ONE-SHOT [BBRAE]

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Ecco un altra storia di EPF
PS:NON L'HO ANCORA LETTA😂

FRAMMENTI

Come frammenti.

I ricordi che ho di te, vagano nella testa come frammenti.

E più provo a non pensarci, più mi riesce difficile.

Camminava a passo lento mentre una pioggia fitta la travolgeva non solo esternamente, anche emotivamente.

Non le importava, preferiva starsene fuori da sola al buio della notte, piuttosto che stare in casa e fingere dei sorrisi...

Odiava farlo.

Le sembrava sempre di mentire.

Che poteva farci, le mancava qualcuno che per lei era assolutamente imprescindibile.

Aveva condiviso ansie, gioie, dolori e ora, se ne stava tutta sola senza Lui.

Già, si erano allontanati .

Lo aveva ferito. La fiducia che il ragazzo riponeva in lei era stata corrosa da un suo errore.

Uno stupido e tremendo errore, che l'era costato troppo.

L'acqua piovana le ricadeva sul mantello delicatamente, sembrava sfiorarla appena, mentre i suoi poveri stivali viola iniziarono poco a poco ad inzupparsi fino a che

i calzini non iniziarono a bagnarsi.

Era munita di un grazioso ombrello viola con sopra un ricamo di un gatto nero, ma per una sua strana ragione, non sentiva il bisogno di aprirlo, anche se la pioggia anziché placarsi, continuava imperterritamente a ricadere sulla terra, 'sta volta con maggior intensità.

Sentiva che le gocce cristalline che cadevano su di lei, la purificassero, o almeno, la facessero sentire viva.

Aveva freddo, fame ed era a pezzi.

Tutto ciò la faceva sentire ancora umana, ma lei sapeva benissimo che comportandosi in modo così meschino nei suoi confronti, non la faceva sentire come tale, o almeno, non più.

Certo, d'altra parte non era mai stata umana a tutti gli effetti.

Dopo tutto suo padre era Trigon, un demone.

Anche se sua madre Arella era umana, l'influenza demoniaca di suo padre era sempre più forte e visibile.

Si alzò il cappuccio del mantello nero sul capo, così che non si scorgessero che solo gli occhi violacei che sottolineavano la sua natura 'aliena'.

Quanto avrebbe desiderato poter essere una ragazza normale, o quanto meno avere un padre buono così da lasciarla libera.

Perché si, lei era costantemente in prigione.

Doveva reprimere qualsiasi sentimento perché se no il padre avrebbe potuto prendere il sopravvento.

Ma poco le importava adesso di suo padre, era fissa solo su un unico pensiero: B.B.

Il suo miglior amico.

Il suo amico abile nel trasformarsi in qualsiasi animale.

Il suo amato amico...

Colui che per un banalissimo errore aveva allontanato.

Non avrebbe mai ammesso a sè stessa che infondo provava ben altro che amicizia nei confronti del ragazzo verde.

Oltre che per il padre, non rientrava nel suo 'essere' ...essere appunto dolce.

Anche se doveva ammetterlo, ultimamente abbracciava molto più spesso i suoi amici.

ONE-SHOT SHIP  TEEN TITANSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora