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Senza pensarci troppo, si ritrovò a cercare rifugio nella sua camera.
Chiuse a chiave la porta, nonostante non servisse a molto, allontanandosi poi da questa e indietreggiando verso il letto.
Prese un profondo respiro, tornando a pensare lucidamente e farsi scappare un sorriso, al sicuro nella sua stanza buia, dove nessuno poteva vederla.
Stava davvero scappando da Beast Boy? Si chiese senza riuscire a trovare una buona scusa.
Semplicemente non c'era una buona scusa, era andata a crearsi un'altra di quelle strane situazioni in cui la natura giocosa del suo amico l'aveva portata a seguire il suo istinto, come faceva sempre lui, a non ragionare lucidamente sulla soluzione più pratica per mettere un punto a quella scomoda e sicuramente stupida situazione.
Sospirò abbattuta, ma al contempo divertita, pensando che tempo addietro non gli avrebbe mai permesso un simile gioco con lei. Diavolo, sarebbe dovuta ancora essere arrabbiata con lui, eppure non ci riusciva, dimostrare la sua irritazione a quel ragazzo era inutile e ormai si era abituata ad ignorarla anche lei.
<< Credi che una semplice porta possa fermarmi? >> La riportò alla realtà la voce di Beast Boy, ridicolmente minacciosa e divertita.
No, ovvio che no, quel ragazzo aveva un evidente talento innato nell'invadere lo spazio personale altrui senza permesso.
Di nuovo, si rese conto con una strana sensazione nello stomaco che in passato lo avrebbe fatto a pezzi per il semplice fatto di essere sgusciato sotto la porta ed essere entrato in camera sua senza permesso, ma ormai, dopo tanto tempo passato a vivere con i Titans, quella sua povera stanza era diventata un corridoio, come OGNI camera della torre.
Incrociò le braccia, osservando il ragazzo verde davanti a lei alzare le mani come se fossero artigli, mostrando le fauci in un sorriso e farsi sfuggire un ringhio che sarebbe stato convincente se non fosse provenuto dal quel nanerottolo ridicolo.
<< Adesso ti mangio. >> Annunciò.
Raven dovette dar fondo a tutte le sue forze per non scoppiare a ridergli in faccia. Quella frase era già abbastanza ridicola a prescindere, detta da lui, poi, così ingenua e innocente.
Lo vide riprendere la forma di una grossa tigre verde, che si lasciò sfuggire un altro ruggito basso, che sembrava più un brontolio.
<< Uh, una tigre vegetariana. >> Lo prese in giro lei, roteando gli occhi, decidendo di far ricorso al suo classico sarcasmo. << Sto tremando di paura. >>
Notò gli occhioni verdi dell'animale spalancarsi in una sorta di stupita confusione, il suo musone si allungò, quasi si fosse offeso per quella presa in giro.
Il grosso felino mosse la coda da un lato all'altro, si abbassò sulle zampe anteriori per darsi una lieve spinta e alzarsi in piedi, rimanendo in bilico sulle corte gambe posteriori.
Posò le gigantesche zampe sulle spalle della ragazza, lasciando che la sua mole da tigre siberiana la schiacciasse e la spingesse all'indietro.
Raven cercò di indietreggiare, con un semplice "Ehi" di protesta, portando le braccia contro il petto dell'animale, ma si ritrovò presto ad urtare con le gambe contro il proprio letto.
Ovviamente non era abbastanza forte da sostenere il peso di una grossa tigre sulle spalle, quindi si ritrovò a cadere all'indietro, sul materasso che fortunatamente le attutì la caduta, il felino ancora appoggiato a lei la guardava con uno di quei sorrisi di cui solo i gatti erano capaci, uno di quei sorrisi da prendere a schiaffi.
Rimase immobile per qualche secondo, ponderando su come polverizzare quell'animale che si stava prendendo troppa confidenza con lei, ma purtroppo dovette ammettere che era proprio quello il problema. Per quanto certe volte Beast Boy riuscisse a farla uscire fuori dai gangheri si ritrovava a non riuscire ad alzare un dito su di lui. Era come fare del male ad un cucciolo: troppo malvagio persino per un mezzo-demone.
Di nuovo il mutaforma la riportò alla realtà con uno strano sbuffo.
Osservò il testone dell'animale avvicinarsi al suo viso, portando indietro le orecchie, e strusciarsi pesantemente contro di lei continuando a sbuffare, senza ovviamente tener troppo conto del fatto che il capoccione di una tigre era ben più pesante della testa vuota che aveva di solito.
<< Che razza di suono è questo? >> Si ritrovò a chiedere, portando una mano sulla testa del felino e cercando di spingerlo lontano da sè, con scarsi successi.
Ovviamente l'animale non sembrò cogliere il messaggio, anzi, lo travisò completamente, tirò fuori la lingua e lavò completamente la mano che la giovane gli aveva poggiato in testa per allontanarlo da sè.
<< Sei un... >> Animale?
Non finì la frase per ovvi motivi, decidendo semplicemente di guardare in maniera disgustata la creaturaccia verde che continuava a sbuffare con quel sorrisone felino stampato sul muso.
<< Quindi? Cosa staresti dimostrando? >> Volle sapere ancora, rendendosi conto che lo scopo di quel gioco lo conosceva solo lui, o che, molto più probabilmente, uno scopo vero e proprio non c'era.
Il tigrottone sembrò di nuovo cadere dalle nuvole. Il suo sbuffo terminò e per la seconda volta la fissò confuso per qualche secondo.
Il sorriso da gattone, però, tornò a piegargli le labbra quasi immediatamente, persino i suoi occhi sembravano sorridere. Spalancò le fauci e si avventò contro il collo della strega.
Lei si lasciò sfuggire un grido, più di sorpresa che di dolore, quando i denti del ragazzo, tornato al suo aspetto originale all'ultimo secondo, affondarono nella povera carne del suo collo.
Ovviamente non la morse con forza o con cattiveria, anzi, sentì la sua risata da idiota vibrarle attraverso la pelle, facendole più il solletico che altro.
Istintivamente piegò la testa verso la spalla azzannata, costringendo il suo aggressore a lasciarla andare, mentre con le mani, ancora sulle spalle di lui, adesso tornate piccole e sottili, lo spinse leggermente indietro.
<< Ti ho fatto male? >> Chiese lui, piegando la testa da un lato come un cane, in maniera confusa e dispiaciuta, sollevando un sopracciglio insicuro, ma senza dare assolutamente l'impressione di volersi spostare da sopra la ragazza.
Raven gli lanciò dapprima un'occhiataccia, ma subito un sorriso sarcastico le piegò le labbra. << Male? Tu? >> Lo prese in giro.
Quel ragazzo non era capace di farle un graffio neanche volendo.
<< Hai gridato. >> Le fece notare innocentemente, ma ancor prima che potesse finire quella frase si ritrovò con una manata ben spiaccicata in faccia, che lo costrinse ad alzarsi, lasciando modo alla maga di rimettersi a sedere.
La ragazza cercò di dissimulare l'imbarazzo che quelle ultime parole le avevano procurato, mentre Beast Boy si staccava la sua esile mano dalla faccia per ispezionarla da vicino con attenzione.
Il taglio che le attraversava l'indice si era finalmente chiuso, nonostante restasse ancora arrossato per la ferita e quel che rimaneva del sangue che non era stato pulito.
Raven si accorse del suo interesse e prima che potesse ficcarsi in bocca il suo povero dito per la terza volta in quel giorno gli rivolse un occhiata omicida. << Non ci provare neanche. >>
Ma la sua frase non fu neanche portata a termine che Beast Boy si portò la sua mano alle labbra, posando un semplice bacio sul taglietto.
<< Ora la bua non c'è più. >> Annunciò con un sorriso alla proprietaria dell'arto che aveva fatto prigioniero.
La strega rimase immobile. La sua mente si affollò di domande. Quanto è stupido questo ragazzo? Sta scherzando? Perchè è ancora seduto sulle mie gambe? Cos'è questa improvvisa ossessione per la mia mano? Come lo uccido? COSA esattamente sta succedendo in questo momento?
Si riappropriò del proprio arto, riprendendo anche il controllo delle proprie emozioni e assumendo la sua solita aria apatica.
<< Non dovremmo tornare in cucina a finire di preparare la cena? >> Chiese, ricordando al suo amico che avevano del lavoro da fare.
<< No. >> Decise lui, sorridendo ancora con quello sguardo di sfida, ancora seduto sulle sue gambe come se fosse una comodissima poltrona.
Ancora non si mosse. Solo un sopracciglio si alzò interrogativo.
<< Mi hai offeso. >> Le ricordò, puntandole un indice accusatorio contro.
No, non lo aveva fatto.
<< Quando mai? >> Fu l'atona domanda di lei, ma qualcosa nel profondo della sua mente era tentata dal consigliarle di arrendersi, sorridere ed annuire.
<< Hai detto che le mie "zanne" sono sprecate per un vegetariano. >>
Calò il silenzio.
Si sforzò di capire, davvero, ma semplicemente era impossibile. Come poteva quella frase essere intesa come offesa? Cosa c'era che non andava nel cervello sottosviluppato di quel ragazzo?
<< Era una semplice osservazione. >> Cercò di ragionare.
<< La tua osservazione è sbagliata. >> Le assicurò orgoglioso il mutaforma.
<< No, non lo è. >> Così dicendo la mezzo-demone schiaffeggiò via la mano del ragazzo, che le stava minacciosamente puntando un indice in faccia. << Tu hai le zanne ed è un dato di fatto, le zanne sono proprie dei carnivori ed anche questo è un dato di fatto, di conseguenza tu dovresti essere carnivoro. >> Spiegò con tutta la pazienza che riusciva a racimolare.
Ma le sue spiegazioni ovviamente non servivano mai a niente, quando aveva a che fare con lui, certe volte si chiedeva perchè continuasse a provarci.
Si ritrovò, anzi, ad essere agguantata una seconda volta per le spalle, con un ringhio più simile a quello di un leoncino giocoso, ed essere spinta di nuovo all'indietro sul materasso.
Lanciò un'occhiata fulminante al mutaforma, di nuovo sopra di lei, che teneva le sue spalle inchiodate al materasso.
<< Ti do la possibilità di dirmi UNA frase per convincermi a non farti saltare in aria. >> Lo minacciò lei, la voce bassa e fredda.
<< Ti dimostrerò che ti sbagli. >> La ignorò lui, pronunciando quelle parole con fare superiore.
<< Ok, mi sento buona. >> Gli concesse con un sospiro. << Due. >>
<< Se è proprio come dici, dovrei essere in grado di farti a brandelli con un morso. >> Ragionò sornione, adocchiando di nuovo il collo della giovane.
<< Beast Boy. >> Lo riprese, ma a quanto pareva le sue minacce non funzionavano più, era deciso a dimostrarle qualcosa che non aveva capito, seppur ci avesse messo tutta sè stessa per provarci.
Le sfuggì un secondo acuto quando il ragazzo le azzannò la spalla. Lo sentì ridere in modo sguaiato, mentre lei gli lanciava tutti gli insulti che conosceva e affondava le unghie nelle sue orecchie a punta, tirandolo indietro per staccarselo di dosso.
<< Ahi! >> Esclamò B.B., portando una mano a massaggiarsi un orecchio, ma senza smettere di ridere. << Mi hai fatto male. >>
<< IO? >> La sentì ruggire. << Mi stai riempiendo di morsi. >> Lo rese partecipe della situazione.
Le mani del ragazzo andarono ad ammutolire la strega, posandosi sulla sua bocca che continuava a sbraitare insulti.
Cercò di scacciare l'irritazione per capire a cosa fosse dovuta questa violenta novità, osservando infastidita e sdegnata Beast Boy, che, trattenendo a stento una risata, indicò con un movimento della testa la porta alle sue spalle.
Potè riconoscere il distinto suono di passi che salivano il corridoio e le pacate voci di Robin e Starfire che discutevano amabilmente.
<< Mi dispiace per le tue uniformi, Robin. >> Diceva l'aliena, ovviamente rattristata. << Non credevo che fare il bucato fosse un compito tanto difficile, non immaginavo assolutamente che lavare tutti gli abiti insieme avrebbe mutato le tue divise in uno strano colore... lilla. >>
Beast Boy si morse le labbra, sentendo quella frase, cercando di resistere e non scoppiare a ridere, ma un lieve sbuffo divertito riuscì ad evadere, prima che le mani di Raven si andassero a schiantare in malo modo sulla bocca del mutaforma.
<< Hai sentito quel rumore? >> Di nuovo la voce di Starfire.
La strega lanciò uno sguardo di puro odio e rancore verso il giovane di fronte a lei che voleva dire una sola cosa: "Sei morto."
Non sapeva neanche come avevano fatto a ritrovarsi in quella situazione, sapeva solo che era tutta colpa di Beast Boy.
<< Proveniva dalla camera di Raven. >> Continuava la rossa.
<< Raven e Beast Boy dovrebbero essere in cucina a preparare la cena. >> Disse Robin. << Forse lo avrai immaginato. >>
Assumendo che se ne sarebbero andati presto, Beast Boy lanciò un'occhiata malvagia alla ragazza sotto di sè. Sembrava che a lui non importasse un granchè farsi trovare in situazioni... compromettenti, anzi, si stava divertendo da matti.
Mentre Starfire bussava timidamente alla porta, il ragazzo tirò leggermente indietro la testa e di nuovo, come aveva già fatto da tigre, leccò le povere mani della maga che erano andate ad ammutolirlo. Questa le ritirò disgustata, reprimendo un lamento contrariato e portando semplicemente i palmi insalivati sulle lenzuola, lasciando alle fauci fameliche del maledetto la possibilità di tornare ad azzannarle la spalla ancora non massacrata.
<< Raven? Sei lì? >>
La giovane in questione affondò le dita nei capelli del suo aggressore, tirando una seconda volta indietro la sua testa e ritappandogli la bocca con una mano, andando ad ammazzare l'ennesima risata.
<< Non c'è nessuno? >> Si chiese dubbiosa la voce di Starfire.
<< Lascia stare Star, anche se fosse lei, avrà i suoi buoni motivi per non aprire. >> Ragionò Robin.
Perchè un deficiente l'aveva inchiodata al letto era una buona motivazione?
I due compagni di squadra decisero finalmente di lasciar perdere, abbandonando inconsapevolmente la maga al suo triste destino.
Quando il suono dei loro passi si affievolirono, fino a scomparire, le mani di Beast Boy lasciarono finalmente la presa sulla sua povera faccia.
<< Potrei ammazzarti. >> Lo avvertì immediatamente iraconda lei, ma ormai ci aveva rinunciato, sapevano già entrambi che stava mentendo, che non lo avrebbe fatto.
<< Potrei ammazzarti anche io. >> Le fece notare lui candidamente, ed in effetti doveva ammettere che era vero, ma aveva sempre dato per scontato che quel ragazzo non fosse capace di fare male ad una mosca... beh a parte ai criminali che combattevano di solito.
Lo vide piegarsi su di lei, poggiando la fronte sulla sua con un largo sorriso. Erano talmente vicini che persino le punte dei loro nasi si toccavano, schiacciandosi in maniera ridicola.
<< Ma non lo facciamo per lo stesso motivo. >> Continuò con fare sapiente. << Perchè io ti amo e tu ami me. >>
Poco distante da loro, una montagnola di libri sulla scrivania della strega saltò in aria.
Beast Boy si girò sorpreso, seguendo con lo sguardo la caduta dei libri, quindi tornò ad osservare la sua amica sollevando un sopracciglio.
<< Ora dovremmo DAVVERO tornare in cucina e finire di preparare la cena. >> Decise di sviare magistralmente il discorso Raven.
<< Quindi, credi ancora che le mie "zannette" siano sprecate per un vegetariano? >>
Ancora quella storia?
La maga alzò un sopracciglio, scrutando il mutaforma alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarla a capire cosa volesse per toglierselo di dosso una volta per tutte.
<< Sono perfette per un vegetariano. >> Optò atona. Quelle parole fecero scattare in piedi l'omino verde, che ridacchiò tronfio e orgoglioso. << Esatto, e non te lo scordare mai. >>
Cosa? Ancora non aveva capito quale fosse la questione, ancora non sapeva perchè si era ritrovata sbocconcellata da quell'idiota e probabilmente non lo avrebbe mai capito.
<< Ahah! Ho vinto. >> Continuava la voce allegrissima di lui.
<< Vinto? >> Raven riuscì finalmente ad alzarsi a sedere. << Ti rendi conto che te l'ho detto perchè altrimenti non ti saresti mai più staccato di dosso, vero? >>
Brutta mossa Rae, brutta mossa.
Gli occhi verdi di Beast Boy tornarono su di lei, come a chiederle se stesse scherzando. Rialzò le mani a mò di artigli e subito la ragazza colse il messaggio. << Va bene, va bene, ha ragione tu, tutto quello che ti pare. >> Gli concesse con un sospiro.
Avere a che fare con quel ragazzo era davvero stancante.
Sentì la risata del suo stupidissimo amico interrompersi improvvisamente. Quando rialzò lo sguardo su di lui lo vide fissarla, inizialmente stupito, poi sollevò una mano a coprirsi la bocca, mascherando l'ennesimo sorriso malcelato.
<< Ops. >> Lo sentì solo sussurrare in maniera colpevole, ma ovviamente divertita.
<< Cosa? >> Gli occhi della strega si abbassarono immediatamente sul proprio corpo, preoccupati. Istintivamente puntò lo sguardo alla propria spalla sinistra che non solo presentava un evidente segno rosso sulla sua povera candida pelle, ma appunto, il motivo per cui poteva vederlo era che il tessuto del suo body, in quel punto era stato strappato.
E meno male che non aveva zanne da carnivoro.
Rialzò gli occhi indignati e scioccati, giusto in tempo per notare l'altro ritirarsi di filato, trasformandosi in un qualche piccolo insetto e sgusciare sotto la porta.
Quell'animale.
Decise di rimandare la sua punizione alla prossima volta, adesso la cosa più importante era cambiarsi, non voleva certo che gli altri le chiedessero cosa, o meglio CHI, avesse cercato di strapparle i vestiti di dosso a morsi.
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ONE-SHOT SHIP TEEN TITANS
FanficCiao a tutti..vi starete chiedendo perchè ho creato questo libro. È per le ONE-SHOT. Per chi non lo sapesse,è la storia di una coppia(o altro) in un solo capitolo. Infatti One(uno)shot (corto) In questo libro farò delle piccole one-shot sulla bbrae...