«Tanto per sapere...» iniziò Raven, versandosi una tisana e dando un'occhiata perplessa al compagno che, più in là, se ne stava pigramente stravaccato sul divano. «Hai intenzione di rimanere lì tutto il giorno?»
«Puoi giurarci, amica», rispose lui, sorseggiando dalla cannuccia la root beer fresca che si era appena concesso. «Con Robin fuori casa fino a domattina, non c'è pericolo che qualcuno mi costringa ad uno dei soliti estenuanti allenamenti. Niente percorsi ad ostacoli, niente stress. Solo del meraviglioso, sacrosanto relax.»
Robin sapeva essere abbastanza ossessivo, sotto certi punti di vista, per cui la maga non se la sentì di rimproverare troppo il compagno per quella decisione. Si avvicinò al divano con la tazza calda fra le mani e, con sguardo critico, scrutò Beast Boy dall'alto. «Ed è proprio necessario che tu rimanga anche in mutande?» s'interessò di sapere, puntellando un pugno sull'anca.
«Fa parte del mio diritto alla pigrizia di oggi», fu la spiegazione che ricevette.
«D'ora in poi, credo che ti chiamerò Lazy Boy.»
Il giovane scosse le spalle. «Di' quello che ti pare, ma non riuscirai a farmi schiodare da qui.»
«Per quel che mi riguarda, puoi anche farci la muffa, sul divano», ribatté lei. «Solo, lasciami un po' di spazio.»
Sorridendo, l'altro sollevò le gambe per consentirle di sedersi. «Di' la verità. Anche tu ti stai facendo vincere dalla pigrizia.»
«Sai bene che sono un tipo attivo», lo contraddisse la maga. Quasi non finì di parlare, che sobbalzò perché lui era tornato a stendere gli arti inferiori, questa volta sul suo grembo. «Ehi!» protestò indignata, spingendo via l'amico con l'ausilio di una mano.
Quello, però, rimase fermo dov'era e, anzi, si fece anche una mezza risata. «Tanto lo so che una piccola parte di te muore dalla voglia di fare ciò che sto facendo io in questo momento.»
«Come diavolo ti salta in mente un'assurdità simile?»
«Sono entrato nella tua, di mente, Rae, perciò so bene ciò che dico», affermò, vantandosi della cosa. «Oltre Miss Felicità Rosa e Miss Rabbia Famelica, c'erano anche altre piccole Raven, una delle quali mi ha quasi ruttato in faccia.»
«Oh, quella», borbottò la ragazza, portandosi la tisana alle labbra con una smorfia. In realtà la Raven con il mantello arancione era la personificazione della sua rozzezza, non della sua pigrizia - che invece era vestita di marrone. «Ecco uno dei tanti motivi per cui mi preme tenere le emozioni sotto controllo.»
«Secondo me, invece, dovresti lasciarle svagare un po', ogni tanto», disse Beast Boy, guadagnandosi un'altra occhiata contrariata. «Sul serio, alcune sono divertenti», insistette, convinto della propria tesi.
«Come Miss Rabbia Famelica?» domandò sarcasticamente lei.
Il suo amico agitò svogliatamente una mano per aria. «No, quella è meglio se la tieni sotto chiave. A doppia mandata, se non è chieder troppo», ci tenne a precisare. «Mi riferivo piuttosto a Miss Felicità Rosa. O anche, appunto, a Miss Rutto Arancione.»
Raven sollevò un sopracciglio. «Non mi stupisce: messe insieme sembrano un concentrato di Beast Boy», osservò suo malgrado, simulando persino un brivido sinistro. «Piuttosto...» Esitò un attimo. «Sul serio ti piace la mia parte felice?» s'interessò di sapere poi, stupita da quella rivelazione.
«È un po' inquietante, lo confesso», si sentì rispondere senza peli sulla lingua, «ma almeno è l'unica parte di te che ride alle mie battute.»
