Juliane's pov
"Oh mi dispiace un sacco" sussurrai abbracciando Sandra con delicatezza e dandole baci sulla fronte bagnata di sudore."Non doveva andare a finire così" continuai cercando di placare quel pianto drammatico.
Stava piangendo da due ore ormai, ininterrottamente, e vederla così mi faceva male.
Dispiaceva anche a me per l'improvvisa morte della nonna di Sandra, ma il destino voleva che accedesse tutto ciò senza preavviso.
La nonna di Sandra, una signora sempre sorridente, piena di energia e di forza, si era spenta alle due di notte, dopo un improvviso attacco di asma.
Gli infermieri non seppero dare una spiegazione sensata a questa rapida morte, anche loro erano scioccati dall'accaduto.
Sandra era inconsolabile.Non mangiava più, non dormiva più, non sorrideva più.
Il suo letto era diventato un lago di lacrime e sudore ed era tappezzato di foto raffiguranti la nonna di Sandra.
Era così bella, così piena di vitalità.
Sandra dormiva quasi sempre da Luke, ovviamente.
Non riuscivo a sopportarlo, il mio migliore amico abbracciato ad un'altra persona che non sia io.
Intanto con il signor Johnston andava tutto per il verso giusto, o quasi.
Una settimana dopo la morte della nonna di Sandra, decisi di riprendere a lavorare.
Il signor Johnston fu molto comprensivo e ragionevole con me, mi sentivo al sicuro con lui, sembrava un secondo padre per me, oppure un padre a tutti gli effetti, dato che non ricordavo di averne uno che a me ci tenesse più di qualunque altra cosa al mondo."Come sta la tua amica?" mi chiese facendomi entrare nel suo gran salotto.
Mi guardai attorno, poi rivolsi lo sguardo nei suoi occhi bruni."Ehm non sta tanto bene, è ancora scioccata" affermai abbassando lo sguardo.
Devo dire che questa improvvisa perdita, fu per me incolmabile. La nonna di Sandra era così piena di energia, non avrei mai creduto che la morte avrebbe rubato così rapidamente la sua vita sensibile, il suo animo per niente maligno e il suo sguardo profondo ed espressivo.
"Sei pronta per cominciare?"
Annuii, indecisa.
Stupido imbarazzo.
Dovevo provare a fidarmi di lui, a mettere a nudo me stessa, non solo fisicamente.
Era per una buona causa, era per lavoro, dovevo mostrare a tutti me stessa, ciò che realmente ero."Allora spogliati e siediti su quel sofà antico" mi ordinò senza degnarmi di uno sguardo.
Mi sentivo le vene gelare.
"Ehm...signore..." balbettai.
Ero così confusa.
"Dai Juliane, non abbiamo tempo da perdere" sbuffò.
Mi tolsi prima le converse bianche, posandole in un angolo della stanza, successivamente mi spogliai dei pantaloncini di jeans e della maglia in pizzo bianca.
Sentivo lo sguardo del signor Johnston su di me, lo sentivo sbavare dietro il mio corpo imperfetto, sentivo il suo respiro affannato sulla mia pelle chiara."Ora puoi toglierti l'intimo, mia cara"
Quel 'mia cara' mi sembrò recitato in una maniera eccessivamente provocante e sensuale.
Cominciavo a rabbrividire."Juliane, non fissare il vuoto! Su, dai, sbrigati!"
"Potrebbe g-girare lo sguardo?" balbettai.
Cavolo.Lui obbedì sbuffando, ed io mi sentii così sollevata.
Ero completamente nuda.
In casa di un estraneo.
Un po' vecchiotto.
Nuda.
Completamente nuda.
Dovevo mantenere il controllo.
Lui si voltò e ne rimase sbalordito."Hai un corpo...meraviglioso, Juliane" mormorò avvicinandosi sempre più a me.
Io mi coprivo il seno con il braccio sinistro e guardavo altrove per non incrociare il suo sguardo provocatorio.
"Sei perfetta" sussurrò.
"Ma la smetta..." dissi imbarazzata.
"Dico sul serio, mia cara. Potresti tranquillamente fare la modella"
"Non mi piace molto come mestiere, lo vedo solo come una perdita di tempo"
Sorrise.
Comparve una fossetta sulla sua guancia sinistra.
A vederla sorrisi anch'io."Allora, sistemati su quel sofà" disse indicando quel divano antico ma pregiato davanti a noi.
Obbedii in fretta.
"Anzi forse è meglio se ti sdrai su un lato, e con i capelli copri il seno, mentre con la mano copri la tua intimità"
Non riuscivo a sistemare i capelli con cura e precisione, erano tutti crespi e spettinati per il caldo afoso.
Così, il signor Johnston venne ad aiutarmi, ma non fu una buona idea.
Le sue mani rugose sfioravano il seno, mentre studiava ancora più attentamente il mio corpo."Ho deciso: farò due quadri!"
Quell'esclamazione mi lasciò senza parole.
DUE QUADRI.
Perciò dovevo andare a casa sua ogni giorno, e tutte le volte dovevo spogliarmi davanti a lui.
Rabbrividii."Che ne pensi?"
"Uhm okay"
"Hai un bel seno, Juliane"
Mi strozzai.
"C- cosa?"
"Non è un insulto, cara"
Avevo sentito bene?
Hai un bel seno, Juliane.
Non riuscivo a crederci.
L'unica cosa di cui avevo bisogno era protezione, e qualcuno che mi avrebbe portato fuori di lì, fuori dalla vita di quell'uomo."N-Non lo dica più, per favore" balbettai, cercando di sembrare determinata.
La situazione stava peggiorando.
Lui cominciò a ridere silenziosamente.
Quella risata m'inquietava."Dicevo sul serio, s-signore..."
"Sei così bella Juliane Thompsolin"
Mi sentii svenire.
Cominciò a raffigurarmi sulla tela, io guardavo il pavimento, non riuscivo ad alzare lo sguardo, ero distrutta, nauseata.
"Posso fare una cosa?" chiese con tono inquietante facendomi sobbalzare dal sofà.
"Ehm dipende signore..."
Si sbottonò pian piano la camicia bianca, e la gettò sulla poltrona alla sua destra.
Aveva un corpo scolpito, nonostante la sua età adulta e il che m'incuriosii."Ora si sta meglio, faceva troppo caldo. Spero non ti dispiaccia"
Risposi di no, fermamente.
Ogni minuto, il signor Johnston veniva a sistemarmi la capigliatura, anche se sapevo che in realtà voleva provare l'inebriante sensazione di sfiorarmi il seno abbondante.
Io mi allontanavo sempre più e speravo che tutto fosse finito al più presto.Fino a quando qualcosa cambiò all'improvviso.
Qualcuno stava forzando la maniglia della porta quando il signor Johnston era di fronte a me.
Mi sentii il sangue gelare.La porta si spalancò e ad un tratto riconobbi una figura maschile esile, dalle braccia muscolose che fece irruzione nella stanza.
"Che stai facendo?! Lasciala in pace, maniaco!" urlò a squarciagola.
La figura la riconobbi all'istante.
Mi sentivo così sollevata.
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Domani arriverà lo stesso.
Storie d'amoreJuliane e Luke, due ragazzi migliori amici da 14 anni. Lei, una ragazza caratterialmente strana, difficile da comprendere, ma con una sensibilità e una dolcezza incredibili, ha la passione per la pittura e spera un giorno di poter andare a Los Angel...