Juliane's pov
Luke mi pregò di rimanere a dormire a casa sua quella notte, ma, per ragioni che nemmeno io riuscii a comprendere, rifiutai."Non era quello che desideravi? Dormire abbracciati come facevamo sempre?"
"Sì, Luke, ma forse è meglio se continui ad occuparti di Sandra, in fondo non è passato poi così tanto tempo dalla morte di sua nonna"
"Ma, Juliane..."
"È meglio così." conclusi dandogli una pacca sulla spalla.
"Luke" sussurrai.
"Mh?"
"Portami a fare una passeggiata. Solo io e te. Ne ho bisogno"
Lui dapprima mi guardò con uno sguardo interrogatorio, poi mi prese per mano e bisbigliò un "seguimi."
Attraversammo le strade buie, io mi stringevo a lui senza nascondere quel briciolo di paura che provavo in quel momento. Poi arrivammo di fronte all'antico castello di Londra; così imponente e grandioso.
"I cancelli saranno chiusi ormai" disse Luke con tono un po' dispiaciuto.
"Vieni con me" sussurrai, sorridendo.
All'entrata del castello c'era un signore sulla mezza età intento a ripulire il prato verde.
Mi avvicinai con cautela, poi, quando fui certa di essergli abbastanza vicino, mi schiarii la gola per attirare la sua attenzione.
Luke scoppiò a ridere e io dovetti dargli una gomitata per farlo smettere."E voi che ci fate qui a quest'ora? Stiamo chiudendo, mi spiace" disse l'uomo con tono severo.
"Signore, la prego, ci faccia entrare, non siamo di qui e vorremmo solo sederci e goderci il panorama"
"Mi dispiace. A presto" disse chiudendo il cancello.
"La prego" insistetti, "solo per cinque minuti."
Rimase a fissarci per qualche secondo, poi, aprendo il cancello disse "cinque minuti. Solo cinque minuti."
Lo ringraziai sorridendo, poi presi Luke per mano e insieme ci dirigemmo verso la collinetta in cima al castello.
"Andiamo Luke, muoviti!" urlavo arrampicandomi il più veloce possibile.
Lui si limitava a sorridermi.
"ODDIO LUKE, VIENI QUI, SBRIGATI!" urlai quando finalmente fui sulla collina.
Il panorama era sensazionale.
Si vedeva metà Londra da lassù, la vista era mozzafiato.
"È...è meraviglioso." sussurrò Luke alle mie spalle quando riuscì a raggiungermi.
Gli sorrisi.
"Quasi quanto te" bisbigliò abbracciandomi i fianchi.
Mi guardava in modo strano. Aveva uno sguardo premuroso, sensibile ma sentivo che c'era anche un pizzico di attrazione nei suoi confronti.
Decisi di togliermi quelle strane idee dalla testa e di godermi lo spettacolo con lui.
Con il mio migliore amico.
Ci sedemmo sul prato e cominciammo a parlare di tutto, scoppiavamo a ridere per delle sciocchezze e allo stesso tempo mi arrabbiavo per cose successe tanti anni fa, quando eravamo piccoli ed innocenti."Luke"
"Sì?"
"Tu con chi hai fatto l'amore per la prima volta?"
Mi sorrise, poi abbassò lo sguardo, imbarazzato.
"Con te"
"Cosa?! Noi non abbiamo mai fatto l'amore! Ma che ti sei bevuto?!"
Non rispose.
Si limitò a sorridermi teneramente. Poi si avvicinò e mi baciò la fronte."Juliane devo dirti una cosa"
"Ancora brutte notizie?"
"Jonas parte. Va via da Londra."
Rimasi spiazzata.
"Che cosa?!"
"Lui ha preferito non dire nulla a nessuno, a parte a me che sono il suo migliore amico"
Abbassai lo sguardo.
"Spiegami meglio" dissi incrociando le gambe, "dove si trasferisce?"
"Ha ottenuto un posto di lavoro a Milano, ha sempre sognato di poter visitare l'Italia, sono felice per lui, è quello che desiderava, in fondo."
Non risposi.
Forse ero triste.
O forse c'erano troppe domande che mi occupavano la testa."Ha preferito che io non dicessi nulla a Sandra per non farla soffire e a te in special modo. Parte domani mattina all'alba" disse un po' dispiaciuto.
"Mi sarebbe piaciuto salutarlo per l'ultima volta..." dissi un po' pensierosa.
Forse ero triste per davvero.
Jonas.
Mi ricordo il primo giorno all'accademia; era insopportabile, meschino e snob. Le ragazze cadevano tutte ai suoi piedi: i suoi capelli mossi, i suoi occhi azzurri e il suo fisico palestrato lo rendevano davvero affascinante. Poi abbiamo cominciato a prendere più confidenza, e a scoprire pregi che dapprima non credevamo di possedere.
Io so che lui provava qualcosa di grande e intenso per Sandra.
La guardava con quegli occhi da cucciolo innamorato, però forse la nomina di "ragazzo sensibile e premuroso" non gli si addiceva affatto.
Ed ora?
Se ne sarebbe andato via dalla mia vita per sempre, ma ero felice per lui, in fondo.
Realizzava il suo sogno.
Se lo meritava."Dai non essere triste, Jù"
"Ehm...non lo sono"
"Prometti di non dire nulla a Sandra?"
"Lo prometto"
"Sei così bella"
"Ma smettila..."
"Hai qualcosa che le altre non hanno, e mai potranno avere"
"Cosa?"
"Me" sussurrò avvicinandosi per abbracciarmi.
"Ehi voi! Può bastare, ora devo chiudere i cancelli!" urlò l'uomo che incontrammo cinque minuti prima.
Io e Luke scoppiammo a ridere.
"Grazie" sussurrò il mio migliore amico.
"E per cosa?"
"Perché rendi la mia vita bella da morire."
~
Il mattino seguente mi svegliai di buon umore, pronta a conoscere il misterioso nipote romano del signor Johnston.
Luke mi accompagnò davanti a casa sua con il motorino."Vuoi che salga con te?"
"Luke, non incominciare..."
"Okay, la smetto" disse grattandosi nervosamente la nuca, "ti vengo a prendere fra un po'. A dopo, piccola" disse teneramente.
Appena fui al primo piano, bussai alla porta.
"Oh eccoti finalmente, Juliane!" esclamò il signor Johnston abbracciandomi.
"B-buongiorno a lei, signore"
"Mio nipote starà arrivando, intanto siediti, ti porto una tazza di thè caldo" disse facedomi cenno di entrare.
Mi sedetti sul sofà, quel maledetto sofà in pelle nera. Mentre aspettavo, studiavo con attenzione il salone: c'erano tanti, troppi quadri, soprammobili, centrini in pizzo antico e il caminetto rendeva tutto più raffinato.
Poi ad un tratto la porta cominciò ad aprirsi lentamente."Z-zio, sono io, posso entrare?"
Mi alzai dal divano un po' incuriosita da quella voce strana e forse familiare.
Ma, quando la porta si aprì, non potevo credere ai miei occhi.
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Domani arriverà lo stesso.
RomanceJuliane e Luke, due ragazzi migliori amici da 14 anni. Lei, una ragazza caratterialmente strana, difficile da comprendere, ma con una sensibilità e una dolcezza incredibili, ha la passione per la pittura e spera un giorno di poter andare a Los Angel...