«Le tue battute sono squallide.»
«Non la pensavi così, allinizio», le ricordò Beast Boy, dal momento che, quando si erano conosciuti, era stata lei stessa ad affermare di trovarlo divertente.
«Forse avrei continuato a pensarlo se non ti fossi montato la testa e non ti fossi ostinato a farmi ridere per fare il simpatico a tutti i costi», rimbeccò la maga.
«Non lo sai che per conquistare una donna devi anzitutto farla ridere?» si lasciò scappare il giovane, troppo preso dalla questione per soffermarsi a pensare.
Cosa che invece fece la ragazza, concedendosi un lungo sorso di tisana prima di domandare: «Era questo, il tuo secondo fine?»
«Quella con gli occhiali, invece, cosa rappresenta?» sviò il discorso lui, evitando accuratamente di guardarla.
«Quella col mantello giallo?» lo assecondò la compagna, portando pazienza come al solito. «È la mia conoscenza.»
«Noiosa», commentò distrattamente Beast Boy, dando un altro sorso alla root beer che reggeva in mano. «Ricapitolando: rosa, rossa, arancione, gialla...» prese a contare, aiutandosi con le dita di una mano. «La verde è quella pazza esaltata, invece. Andrebbe d'accordo con Robin», rifletté con un sorriso ironico. «Poi c'è quella grigia, tutta timida e spaventata. Quella è un'altra che, associata a te, mi fa impressione.»
«Hai intenzione di vivisezionarmi psicologicamente ancora per molto?»
«Poi ce n'erano altre due», seguitò a ragionare, ignorando la sua blanda protesta. «Quella marrone cos'è?»
«La pigrizia», rispose Raven, lasciandosi andare ad uno sbadiglio che lo fece ridere.
«E quella arancione, allora?»
«Quella che ti rutterà in faccia di nuovo, se non la pianti di infastidirmi con tutte queste domande», tagliò corto, innervosendosi.
Anziché prendersela o mortificarsi, Beast Boy rise più di prima. «Lasciati vincere dal lato oscuro», disse in tono solenne e lugubre, prolungando il suono dell'ultima parola a mo' di eco fantasma. «Divano, root beer e rutto libero.»
Raven spinse di nuovo via le gambe che il giovane teneva piantate su di lei e questa volta riuscì quasi a fargli perdere l'equilibrio, prendendosi così la sua vendetta. «Invece di dire cretinate, va' a vestirti. Sei indecente», ci tenne a fargli sapere, mettendosi in piedi e avviandosi verso l'uscita della stanza.
Riuscito a mantenersi goffamente saldo al divano, Beast Boy allungò il collo nella sua direzione prima che lei potesse sparire oltre la soglia e domandò: «Ehi, e quella viola?» La maga si bloccò sul posto. «Cosa rappresenta la Raven con il mantello viola?» insistette l'altro.
Ispirando a fondo, la ragazza occhieggiò nella sua direzione da sopra la spalla. «Sai...» cominciò con voce sommessa e misteriosa, «a conti fatti, credo che quella sia la più divertente fra tutte.»
«Perché?» chiese il suo compagno, arrampicandosi in ginocchio sul divano e affacciandosi oltre lo schienale per osservarla meglio. «Cos'ha di divertente?»
Raven sorrise a mezza bocca. «Te lo dirò quando riuscirai a farmi ridere mentre indosso questo mantello blu», pose come condizione, prima di scomparire e di lasciarlo a lambiccarsi il cervello per quell'enigmatica risposta.Happy bbrae DAY!!!! (1 LUGLIO)
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ONE-SHOT SHIP TEEN TITANS
FanfictionCiao a tutti..vi starete chiedendo perchè ho creato questo libro. È per le ONE-SHOT. Per chi non lo sapesse,è la storia di una coppia(o altro) in un solo capitolo. Infatti One(uno)shot (corto) In questo libro farò delle piccole one-shot sulla bbrae...