14.

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Mancano meno di tre settimane alla fine della scuola, io ho deciso di andare all università d'arte qui a Londra, mi sembra una buona scelta perché sono vicino a casa e posso fare quello che mi piace davvero.

A scuola non si fa altro che parlare del ballo di fine anno, è sulla bocca di tutti, Kateherine ci andrà con Bobby un nostro compagno di classe, Sveva invece con il suo ragazzo misterioso che nessuno conosce io invece ci andrò da sola.

Io e Tayler abbiamo rotto una settimana dopo il nostro viaggio scolastico ma comunque siamo rimasti buoni amici anche se credo che lui non lo abbia capito bene, qualche volta si comporta come se fra di noi ci fosse ancora qualcosa.

Con Edward non ci parlo più, se ci incontrimo tra i corridoi della scuola lui cambia direzzione e pure io, sono troppo in collera per avere una discussione civile con lui, ma tanto l'anno sta per finire no? non lo rivedrò più.
Ma poi penso siamo quasi vicini di casa, i nostri genitori si conoscono da molto tempo e ogni domenica di ogni due mesi organizzano una serata da passare tutti insieme, quindi ci sono forti probabilità che prima o poi uno dei due scoppi e parli a l'altro.

Dovrei sentirmi almeno un po triste per la rottura con Tayler ma mi sento quasi sollevata, sono consapevole di averlo usato ma sarei una bugiarda se dicessi di essere dispiaciuta perché non è vero, lo so ho spezzato il cuore di qualcuno ma ho sistemato almeno un pochettino il mio.

Guardo il soffitto di camera mia mentre accarezzo Jahid che oggi è insolitamente tranquillo, "bhe è normale cosa potrebbe fare un gatto in un giorno di pioggi?" penso, sono abbastanza tranquilla riguardo ai fulmini perché ho preso i miei tranquillanti anche se non amo prenderli, mi rendono un po troppo debole.

Suonano il capannello e scendo ad aprire di mala voglia, quando apro il solito ragazzo che mi consegna le strane rose mi sorride.
- sembra che il tuo strano amiratore non voglia cessare di mandarti fiori- ride, gli sorrido e firmo per la consegna.
-a quanto pare- dico, scambiamo qualche altra parola poi se ne va, osservo le rose, sono rosse e al centro ce ne sono tre bianche, con questo è il settimo mazzo che mi mandano, sembra un conto alla rovescia, perché il numero delle rose bianche diminuisce sempre di più, da 10 siamo arrivati a tre....una rosa bianca in meno per ogni giorno.

Questo mazzo è diverso da tutti gli altri....ha allegato un bigliettino, lo prendo e lo leggo.

Ci vedremo presto piccola Hope.

Un brivido di paura mi atraversa tutta la spina dorsale ma non ho tempo di per pensarci perche suonano di nuovo al campanello.

-signora Carter!?- domando, cosa ci fa la madre di Edward qui?.
- posso entrare Hope?- domanda e solo adesso mi accorgo che la sto lasciando fuori dalla porta sotto la pioggia.
- oh si mi scusi- dico facendole spazio, lei entra e chiude il suo ombrello.
- si accomodi pure- dico dirigendomi verso la cucina per sistemare i fiori in un vaso.

- i miei genitori non ci sono ma se ha qualcosa da dirgli lo può riferire a me- non capisco molto il perché della sua visita, lei è amica della nonna e non di mamma e tanto meno di papà.
- ah no, io sono qui per parlare con te-
- con me?- domando stupita, cosa vuole da me?.
- possiamo parlare vero?- domanda e annuisco dubitosa, mi siedo accanto a lei e aspetto che parli ma non lo fa così sono io a dover parlare per prima.

- di cosa vuole parlarmi?- domando immaginadomi di già la risposta.
- di Edward- la interompo.
- non voglio parlare di lui!- dico un po troppo forte - mi scusi- mi scuso arossendo.

- non importa Hope, io so che mio figlio è solito ferire le persone ma lui non lo fa apposta... e se ti a ferito scusalo lui ha solo paura.-
- paura di cosa? E mi dispiace dirglielo ma mi sembra un comportamento da vigliacchi quello di suo figlio, mandare lei a chiedermi scusa al posto suo!- dico indignata.
-lui non mi ha mandata!- si afretta a dire- sono venuta da sola- aggiunge.

-sai tenere un segreto ?- domanda, sembra che dalla mia risposta dipenda il suo futuro.
- si- sussuro, non mi piacciono i segreti ma so tenerli.
- allora promettimi che quello che ti dirò rimarrà tra di noi- dice, le sue parole mi fanno dubitare un attimo.
- lo prometto- lei annuisce ed inizia a parlare.

- 20 anni fa connobbi un uomo, mi innamorai follemente di lui ma io ero la promessa sposa di Lucio Carter figlio della famiglia più ricca a quei tempi, Lucio faceva il militare a quei tempi, il giorno prima del matrimonio io...io..mmm io feci l'amore con il mio amore segreto, tre mesi dopo scoprì di essere incinta ho finto che quel bambino fosse di Lucio, quando naque gli diedi il nome del suo vero padre Edward- mi tappo la bocca per la sciocante rivelazioni e tratengo le lacrime. Perché racconta tutto questo a me?.

- credevo che nessuno lo avrebbe mai scoperto ma il giorno del 11 compleanno di Edward suo padre venne per reclamarlo e li Lucio scoprì che Edward non era suo figlio legittimo, da quel giorno cambiò con tutti soprattutto con mio figlio.
Un giorno decisi di andarmene con l'amore della mia vita ma lui ci ragiunse e e...e...e gli sparò. - facio un salto giù dal divano e cado.

- Basta...si fermi- singhiozzo ma lei non smette continua a raccontare.
- è da quel giorno che fa della mia vita un inferno e lo stesso fa con quella di Edward da quando a 16 anni, quando a costretto quella povera ragazza a fingersi morta per obligare il mio povero bambino a entrare tra i militari dove lui ha il controllo assoluto e gli verebbe facile farlo uccidere -

- SMETTILA!- urlo alzandomi da per terra.
- Hope devi aiutarmi, ho un piano per rendere felice mio figlio ma mi serve il tuo aiuto.- controbatte alzandosi anche lei.
- lasciami in pace e poi perché dovrei aiutarti?-
- perché tu lo ami e l'unico modo per far si che mio figlio si apra a te è fargli sapere che sei al sicuro stando con lui e che Lucio non ti farà niente- quindi è di questo che aveva paura Edward.

- Lui ha paura che mi faccia qualcosa?- domando, la mia voce esce come un eco in lotananza da quanto sono scossa per quello che mi ha raccontato Nadine Carter.

- si, voglio chiederti di stargli accanto mentre sono via, in questi ultimi giorni non sta molto bene e lui si sente sempre bene in tua presenza quidi ti chiedo di stargli vicino quando io non ci sarò-
- e dove va?- le domando.
- a cercare le prove per far rinchiudere Lucio!- rimango stupita dalla sua risposta, dove vuole trovare queste prove?.

- stagli accanto!- dice pasaandomi di fianco per poi andare verso la porta ma la fermo.
- lui lo sa?- non le sto chiedendo solo se Edward è al corente dei suoi piani, ma anche se lui sa dell pasato di sua madre, se sa che la persona che chiama padre non lo è.
- lui non sa niente- questo è sufficiente per fare ricomparire le lacrime attorno ai miei occhi.

Come pretende che io nasconda qualcosa del genere a Edward?

Come pretende che porti con me un segreto così grande?.

Hope DairyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora