5 ONE-SHOT [BBRAE]PT2

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I giorni passarono e di Raven, nessuna buona notizia. Si susseguirono giorni, settimane, ma lei non apriva mai i suoi occhi.
La cosa faceva soffrire tantissimo i Titans. Dopo il suo incidente infatti, difficilmente riuscivano a divertirsi tutti insieme o a stare in compagnia. Da quando la maga era in coma, tutti quanti si isolavano. Cyborg si ritirava nel suo laboratorio a inventare nuove macchie, Robin con il senso di colpa per non aver protetto abbastanza un suo compagno, restava con Starfire nella stanza a sorvegliare Raven giorno e notte.
L' aliena aveva il cuore spezzato. Non lasciava sola Raven neppure un giorno. Lei era la sua unica amica, anche se non era una ragazza spensierata come lei, le voleva tanto bene e non sopportava il fatto che le era accaduta una terribile disgrazia. Grazie alla sua crema speciale, le ustioni sul suo corpo iniziarono pian piano a sparire ma nemmeno questa cosa metteva l'aliena di buon umore.
Non c'era giorno in cui a Robin faceva la stessa identica domanda : "Si riprenderà non è vero? " , e lui, gli ripeteva la stessa identica risposta: "Dobbiamo solo sperare".
Ormai, dopo tutto quel tempo, la fede era veramente l'unica cosa che rimaneva ai Teen Titans.
Beast Boy invece, passò i giorni più angoscianti della sua vita. Faceva in continuazione delle domande sulla salute della compagnia e ogni volta riceveva una delusione in quanto non era per niente migliorata. Il ragazzo, non aveva mai messo piede nella stanza dove si trovava Raven perché non aveva il coraggio a guardarla ridotta in quel modo. Gli si spezzava il cuore. Ma allo stesso tempo, voleva rendersi utile e fare qualcosa. Non sopportava il fatto di starsene con le mani legate, così andò da Starfire e le chiese se per quella notte poteva sorvegliare lui Raven al posto suo. "Non ci penso nemmeno" rispose la ragazza "Io non la lascio nemmeno per un secondo, penso io a lei". Si era promessa che non l'avrebbe mai abbandonata per nessun motivo, fino a che no avrebbe riaperto gli occhi, e era quello che intendeva fare.
Il ragazzo verde intanto, non si lasciò vinto e continuò a insistere "Voglio occuparmi io di lei. Solo per questa volta" disse fino a arrivare al punto di incrociare le mani "Beast Boy!! Ti ho detto di no!" le rispose la ragazza bloccando al giovane la porta d' ingresso impedendogli l'accesso.
Beast Boy non poté fare ameno di notare i suoi occhi che lottavano per non fare uscire le lacrime. Si stava trattenendo per non piangere. Era colpito dal cuore puro e innocente di Starfire.
"Credo che abbia ragione" disse Robin ad un tratto comparendo dietro l'aliena. La ragazza iniziò a tremare come se aveva freddo, ma la temperatura non c'entrava . Era preoccupata per Raven e prendersi cura di lei era lo riteneva compito.
"Ho detto che non voglio lasciare Raven!" insistette Starfire e il ragazzo meraviglia cercò di farle cambiare idea "Ormai è da diversi giorni che ti occupi di lei. Ti vedo molto stanca e devi riposare. Ci penseranno gli altri a Raven". Ci vollero alcuni minuti fino a che Starfire si convinse a affidare a Beast Boy il compito di sorvegliare la giovane. Lasciò la stanza a malincuore mentre il giovane Robin la seguiva.
Beast Boy così rimase in una stanza avvolta nella penombra, con uno spicchio di luce opaca che attraversava una finestra ricoperta di sporco. Non molto lontano da lui c'era una ragazza distesa su un letto, avvolta da innumerevoli fili che la tenevano in vita. I suoi occhi erano serrati, le labbra altrettanto e la sua pelle bruciata, piano piano grazie alle premurose cure di Starfire cominciava a guarire. C'erano solo delle lievi scottature sulle braccia e sulle gambe, per il resto, era molto migliorata. Beast Boy si ritrovò a camminare nella stanza per tutto il tempo facendo passi piccoli e il più silenziosi possibile. Era angosciante vederla sdraiata supina e forse, non rivederla più sveglia ma al ragazzo importava solo la sua buona azione. Passò tutta la mattina e tutto il pomeriggio a sorvegliare la ragazza e a volte, per far passare il tempo più velocemente si metteva a giocherellare con qualsiasi oggetto nella stanza. Non era da lui rimanere
Quando invece calò la notte, Beast Boy, dopo essersi procurato una coperta e un cuscino si mise comodo su una sediolina vicino alla ragazza e si strinse su se stesso nella speranza di prendere sonno.
Chiuse gli occhi e provò a concentrarsi. Liberò la mente da ogni pensiero che cercava di distrarlo mentre con il suo orecchio, sentiva i respiri profondi della giovane.
Beast Boy lottò con tutto se stesso per cercare di ignorarla, ma la tentazione era troppo forte e lui in quel momento era troppo debole per combatterla.
Arrivò fino al punto di prendere il cuscino e sbatterlo per terra a causa della rabbia che aveva accumulato in quel arco di tempo. Nemmeno lui stesso si faceva così idiota.
Chi stava prendendo in giro.
Non riusciva a chiudere gli occhi perché non smetteva di pensare a Raven. Nella sua mente, c' era sempre l' immagine di una ragazza vestita di nero, dai capelli viola e lucenti, gli occhi pieni di mistero. Non poteva ignorarla.
Con delicatezza fece passare la sua mano vedere su quella di lei accarezzandola. Percepì del freddo quando si trovò a contatto con la pelle di lei, ma non è che gli importava più di tanto. La tenne stretta fino a farla riscaldare, non osava pensare alla reazione di Raven se fosse stata sveglia. Il rito continuò a lungo fino a che l' orologio che il ragazzo teneva al polso non segnò mezzanotte.
Ormai era da troppo tempo che stava trattenendo con forza tutto quello che nei giorni avvenire gli si era accumulato nel cuore, aveva bisogno di sfogarsi. "Ehi...Raven" sussurrò nel suo orecchio consapevole di stare parlando a vuoto "Anche se so benissimo che non puoi sentirmi...Ecco...vedi...probabilmente se tu fossi sveglia mi uccideresti, ma ormai non mi preoccupo più di queste cose, ti conosco sai. Sono diversi giorni che sei in coma, tutti noi stiamo soffrendo tantissimo, si sente la tua mancanza nel gruppo e anche se non si riesce a dimostrartelo come si deve, noi ti vogliamo bene. Anche io. Tanto. Non penso per niente che tu sia una ragazza triste e solitaria, io ti considero unica e speciale e quando la gente ti considera strana...sono degli stupidi perché loro non ti conoscono. Io non sono felice senza di te che sei la persona a cui tengo di più. Ho bisogno di te...mi manchi tantissimo...e so che non te lo aspetteresti mai da uno come me ma io ti amo...tantissimo...e...spero di vederti di nuovo sveglia..." concluse accasciandosi a terra, ai piedi del letto come un cucciolo cercando di trattenere tutta quella dannata tristezza che aveva riempito il suo cuore. assunse la forma di un cane e si rannicchiò su se stesso e non molto tempo dopo, finì per addormentarsi.
La mattina seguente, sentì una voce che da molto tempo non giungeva alle sue orecchie. "Dove...sono..". Prima che Raven poteva riprendersi completamente e ritornare lucida, un grido gli rimbombò nelle orecchie facendola sobbalzare per lo spavento "RAVEN!!" "Beast...Boy...." riuscì a dire cercando di ignorare l' urlo che gli aveva quasi rotti i timpani.
Il ragazzo verde non perse tempo e si precipitò a chiamare i suoi amici che immediatamente, si trovarono di fronte alla ragazza che pian piano iniziava a riprendersi. La gioia che i Titans provarono non appena la videro, è indescrivibile. Starfire le saltò addosso e la abbracciò dalla gioia, Cyborg si mise a cantare una canzoncina sul suo ritorno insieme a Beast Boy, Robin invece si limitò a sorriderle.
"Oh Raven!" cinguettò l'aliena "Non sai quanto io sia felice" "Ci sei mancata tantissimo" "Bentornata tra noi" "Grazie a tutti quanti" disse la ragazza mettendosi a sedere sul lettino, togliendo di mezzo quegli inutili fili che non servivano più "Per il tuo ritorno organizzerò una grande festa, la migliore sulla faccia della terra" disse Starfire saltellando come una bambina per la gioia " "Ve ne sono grata" disse Raven con un sorriso di ringraziamento sulle labbra "Se non vi dispiace, vorrei rimanere a letto un 'altro po'" "Nessun problema" affermò Cyborg per poi ordinare a tutti i presenti di uscire.
Beast Boy, era l'ultimo della fila e mentre stava per mettere piedi fuori dalla stanza la ragazza lo chiamò, pronunciando il suo nome. Il verde drizzò le orecchie e si pietrificò del tutto. Non riusciva a crederci che Raven stava chiamando proprio lui. Anche se l ' amava, in lei ci trovava sempre qualcosa di tenebroso che lo metteva a disagio. Tuttavia, il ragazzo si voltò verso la giovane che inizialmente lo guardò con aria impassibile "Si..." balbettò grattandosi nervosamente la nuca fino a scompigliarsi i capelli " È vero?" domandò semplicemente cambiando espressione "Che cosa?" "Quello che mi hai detto mentre ero in coma. Per giorni interi ho ascoltato tutto, ero cosciente anche se non sembrava. Ho sentito Starfire piangere per me, Robin e Cyborg erano preoccupati per la mia sorte. Non mi ero resa conto di quanto io fossi così importante per voi. Poi ieri sera arrivi tu...e mi dici quella cose. Allora adesso penso: Non è vero che per te sono una ragazza strana....quindi....Te lo chiedo per l' ultima volta...parlavi sul serio?".
Il ragazzo rimase in silenzio per una manciata di secondi finché non si trovò costretto a parlare. Alla fine disse un si con la poca voce che aveva in gola.
Questa volta, fu Raven che rimase sconvolta "Dici sul serio?", non finì nemmeno di parlare perchè Beast Boy la avvolse con le sue braccia stringendola così forte da farla soffocare. Per la ragazza era una sensazione e desiderava rimanere per sempre in quel modo.
"Ti amo" "Anch'io".
Il gesto di Beast Boy diceva tutto e lei, visto che ricambiava i suoi sentimenti non poteva contrariarlo.
Raven sapeva che cos'era l' amore ma non aveva mai avuto il piacere di viverlo. Ma adesso si.
E amare una persona, era la cosa più bella al mondo. "Ehi" esclamò improvvisamente il ragazzo attirando l' attenzione dell' amata "Non puoi più nasconderlo, è vero che mi hai sempre trovato irresistibile??" fece iniziando a vantarsi.
La maga sbuffò "Ti prego...non roviniamo questo momento".

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ONE-SHOT SHIP  TEEN TITANSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora