«Un pipistrello?» domandò Beast Boy, assumendone la forma e svolazzandole freneticamente attorno alla testa. Accoccolata sul divano con un libro in grembo, Raven lo scacciò con una mano prima che potesse attaccarsi ai suoi capelli e lui tornò per un attimo umano. «Oppure un gatto?» propose poi, tramutandosi in un piccolo felino e balzando sul volume che lei aveva aperto davanti a sé. La bestiola rizzò il pelo e soffiò nella sua direzione.
«Pipistrello, gatto, gufo, ragno, corvo... Il problema non è tanto l'animale, quanto il colore», gli fece notare la compagna con indolenza, picchiettando la punta di un dito fra i suoi occhi. Deluso per l'essere stato demotivato in quel modo, il micio tirò le orecchie all'indietro e la fissò da sotto in su, lanciando un mesto verso di protesta. La maga lo solleticò sotto al musetto con la nocca dell'indice e lui si tirò subito su di morale, cominciando ad emettere l'inconfondibile suono delle fusa. «Però potresti sempre fingere di essere un animale radioattivo», gli suggerì la compagna, prendendo inaspettatamente a cuore il suo problema - tutt'altro che di vitale importanza.
Gli occhi di Beast Boy si illuminarono all'istante e lui prese le sembianze di un cane per saltarle definitivamente addosso e, inchiodandola al divano, le poggiò le zampe anteriori sulle sue spalle e scodinzolò allegro come un cucciolo. Già che c'era, le leccò una guancia. «Che schifo!» esclamò la ragazza con disgusto, cercando di allontanarlo da sé. La bestiola scartò di lato e si accucciò accanto a lei, continuando a guardarla con la lingua penzoloni e la coda che si muoveva frenetica a destra e a manca. Raven le lanciò uno sguardo infastidito. «Ci tieni davvero così tanto, a questa sciocchezza?»
«Stiamo parlando di caramelle e cioccolatini!» si risentì Beast Boy, mutando nuovamente forma per tornare umano - ma rimanendo comunque accucciato come un cane. «E se tu collaborassi, tutto sarebbe più semplice.»
«Non insistere. Non verrò a fare Dolcetto o scherzetto? con te.»
«Nemmeno se ci dividessimo il bottino a metà?» la tentò con un sorriso sornione.
«È infantile.»
«Potremmo spaventare un sacco di persone.»
«E cosa ci sarebbe di divertente?»
Beast Boy la fissò con espressione tremendamente contrariata. «Ma tu sei davvero la figlia di un demone?»
«Vuoi che te lo dimostri?» s'interessò di sapere Raven, accumulando una sfera di oscuro potere magico nel palmo di una mano.
Sebbene non fosse per nulla intimorito da quella minaccia, lui mise su il broncio. «E dài... Vieni con me.»
«Chiedilo agli altri.»
«Ma io voglio stare con te!»
Quella protesta infantile indusse la maga a tacere per qualche istante, fissandolo con aria perplessa e stupita a un tempo. «Perché?» domandò infine, non riuscendo a spiegarsi quel capriccio.
Il giovane aprì la bocca per rispondere, ma si rese conto che l'unica cosa che avrebbe potuto dire sarebbe risultata assai fraintendibile. Si fece un rapido esame di coscienza ed ammise con se stesso che la faccenda era seria.
«Allora?», lo incalzò lei, sollevando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto in segno di attesa.
Avvertendo tutto il peso di quella confessione, Beast Boy si umettò le labbra con la punta della lingua prima di guardarla di nuovo da sotto in su e ammettere: «Perché sto bene con te.»
Raven aveva poteri empatici, e pertanto riusciva ad avvertire le emozioni degli altri. Quello che percepì provenire in quel momento dal suo compagno fu qualcosa di così intenso che la spiazzò. Di nuovo tacque, incapace di dire alcunché. L'affermazione di lui poteva essere intesa in diversi modi: poteva stare bene con lei perché la considerava una buona amica, una sorella o finanche qualcosa di più intimo e personale. Fu quest'ultimo, il dubbio che la travolse come una valanga, anche e soprattutto perché, alle volte, la ragazza commetteva l'errore di attribuire agli altri le proprie sensazioni.
«Rae?» Beast Boy richiamò timidamente la sua attenzione e lei batté le palpebre, tornando in sé. «Allora... ci vieni?»
«Facciamo a metà?» le uscì di bocca prima che potesse evitarlo. L'altro s'illuminò di gioia e le sorrise così di cuore che anche Raven non riuscì a fare a meno di arcuare le labbra verso l'alto. «Ad una condizione, però», aggiunse inaspettatamente, prima che l'accordo giungesse al termine.
«Quale?»
«Rimaniamo a mangiare i dolci fino a notte fonda.»
Sorpreso, il giovane non poté fare a meno di chiedere in tono speranzoso: «Insieme?»
«Ti va?» sussurrò lei, quasi intimorita da un eventuale rifiuto.
Beast Boy la fissò dritta negli occhi e dichiarò solennemente: «Dopo stanotte, credo che Halloween diventerà la mia festa preferita.»
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ONE-SHOT SHIP TEEN TITANS
FanficCiao a tutti..vi starete chiedendo perchè ho creato questo libro. È per le ONE-SHOT. Per chi non lo sapesse,è la storia di una coppia(o altro) in un solo capitolo. Infatti One(uno)shot (corto) In questo libro farò delle piccole one-shot sulla bbrae...