Capitolo 2 parte 2

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"Non lo so sinceramente. Ero in casa e il riscaldamento era acceso,e ho tolto la felpa.Poi ci ho litigato e sono uscito così di casa."dice.

"Litigato con chi?"dico velocemente.

"Mia madre."dice secco.

"Uhm..e perché?sempre se si può sapere eh."dico calma.

Lui incomincia ad agitarsi e ad un certo punto mi dice "andiamo a farci un giro?so che non mi conosci ancora molto bene ma ho bisogno davvero di parlare con qualcuno e tu credo che sia quel qualcuno"mi dice.

Rimango un po' sbalordita dalla sua proposta ma ricordo di non essere vestita adeguatamente per andare in giro.

"Un attimo"gli dico ed entrò in casa . Mi cambio velocemente e metto dei cuscini sul letto ed una coperta sopra in caso mia madre tornasse.

"Eccomi ."gli dico accennando un sorriso.

"Wow rapidissima"dice guardandomi fissa.

"Ma ho qualcosa di strano?"dico toccandomi il viso nervosamente.

"Oh no niente"dice ridacchiando."andiamo a farci un giro dai."

Annuisco.

Non so dove stiamo andando ma se è con lui,va bene.
Ci troviamo davanti ad un garage,ad un tratto Alex lo apre.
Cerca di fare tutto il super figo appena entra e non ho ancora capito bene il motivo.

"Oh cavolo!"esclamo "ma è bellissima!"

Era la moto più bella che avessi mai visto. Era anche del mio colore preferito,il nero ovviamente.

"Ti va di farci un giro?"dice guardandomi e alzando un sopracciglio.

"Certo." Dico entusiasta.

Metto il casco e salto su.
"Abbracciami più forte che puoi ."dice.

Non mi dà neanche il tempo di rispondergli che mette in moto e io stavo per cadere.

"Sei uno stronzo."urlo.

"E tu bellissima."urla.

Arrossisco .
Non so quando ci fermeremo ma non è questo a preoccuparmi.Mi piace stare abbracciata a lui è così muscoloso che..chissà il suo..
Ma a che cavolo penso?
Sono una pervertita.Scuoto la testa sorridendo per scacciare via il pensiero.

Alex frena di colpo e scende dalla moto,faccio lo stesso anch'io.

"Oddio ma dove cavolo siamo,è bellissimo."esclamo.

Siamo in un posto bellissimo,ci sono molte lucciole e un piccolo fiume. La pace dei sensi,dio.

"Questo è il mio posto preferito."confessa."

"Ora lo è anche per me."affermo.

Ci guardiamo e sorridiamo entrambi.Distolgo lo sguardo da lui e mi giro un po' intorno. Poi mi accendo una sigaretta e lui fa lo stesso chiedendomi d'accendere.

"Allora,ti va di parlare?"gli dico.

"Vabene.Io,mia madre e mio padre,non abbiamo un rapporto bellissimo come si è ben visto. Ci trasferiamo sempre da una parte all'altra,pensa che sono stato anche a New York e Londra"afferma.

"Oddio le mie città preferite,come mai tutti questi viaggi,e poi cosa c'entrano tua madre e tuo padre?"dico velocemente.

"I viaggi sono causati da mio padre che va alla ricerca di un qualcosa che non ho capito molto bene e non mi interessa,per colpa di mia madre e mio padre ho lasciato da solo il mio migliore amico a New York. Era l'unica persona che mi capiva,avevo solo lui. Nient'altro. Ho passato la maggior parte della mia vita in quella città,non possono sempre fare a cavoli loro,anche io ho una vita. Non posso neanche finire la scuola lì perché non ho soldi per mantenermi ,il lavoro non c'è,ed ora eccomi qui. In questa piccola città senza nessuno."dice.

"Oh..ma io ci sono."gli dico e lo abbraccio. E lui ricambia stringendomi più forte.

Quando ci stacchiamo dal l'abbraccio gli chiedo "mi prendi una lucciola?"

"Ma povera morirà."dice con il faccino triste.

"Ma no poi la liberiamo stupido." Dico dandogli un pugno sul braccio.

"Okey va bene." Dice sorridendomi.

Si gira intorno per trovare la "lucciola perfetta" e appena la trova cerca di acchiapparla. Io intanto mi guardavo intorno cercando qualcosa di bello quando ad un tratto..

"Porca puttana." Sento dire.

"Che succede?"dico

"Sono inciampato su un sasso non vedi?"dice indicando un sasso.

Scoppio in una risata quando vedo il sasso. Era piccolissimo. Lo prendo in mano e cercando di trattenere una risata dico:"questo qui?"

"Si" dice con una voce da bambino indifeso. È ancora seduto a terra con una mano sul ginocchio.Ha una faccia da cucciolo .Dio quanto è bello.Ci guardiamo fissi per un bel po' e poi guardo l'ora.

"Dovremmo andare"dico.

Lui annuisce e si alza.

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