati all'aeroporto, lasciammo le valigie e salimmo sull'aereo.

"Posso mettermi vicino al finestino?" chiese Juliane teneramente.

Io annuii e lei mi stampò un bacio sulla guancia.

Era bellissimo vederla così attenta a guardare le nuvole, il panorama, il cielo azzurro.

"Sento di essere più vicina a mamma così" disse Juliane continuando a guardare il cielo.

Le strinsi forte la mano.

"Allora ti porterò spesso a fare un giro in aereo!" risposi scherzando. Lei sorrise guardandomi negli occhi.

"Il quadro dove ce l'hai?" dissi ricordandomi della tela che le avevo regalato.

"L'ho dato all'hostess, non so dove l'abbia messo, credo vicino alle valigie"

~

Scendemmo, prendemmo le valigie e il quadro e ci dirigemmo verso casa mia.

"Allora mi fai vedere il quadro?" chiesi appena arrivammo.

"Neanche per sogno! Devo sistemarlo ancora"

"Sai che ti odio?"

"Mi odi così tanto che senza di me non ci puoi stare!"

Era vero.
Senza di lei non ci potevo stare. Passammo tutto il pomeriggio a giocare alla play, a scherzare, a ridere e a guardarci negli occhi senza dire una parola. Mi mancava tutto questo, mi mancava sentirla così vicina, così mia. Questa è la vera Juliane, quella che è diversa dagli altri ma sorprendentemente migliore, semplicemente stupenda e, purtroppo, così sola. È una di quelle pochissime ragazze che preferisce andare al cinema, invece di una serata in discoteca; preferisce leggere invece di ubriacarsi e preferisce essere se stessa, con i suoi difetti, piuttosto che cambiare per gli altri.

Rimase a dormire da me, ci infilammo nel letto, ci coprimmo e rimanemmo abbracciati per lunghe ore, fin quando aprii gli occhi e vidi che accanto a me, nel mio letto, non c'era nessuno.
Mi alzai e andai a cercare Juliane in bagno, ma non c'era nessuno.
Andai in salone, e la trovai in piedi, di fronte all'enorme finestra, che finiva di sistemare il suo quadro. Mi avvicinai a lei che per l'oscurità non mi vide.

"Juliane ma che stai facendo?"

Non mi rispose e nemmeno mi guardò.

"Ho finito il quadro!" disse dopo qualche minuto.

"Voglio vederlo!"

"Chiudi gli occhi!"

Obbedii.

"Ora puoi aprirli!"

Aprii gli occhi e davanti a me avevo un quadro meraviglioso dai colori caldi che si mescolavano perfettamente con i colori freddi del cielo.

C'eravamo raffigurati io e Juliane, di spalle, uno accanto all'altra che guardavamo il tramonto sulla veranda della villa di Bryan. Era bellissimo, un capolavoro, e pensare che Juliane abbia passato un mese intero concentrata su questo quadro che in parte "parlava di me", mi ha fatto star bene.

"È...meraviglioso" sussurrai sorridendo e toccando la tela.

"È per te" disse sorridendo.

"Per me?"

"Volevo ringraziarti di tutto, Luke"

"Ma che dici Juliane! Tu mi ringrazi ogni giorno e non capisco il perché!"

"Sono qui perché ci sei tu, Luke"

Non risposi. La guardai negli occhi.

"Tu sei un ragazzo incredibile e con te sento di essere migliore anch'io. Voglio starti accanto sempre e spero che il tempo non ci divida. Potrei morire senza di te, senza il tuo conforto senza le tue parole dolci. Sei una persona splendida, davvero" continuò avvicinandosi a me e abbracciandomi forte.

La strinsi a me, riuscivo a sentire il suo respiro sul mio petto.

"Andiamo a dormire, piccola" le sussurrai.

La presi in braccio e la portai in camera da letto, la misi delicatamente nel letto e le allontanai i capelli dal viso.

Dormimmo abbracciati per tutta la notte. Erano le 7 del mattino, Juliane dormiva ancora. La guardai con uno sguardo dolce: era meravigliosa.

Domani arriverà lo stesso. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora