<< B.B. >> Anche solo quel richiamo aveva un tono più che sospettoso. << Perchè non hai niente addosso? >>
Il mutaforma si lasciò sfuggire un mugolio interrogativo, i suoi grandi innocenti occhi scuri si abbassarono osservando il cuscino sgualcito che aveva tra le braccia, su cui si era appoggiato per stare più comodo.
<< Sono in pigiama. >> Le rispose, rimettendosi a sedere sul letto, in modo che la ragazza potesse vedere che, nonostante non avesse una maglia, il resto era tutto pudemente coperto da un vecchio pantalone.
Il sopracciglio di Raven ebbe un lieve spasmo, ma il suo sguardo sospettoso lasciò nuovamente posto alla sua usuale espressione, nonostante continuasse ad essere lievemente disturbata dal fatto che quel ragazzo avesse il coraggio di definire quel misero pantalone un "pigiama" e continuasse a credere che rimanere in quello stato di fronte ad una ragazza fosse accettabile.
<< Cosa vuoi? >> Chiese di nuovo lei, sbrigativa, mentre il ragazzo si stendeva di nuovo pesantemente sul cuscino, abbracciandolo e riacciuffando il comunicatore di fronte a lui, su cui era raffigurata la piccola faccia inespressiva della ragazza e da cui usciva la sua voce dal filtro meccanico.
<< Niente. >> Rispose lui con un sorriso, mentre di nuovo il sopracciglio della giovane ebbe uno spasmo.
<< Mi hai chiamato alle 3 del mattino per "niente"? >> Fu l'ennesima domanda della strega.
Beast Boy si strinse nelle spalle, questa volta i suoi occhi si rattristarono, preoccupati. << Lì da te non sono le 3 del mattino, giusto? >> Chiese, con l'improvviso dubbio di aver sbagliato qualcos'altro.
Un lieve sospiro si levò dall'apparecchio, potè vedere la sua interlocutrice chiudere gli occhi per un istante. << Sono dall'altra parte del mondo, B. qui è pieno giorno. >> Lo rassicurò, roteando gli occhi per poi tornare a guardare lo schermo del suo comunicatore, sul quale il ragazzo verde aveva già ripreso il sorriso, felice di sapere che non l'aveva disturbata durante la notte.
<< Volevo sapere come stavi. >> Ricominciò allegro lui, affondando un pò di più nel cuscino che teneva sotto il petto, per sostenersi.
Un momento di silenzio, durante il quale Raven abbassò lo sguardo su sè stessa. << Intera. >> Rispose.
<< Quando torni? >> Insistette il mutaforma, senza dar troppo peso alle risposte poco simpatiche dell'amica, ormai ci era abituato e quasi non ci faceva più caso.
<< Quando la missione sarà finita. >> Come non detto, quella risposta gli fece formare un broncio sul viso non indifferente.
<< E quando finirà la missione? >> Domandò ancora.
<< Quandò sarà finita lo saprò. >>
Seguì un altro attimo di silenzio, durante il quale si confrontarono lo sguardo ancora inespressivo di lei e il broncio infantile di lui.
Lo vide stringere il cuscino e affondarci dentro la bocca, mentre ancora la fissava con uno sguardo indispettito che avrebbe dovuto fulminarla o almeno farla sentire in colpa, ma ciò non successe.
Arresosi al fatto che la ragazza non sembrava cogliere il suo silenzioso messaggio, Beast Boy si lasciò sfuggire un sospiro, chiudendo gli occhi e rilassando le spalle. << Mi manchi. >> Confessò candidamente, come se non fosse stata una novità.
Fu la volta di Raven, di irrigidirsi impercettibilmente.
Quel maledetto ragazzo, quando erano in compagnia degli altri era un insopportabile impiccione rompiscatole che si credeva tanto simpatico, ma quando si ritrovava a parlare da sola con lui era capace di una spontaneità e dolcezza disarmanti.
<< Senza di te qui è una noia mortale. >> Si stava lamentando lui, poggiando un gomito sul materasso e posando una guancia sulla mano, evidentemente scocciato e deluso.
<< Pensavo di essere io, quella noiosa. >> Rispose la strega, nascondendo magistralmente il disagio che la confessione di poco prima le aveva procurato.
<< Lo sei. >> Si vendicò lui, sorridendo soddisfatto quando vide gli occhi della sua amica socchiudersi, ovviamente punta nell'orgoglio nonostante non volesse dimostrarlo. << Però cercare di farti ridere è divertente. >>
<< Ah. >> Fu la sua sola risposta, più fredda del solito. << Quindi sono solo un giocattolo per te. >>
Di nuovo il ragazzo si strinse nella spalle, ma sul suo viso continuava imperterrito quel suo sorriso adesso leggermente imbarazzato. << Non dire così, lo sai che ti voglio bene. >>
Di nuovo una confessione spontanea e semplice, che riuscì a disarmarla ancora una volta. Lo fissò sospettosa per un paio di secondi, poi, come al solito, tornò sè stessa.
<< Io ti odio invece. >> Rispose automaticamente lei.
<< Lo sai che non è vero, anche tu mi ami. >> Si vantò lui, questa volta senza una punta di imbarazzo, anzi, pieno d'orgoglio e più impettito del solito.
<< Come fai ad esserne così sicuro? >> Volle sapere lei. Ormai tutti sapevano che il suo "ti odio" non era da prendere in considerazione e che i suoi amici erano la cosa a cui più teneva al mondo, ma da lì ad essere sicuro di essere amato ce ne passava di strada.
<< Perchè tu dimentichi un dettaglio importante, Rae-Rae. >> Rispose in maniera confidente il mutaforma, alzando un indice e guardandola con fare sapiente attraverso lo schermo del comunicatore. << Io ci sono stato, dentro di te. >>
Prima che il ragazzo potesse anche solo cominciare a gongolare, però, un "BEAST BOY" dal volume troppo alto quasi gli assordò le orecchie sensibili, facendolo spaventare più del dovuto.
<< Non dire cose inopportune! >> Continuò la strega, che ormai aveva perso tutto il suo controllo e la sua freddezza e ora ringhiava furiosamente allo schermo del comunicatore.
<< Perchè mai? Tanto ci siamo solo noi, chi vuoi che ci senta? >> Chiese confuso e rattristato lui, ma ancor prima che potesse finire quella frase una varietà di risate e insinuazioni diverse si levarono dal comunicatore.
<< Ne sei sicuro, amico? >> Chiese la voce, più meccanica del solito, di Cyborg.
<< Non capisco, cosa ci dovrebbe essere di inopportuno? >> La voce sinceramente confusa di Starfire.
<< Glie lo spieghi tu, Robin? >>
<< Stai zitto, Speedy. >> Rispose il diretto interessato.
Raven allontanò leggermente il suo comunicatore dal viso, per evitare che le troppe voci la confondessero e assordassero, notando il viso, solitamente dal colorito verdognolo, dell'amico essere mutato in un ben più brillante rosso vivo, dalla punta delle orecchie fino alle spalle. Lo vide affondare la faccia nel cuscino che aveva tra le braccia con un lamento strozzato, mentre ancora tutti i Titans della squadra, della squadra Est e anche i membri onorari se la ridevano spensieratamente e continuavano a fare battute.
<< Dai, Beast Boy, vogliamo sapere nel dettaglio come "Ci sei stato dentro di lei" >> Continuava a prendere in giro l'arciere, ridacchiando sguaiatamente.
<< Lascialo in pace, Speedy, non sono affari tui. >> Cercò di difenderlo Aqualad, ma con scarsi risultati.
<< Stai zitto, tu, come se non ti fossi divertito come tutti gli altri ad origliare. >>
<< Come facevo a sapere che avrebbe preso questa piega? >>
Il battibecco e le risate furono interrotte da un altro dei versi strozzati del mutaforma, che continuava ad affondare sempre di più la faccia nel suo cuscino. Era ovvio che volesse solo sparire in quel momento.
<< Finiremo questo discorso quando sarò tornata, Beast Boy. >> Riprese allora la parola Raven.
<< Cliffhanger! >> Annunciò teatralmente la voce di Speedy, mentre qualcuno si lasciava sfuggire un lamento deluso.
<< Queremos saber cómo termina la historia. >> Si lamentarono in coro le voci gemelle di Màs e Menos.
<< Voi siete troppo piccoli per sapere come finisce la storia. >> Li riprese BumbleBee.
<< Perchè? Come finisce la storia? >> Domandò, ancora confusa, la povera aliena.
<< Dipende, Starfire, se B.B. riesce di nuovo a- >> La voce di Speedy si interruppe bruscamente.
<< Mi dispiace, amico, ma siamo in fascia protetta e ho dovuto mutarti. >> Commentò Cyborg.
<< Pensavo che le 3 del mattino fossero ben pò lontane dalla fascia protetta. >> Fu il ragionamento fin troppo innocente di Aqualad.
<< Vuoi che muti anche te? >>
<< Meglio mutarsi tutti, ragazzi, dovremmo star dormendo da un pezzo, domani abbiamo del lavoro da fare. >> Decise la voce calma e seria di Robin, riportando all'ordine la confusione che era andata a crearsi. << Dai la buonanotte alla tua bella, B.B. e ti consiglio di prepararti, domani sarà una giornata particolarmente dura per te. >> Continuò, nonostante fosse un mistero se quella frase implicasse una punizione per aver svegliato tutti nel bel mezzo della notte o se fosse solamente un avvertimento, dato che probabilmente avrebbero continuato a prenderlo in giro per un bel pò.
<< Cyborg, disconnettici tutti, per favore. >> Chiese infine.
<< Agli ordini, capo. >> Dopo qualche secondo di lamentele da parte di alcuni degli altri titans e la buonanotte da parte di Starfire, di nuovo i comunicatori divennero silenziosi.
Ci vollero un paio di secondi, prima che il mutaforma riprendesse coraggio e uscisse dalla sua tana di coperte e cuscini, nella quale aveva cercato di nascondere l'imbarazzo, ma quando accadde si stupì di ritrovare ancora il viso impassibile di Raven sul suo comunicatore.
Non sapeva bene se Cyborg avesse disconnesso tutti tranne loro due per bontà nei suoi confronti e farli chiarire o per fargli un dispetto e farlo sentire più in imbarazzo, ma essendo una persona solitamente positiva volle convincersi che fosse per la prima motivazione.
Di nuovo il suo viso si tinse di rosso, vedendo lo sguardo poco amichevole che gli stava lanciando la ragazza, sapeva bene non solo di essersi messo in ridicolo, ma aver messo in imbarazzo anche lei.
<< S-Scusami... >> Biascicò con un sorriso nervoso, stringendosi ancora una volta nelle spalle e torturando il cuscino tra le mani. << Se lo avessi saputo mi sarei espresso in maniera diversa, non ci ho pensato, non credevo stessero- >>
<< Sei un idiota. >> Fu la frase che interruppe il suo sproloquio, facendo ammutolire il ragazzo dalla pelle verde.
Questo abbassò gli occhi con un espressione dispiaciuta, talmente abbattuto che persino le sue orecchie appuntite si piegarono verso il basso, come quelle di un cane colpevole.
<< Per questo devi usare il comunicatore solo per cose urgenti o importanti. >> Lo rimproverò ancora, ma questa volta fu lei ad essere interrotta.
<< Per me è importante. >> Quella confessione fu sbuffata a bassa voce, triste e indispettita. << E so che lo è anche per te. >>
La strega sollevò un sopracciglio, interrogativa. Non aveva neanche bisogno di chiedere a voce alta una spiegazione, perchè questa subito arrivò.
<< Tu non fai altro che comportarti come se le altre persone non siano nessuno, ma sappiamo entrambi che ami i tuoi amici e sentirti dire ogni tanto che vieni apprezzata ti fa bene. >> Cominciò a spiegare lui, tornando a guardare il comunicatore con decisione, stringendo il cuscino tra le mani. << E dato che tu sei troppo orgogliosa per andare a chiederelo in giro e agli altri passa di mente, ci penso io a ricordarti che ti voglio bene. >>
Ancora una volta quella spontaneità e innocenza.
Raven rimase in silenzio per diverso tempo, fissando negli occhi il suo amico attraverso lo schermo. Non sapeva cosa dire. Il suo orgoglio le impediva di ammettere che avesse ragione, così come la sua abitudine a controllare le emozione le impediva di essere altrettanto spontanea e confessare qualcosa di così intimo e importante così facilmente.
<< E non pensare che lo faccia solo perchè so che ti fa bene. >> La riportò alla realtà la voce di lui. Aveva di nuovo abbassato gli occhi, la bocca nascosta nel cuscino ad ovattare le parole. << Mi manchi davvero... >> Mugolò. Nascoste dal cuscino le sue guance tornarono ad arrossarsi. << E- >>
<< B.B. >> Quel richiamo lo interruppe di nuovo.
Rialzò gli occhi verso lo schermo luminoso, interrogativo e innocente.
Raven non era più arrabbiata o irritata, anzi, un angolo della sua bocca era lievemente piegato verso l'alto, lo sguardo addolcito. << Vai a dormire, è tardi. >> Scherzò, alludendo al fatto che stesse probabilmente dicendo sciocchezze per la mancanza di sonno.
Beast Boy si lasciò sfuggire un lamento offeso e di nuovo la fissò indispettito, stringendo al petto il cuscino e poggiandoci sopra una guancia, guardando altrove. << Sai, ogni tanto farebbe piacere sentirsi dire "Anche tu mi manchi, B.B." o "sei gentile a pensare sempre a me" o cose così. >>
Di nuovo la mezza demone sorrise, portandosi una mano alla bocca per mascherare un'impercettibile risata intenerita, che passò inosservata da parte del mutaforma dato che aveva infantilmente deciso di mettere il broncio e concentrarsi per un pò su qualcosa che non fosse lei, per punizione.
<< Buonanotte, Garfield. >> Gli augurò, sospirando divertita da quanta pazienza avesse bisogno per avere a che fare con quel ragazzo. << Tornerò il prima possibile. >> Assicurò e, ancor prima di poter sentire la risposta del suo interlocutore, chiuse la comunicazione.
Si lasciò sfuggire un sospiro, come succedeva tutte le volte che aveva finito di affrontare Beast Boy, qualunque fosse la situazione, affrontare la sua stupidità, ingenuità, le sue megalomanie o la sua dolcezza, era sempre una cosa stancante per lei. Il dover tenere sotto controllo le proprie emozioni la spingeva a sentirsi a disagio attorno ad una persona tanto spontanea e guidata solo dall'istinto, la metteva in difficoltà il fatto di non poter controllare anche le sue, di emozioni, che mutavano sempre troppo velocemente e travolgevano tutto come un fiume in piena.
Doveva ammettere, però, che nonostante lei fosse costretta a nascondere le proprie emozioni ed avere a che fare con una persona tanto esuberante risultasse faticoso a volte, il suo amico avesse ragione. Sentirsi dire di essere apprezzata le faceva bene, sentire da parte sua quel "Mi manchi" le aveva scaldato il cuore come succedeva tutte le volte che le parlava e la rassicurava di non essere sola.
Senza neanche rendersene conto, si ritrvò a scrivere un semplice "Grazie" sul suo comunicatore, inviandolo all'indirizzo del mutaforma. Non era abituata a ringraziare, dandolo sempre per scontato e preferendo sdrammatizzare tutte le volte con qualche insulto o battuta, ma ogni tanto glie lo doveva, in fondo, l'aveva resa felice, nonostante l'avesse messa in imbarazzo davanti a tutti e probabilemnte li avrebbe attesi un lungo periodo di battute e insinuazioni.
Fu riportata alla realtà dal breve trillo del comunicatore, che ancora stava tenendo stretto nella mano. Senza pensarci troppo aprì il messaggio, puntando svogliatamente gli occhi su ciò che le aveva risposto Beast Boy, scommettendo su una qualche battuta su quanto lui fosse magnifico e quanto lei fosse fortunata a conoscerlo, ma nulla di ciò che si era aspettata apparve sullo schermo.
Il più semplice, puro, innocente e spontaneo "Ti amo" che stanziava sul circolare schermino rotondo le fece perdere un battito, ripreso però dal comunicatore, che, dopo essersi improvvisamente tinto di nero, esplose in piccoli pezzi, per poi fumare lievemente per il surriscaldamento dei circuiti.
Ecco perchè quel tipo la metteva tanto a disagio.
Lasciò cadere il comunicatore distrutto, riprendendo la sua compostezza, ma senza riuscire a cancellare il sorriso che aveva deciso di rimanere prepotentemente disegnato sulle sue labbra.
Almeno adesso non avrebbe più ricevuto telefonate imbarazzanti durante la notte per il resto della sua missione.
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ONE-SHOT SHIP TEEN TITANS
FanficCiao a tutti..vi starete chiedendo perchè ho creato questo libro. È per le ONE-SHOT. Per chi non lo sapesse,è la storia di una coppia(o altro) in un solo capitolo. Infatti One(uno)shot (corto) In questo libro farò delle piccole one-shot sulla bbrae...