Juliane's pov
"Domani arriverà il figlio di mio cugino da Roma, come te ne avevo parlato qualche giorno fa" esclamò il signor Johnston posando la tazza di thè sul tavolo in legno antico.
In un certo senso m'incuriosiva questo ragazzo, anche perché condividevamo la stessa passione per l'arte e la pittura."Oh, meraviglioso" bisbigliai cercando di non mostrarmi tanto estasiata.
"Per oggi hai lavorato abbastanza, ci vediamo domani, cara" disse alzandosi dal sofà e abbracciandomi calorosamente impedendomi di muovere un muscolo.
"Ehm grazie mille, a domani" risposi un po' inquietata da quel gesto inaspettato.
Avrei potuto chiamare un taxi che mi avrebbe accompagnato a casa, ma preferii percorrere le lunghe strade trafficate della mia amata Londra.
Era un miscuglio di etnie, religioni e storie del tutto differenti, e di ogni persona che mi passava accanto cercavo di intuirne il paese d'origine.
Gli italiani erano moltissimi, seguiti dai francesi e dai tedeschi che mi fermavano per informazioni sui vari negozi e le diverse vie.
Londra è un altro mondo.
È qualcosa di indescrivibile, te ne innamori subito, diventa il tuo punto di riferimento.
Il cielo di Londra è quasi sempre grigio e nuvoloso, piove spesso ed è interessante vedere tutti i tipi di ombrelli sparsi per la città.
Chi aveva un ombrello ghepardato, chi uno con gli arcobaleni, chi uno con i fumetti, o altri a forma di cupola, o chi semplicemente correva per non bagnarsi l'abito o per prendere l'autobus in tempo.Ad un tratto, mi squillò il telefono.
Era un messaggio."Senti mi dispiace davvero, credimi, non volevo intromettermi nella tua vita, ma se l'ho fatto è perché voglio il meglio per te. Ti va di vederci per un caffè?"
Rimasi a fissare lo schermo per qualche minuto, poi risposi senza fretta.
"Va bene, ci vediamo al solito bar"
Arrivai al punto d'incontro dopo quasi mezz'ora, e trovai Luke seduto ad un tavolo, con lo sguardo fisso al muro e le gambe accavallate.
Mi avvicinai piano e, appena mi vide, mi saltò addosso abbracciandomi fortemente.
Cominciò a piangere, sentivo i suoi sensi di colpa e allo stesso tempo sentivo tutto l'affetto che lui provava per me.
Io lo stringevo forte e mi ricordavo pian piano di tutti gli abbracci che ci eravamo scambiati, dei sorrisi, delle litigate e delle notti passate a guardarci negli occhi senza dirci una parola."Ora che tu sei qui, non ti lascio più andare" sussurrò baciandomi la fronte con dolcezza.
Luke's pov
Forse lei pensava che il mio fosse stato un atteggiamento infantile, ma sentivo di fare quello che avevo fatto.
Io dovevo abbracciarla.
Dovevo piangere.
Dovevo rivederla.
Dovevo sentirla ancora mia.
Perché in fondo lo era, e lo sarebbe stata per sempre.Ordinammo due caffè, e intanto che aspettavamo ci scambiavamo occhiate e sorrisi affettuosi.
"Prima sei stato così dolce, non mi aspettavo un simile gesto da parte tua"
"Mi sentivo di farlo, Juliane.
Perdonami""Ma perdonami di cosa?! Mi ha fatto molto piacere, ho sentito il vero Luke in quel momento. E ti giuro che avevo bisogno così tanto di un tuo abbraccio"
Mi sfiorò la mano, accarezzandola delicatamente.
In quel momento mi ricordai di Sandra e di quel bacio.
Quel maledetto bacio.
Dovevo dirglielo.
Dovevo riferire a Juliane di quel bacio."Senti devo dirti una cosa"
"Dimmi" la sua espressione si fece cupa e preoccupata.
"Ieri i-io e Sandra ci siamo baciati, ma non è stato un bacio qualunque"
Rimase a fissarmi in silenzio.
"Oh, meraviglioso" disse abbasando lo sguardo.
"Di' qualcosa, Juliane...ho bisogno di sapere cosa ne pensi"
"Ho già parlato abbastanza"
"Juliane" dissi con fermezza.
Lei alzò lo sguardo a fatica, come se non avesse il coraggio di guardarmi in faccia.
"Speravo di venire qui per chiarire" disse giocherellando con le ciocche di capelli.
"Ma infatti siamo qui per questo"
"Ero pronta a riprendermi il mio Luke, ma poi sento queste cose e..." deglutì, "e vorrei solo allontanarmi da te"
Rimasi spiazzato.
"Juliane ma che stai dicendo?"
"Senti Luke, non sopporto di vederti con Sandra, okay? Lei è una brava ragazza, credo, ma con te non ci sta proprio bene"
"Ma non è che sei...gelosa?"
"Ma chi ti credi di essere per dirmi questo?! Perché dovrei?! Perché magari te la sei scopata per poter dimenticare la figura che mi hai fatto fare davanti al signor Johnston! E a volte mi chiedo perché perdo ancora tempo con persone del genere"
Fece per alzarsi ma la bloccai per un braccio.
"Juliane, ti prego non litighiamo ancora, sono stanco di avere queste discussioni"
"Io sono stanca di essere presa in giro da una persona che consideravo diversa dagli altri"
"Sii ragionevole, fra me e Sandra non c'è niente. Odio passare le notti con lei e non più con te. Odio dare a lei il buongiorno anziché a te. Odio pettinare a lei i capelli, perché voglio continuare a pettinarli a te. E so che potrò essere infantile ma è ciò che penso perché mi manchi. Mi manchi e rivoglio il tuo profumo su di me. Mi manchi, Juliane.
E odio vederti nuda con altri, perché io ti ho vista nuda per la prima volta, perché ti sei fidata di me, e so che continui a fidarti ancora di me. Io conosco pregi e difetti di te che altri non conoscono. E ti giuro, tu mi piaci da morire così come sei"Rimase sbalordita.
Poi sorrise.
Sorrideva, finalmente.
Con il suo viso innocente e la sua voglia di scoprire.
Ci abbracciammo forte e fu un momento indimenticabile."Ora ti fidi di me?"
"L'ho sempre fatto, Luke"
"Giuro che con Sandra non ci sarà mai niente, preferisco la mia migliore amica a lei. Preferisco te. Centinaia di migliaia di volte."
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Domani arriverà lo stesso.
RomanceJuliane e Luke, due ragazzi migliori amici da 14 anni. Lei, una ragazza caratterialmente strana, difficile da comprendere, ma con una sensibilità e una dolcezza incredibili, ha la passione per la pittura e spera un giorno di poter andare a Los Angel...