Luke's pov
Volevo a tutti i costi scoprire la verità; quell'uomo non mi piaceva affatto.
I miei dubbi diventarono realtà quando, appena feci irruzione nella stanza, vidi la mia migliore amica completamente nuda su un divano e quel maniaco senza scrupoli a torso nudo davanti a lei.
Il sangue mi arrivò al cervello.
Juliane.
La mia migiore amica.
Cosa stava facendo?
Perché era cambiata? Perché andava in casa di un estraneo e si spogliava senza preoccuparsi delle conseguenze?
Quell'uomo poteva farle del male, e solo a pensarci gli avrei spaccato la faccia e l'avrei preso a calci a non finire.
Mi sentii mancare appena fui davanti a quell'orribile scena. Oggi la ricordo alla perfezione, purtroppo."E tu che ci fai qui?! Ah, sì certo, mi ricordo di te! Sei l'amichetto del cuore di Juliane, giusto? Beh sta' tranquillo mio caro, non sono uno stupratore maniaco, alla tua fidanzatina non ho fatto niente. Questo è il mio lavoro, lei non è la prima donna che vedo nuda. Che eroe che sei! Sei venuto fin qui per salvare la tua bella principessina! Mi fai pena! Ma dico io, come ti permetti?!"
Quelle dure parole riecheggiarono nella stanza, mi sentivo sia irritato, sia impaurito dal suo tono accattivante.
L'unica cosa che desideravo, era portare Juliane fuori di lì, e questo mi rese più forte e deciso che mai. Infatti, dopo una breve pausa di silenzio, risposi con aria tranquilla, sotto gli occhi della mia migliore amica ancora nuda su quel maledetto sofà."Ascoltami bene: non sono nè un eroe, nè il 'Romeo' che vuole salvare la sua bella 'Giulietta'. Di te non m'importa niente, sono venuto qui solo perché sapevo le tue intenzioni con la mia migliore amica. Infatti l'ho trovata nuda con te senza maglietta di fronte. Quando si tratta di lei, tutto il resto non conta. Voglio il meglio per Juliane, voglio che lei abbia un futuro che tutti invidierebbero, voglio che sia il mio orgoglio, non voglio che passi le sue giornate nuda in casa di un estraneo per 'lavoro'. Tutto questo mi irrita. Perciò ora me la porterò via di qui e le farò vedere davvero cosa vuol dire 'arte'. E sicuramente non vuol dire spogliarsi davanti a sconosciuti. Andiamo, Juliane"
Mi sentivo determinato.
Infatti il signor Johnston rimase attento ad ascoltarmi, mentre io non abbassavo lo sguardo neanche di un millimetro.
Juliane era ancora seduta su quel divano in pelle nera, completamente nuda, con i capelli che le coprivano il seno.
Il suo viso era pallido, e notai che cominciò a respirare a fatica."Tu che vuoi fare, tesoro? Vorresti andare con il tuo amichetto e perdere il lavoro per colpa sua, oppure continuare a lavorare con me e raggiungere risultati inimmaginabili? Io ti consiglierei la seconda, ma fa' come preferisci, la vita è solo tua, mia cara, non farti condizionare da nessuno" esclamò fiero di sé il signor Johnston sorridendo a malapena.
-Ora mi arrabbio sul serio- pensai.
"Andiamo Juliane, vieni con me, non fare la sciocca. Vestiti, così ti porto in un posto speciale" mormorai, sperando che la mia migliore amica avesse capito le mie intenzioni.
Juliane abbassò lo sguardo.
Il suo volto era sempre pallido, e si mordicchiava il labbro inferiore per l'agitazione."Allora Juliane? Che vuoi fare?" mormorò il signor Johnston.
Nessuna risposta.
"Andiamo Juliane, non fare la stupida e vieni con me, questo posto non è adatto a te" esclamai in preda alla rabbia.
Mi avvicinai, le afferrai il braccio con delicatezza ma lei si dimenò.
"Lasciami in pace, Luke. Non ho bisogno di te"
Mi sentii il mondo crollarmi addosso.
Avevo sentito bene?
Non ho bisogno di te.
Non m'importava lei cosa volesse fare, sapevo ciò che si meritava, e di certo non era un lavoro da pornostar."Ora comincio a stufarmi, Juliane. Vestiti e andiamocene di qui!" esclamai impaziente.
Non volevo fare una brutta figura se la mia migliore amica mi avesse trattato male davanti al signor Johnston: in fondo tutto questo caos era per lei.
"Non voglio andare da nessuna parte, Luke! Questo è il mio lavoro e mi piace da morire! Altrimenti perché secondo te avrei abbandonato la scuola di pittura?"
Lei cosa?!
"Hai abbandonato la scuola di pittura per spogliarti davanti ad uno sconosciuto?! Ma ti rendi conto?! Torna in te, Juliane Thompsolin"
Uno schiaffo.
Forte, doloroso, dato senza un motivo valido.
Lei mi aveva deluso.
Lei.
Che non era come tutte le altre.
Almeno questo lo credevo fino a qualche settimana fa."Mi hai deluso, Juliane. Sono profondamente deluso dal tuo comportamento"
Lei aveva gli occhi lucidi, poi dopo qualche secondo, scoppiò in lacrime coprendosi il volto con le mani pallide.
"Su via, Juliane, non piangere. Ora porto fuori quest'individuo se è ciò che desideri" esclamò il signor Johnston avvicinandosi alla mia migliore amica per abbracciarla.
Ero nauseato da tutto questo.
Preferii andarmene sbattendo fortemente la porta.
Con me Juliane aveva chiuso definitivamente.Non mi accorsi di piangere fin quando arrivai a casa, non degnai Sandra di uno sguardo e corsi in bagno per lavarmi il viso rosso di rabbia.
Juliane's pov
Non sapevo che dire, ero ancora scioccata. Una parte di me sperava di andare via da quell'orribile posto in compagnia del mio migliore amico, ma un'altra parte era nauseata dal comportamento di Luke.
Mi credeva un'immatura irresponsabile.
Credeva che non sapessi prendermi cura di me stessa da sola."Tutto bene, Juliane?" la voce rauca del signor Johnston mi fece tornare alla realtà.
"Ehm sì, continui pure ehm...senta, mi scusi per il comportamento di Luke, in fondo l'ha fatto perché ci tiene a me" bisbigliai insicura e imbarazzata.
"Lo so, Juliane, ma ora non preoccuparti, si sistemerà tutto.
Comunque volevo avvisarti che tra una settimana verrà il figlio di un mio cugino da Roma, per aiutarci con la mostra e mi mostrerà i suoi quadri, proprio come te. Ha un talento incredibile, come il tuo, e voglio che diventi importante quasi quanto me"Le ultime parole del signor Johnston furono tutti tranne che umili.
Ma in fondo aveva ragione, lui era diventato qualcuno dopo anni e anni di studio e fatica.
Ed io ero pronta a tutto per diventare qualcuno.Luke's pov
"Che succede Luke, ti vedo strano" sussurrò Sandra staccandosi dal mio corpo.
Eravamo sdraiati sul mio letto, abbracciati, mentre le accarezzavo i biondi ricci.
Era piacevole la sua compagnia, ma mi mancava Juliane.
Ero sia deluso, sia infuriato per il suo comportamento, ma in fondo chi sono io per intromettermi nei suoi sogni?"Nulla, tesoro"
"Ti vedo pensieroso, prima stavi anche piangendo. Ho pensato di non disturbarti e aspettare questo momento per parlarti. Se sono io il problema dimmelo"
"No, Sandra, non sei tu il problema. È sempre lei...quella maledetta ragazza"
"Juliane?"
Annuii.
"Non ci pensare, domani è un altro giorno e forse le cose si sistemeranno" disse con voce sensuale e provocante iniziando a baciarmi il collo.
"No, f-ferma Sandra..." sussurrai cercando di staccarmela di dosso.
"So come farti stare meglio, tu rilassati"
Mi tolse la maglietta e cominciò a baciarmi dappertutto, arrivando alle labbra.
Ci baciammo appassionatamente, mentre piano le accarezzavo i capelli.
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Domani arriverà lo stesso.
RomanceJuliane e Luke, due ragazzi migliori amici da 14 anni. Lei, una ragazza caratterialmente strana, difficile da comprendere, ma con una sensibilità e una dolcezza incredibili, ha la passione per la pittura e spera un giorno di poter andare a Los Angel...