************AVVISO************
Questo capitolo è veramente molto forte, più di qualsiasi cosa che abbiate letto prima nelle mie storie. Quindi consiglio a chi si scandalizza o impressionare facilmente di non leggerlo. Per tutti gli altri...beh godetevelo ;)***********************************************************************
Raven
Sono due dannati giorni che siamo chiusi in questa grotta, quella dove mi risvegliai ormai più di una settimana fa; è strano abbiamo sempre camminato ed ora siamo fermi nello stesso posto da due giorni: qualcosa non va. "Perchè siamo qui? Di solito mi fai camminare per giornate intere" "Sono solo stanco" "Non ci credo" lo sfido, ora più o meno so come devo comportarmi con lui, so quali tasti toccare per farlo incazzare o per farlo calmare. "Raven sta zitta" "Non voglio stare zitta, tu mi hai rapita ricordi?" un mezzo sorriso gli attraversa il viso bianco latte. "Lo ricordo". "Quando mi riporterai da loro? Se mi riporti Clarke non ti farà nulla" si volta di scatto verso di me con un'espressione adirata, ci risiamo. "Io non ho paura di una stupida ragazzina" dice scandendo ogni minima sillaba e avvicinandosi a me..avvicinandosi troppo. "Capito?" "Uhm..s-si" balbetto, il suo fiato sulla mia faccia è caldo e mi fa aggrovigliare lo stomaco; la sua mano sale lentamente sul mio corpo, partendo dalla coscia, passando per il busto, sul seno destro, clavicola, collo per poi fermarsi sul mio viso. Deglutisco. "Sei molto bella, Raven" sibila al mio orecchio, provocandomi brividi di terrore lungo la schiena."G-grazie" decido di non colpirlo, potrei solo peggiorare la situazione. Le sue labbra umide cominciano ad indagare sotto l'orecchio, sul collo, sulla mascella e stanno per dirigersi verso le mie labbra; "No" lo spingo via, finalmente trovo la forza di reagire e di ignorare i conati di vomito che stanno per fuoriuscire. "No cosa?" chiede, il tono più pacato di quanto mi aspettassi. "Non toccarmi" dico stringendomi le braccia al petto, come per proteggermi. "Oh Raven" comincia a dire riavvicinandosi a me "tu non puoi dirmi cosa fare" conclude con un ghigno e mi sbatte al muro con violenza prima di piazzare le sue labbra sulle mie; la sua lingua cerca di farsi spazio nelle mie labbra serrate e io urlo contro la sua bocca. Mi dimeno, scalcio, ma lui è più forte di quanto mi aspettassi. "Non fare resistenza" ringhia letteralmente. "No..no! Lasciami" grido. "Zitta" mi urla contro. Così quando si stacca, rimanendo comunque appoggiato con tutto il suo peso su di me che sono schiacciata al muro, trovo la forza e tra le lacrime che non mi ero accorta di star versando, gli sputo in faccia. "Brutta zoccoletta!" Ringhia prima di piazzarmi un sonoro e forte schiaffo sulla guancia che mi fa cadere di peso a terra. "Ora fa la brava" sussurra mettendosi a cavalcioni su di me. Cerco di divincolarmi ma niente da fare. La testa mi sbatte e lo stomaco mi si è rivoltato. "Che vuoi da me?" piango letteralmente. "Ti voglio e ti avrò" dice prima di fiondarsi sulle mie labbra e questa volta la mia forza non vale niente contro la sua impetuosità. Mentre mi bacia mi muovo debolmente sotto la sua salda presa e nel frattempo le sue mani callose indagano sul mio corpo; si muovono velocemente sotto la mia maglietta e stringono i miei seni avidamente. Si stacca dalle mie labbra ed io mi sento davvero nauseata e prosciugata da tutte le mie forze; "ecco brava così" dice guardandomi mentre si alza ed io resto stesa per terra, non ho forze per muovermi, riesco solo a sentire le lacrime calde scivolare sul mio viso. Un tintinnio richiama la mia attenzione, così alzo la testa verso Cage in piedi davanti a me; il tintinnio è la cinghia della sua cintura,che lui si è appena slacciato. Scatto e mi siedo indietreggiando fino a quando non sono di nuovo al muro "No, per favore...ti prego" piagnucolo fissandolo mentre si avvicina. "Shh" sibila al mio orecchio e mi sfila la maglietta assieme al reggiseno. "No per favore.." continuo ad implorarlo mentre con le mani mi copro il seno, mi sento veramente una miserabile. "Ho detto silenzio" sussurra con quel suo dannato sorrisetto. Mi spinge con violenza le spalle, così mi ritrovo con la schiena nuda schiantata sul freddo pavimento di pietra. Le sue mani cercano la lampo dei miei jeans e tra i miei lamenti e le mie grida lui riesce facilmente a sfilarmeli,togliendomi poi anche le mutandine. Scalcio, grido, mi dimeno ma è tutto inutile..la sua forza mi sovrasta. In questo momento vorrei essere morta. La sensazione che provo è inspiegabile, un misto tra disgusto,rabbia e voglia di morire; si, preferirei morire, vorrei che mi uccidesse adesso..anche perchè dentro di me sono ormai morta e sepolta. Le sue lunghe dita mi penetrano e non posso fare a meno di muovere le gambe e gridare come non ho mai fatto prima, voglio che smetta di toccarmi e di fare quello che sta facendo. La bile mi sale fino in gola; "Lasciami andare!" Grido ancora più forte ma lui porta la sua mano sulla mia bocca. La mordo, lo colpisco con pugni, graffio tutto quello che mi capita a tiro: braccia, schiena..e sono sicura di avergli beccato anche la faccia...ma niente da fare, sembra che io sia una piuma e lui un incudine. Quando sfila le dita via dal mio centro, i miei muscoli si rilassano per un secondo e tiro un respiro che non sapevo di star trattenendo. Non smetto nemmeno per un secondo di piangere e la sua mano è ancora salda sulla mia bocca nonostante i mille morsi che gli ho lasciato. Per un attimo ho pensato che fosse finita, che magari potevo riprendermi quel poco di dignità che mi era rimasta, che forse un giorno me ne sarei scordata; ma poi il dolore che sento partire dal mio punto più intimo e che si propaga in tutto il resto del mio corpo ormai stremato, mi fa capire che non è finita e che ormai non tornerò più indietro. Non dimenticherò mai queste sensazioni, mi hanno ormai segnata a vita...qualcosa si è rotto e non potrò mai più aggiustarlo. "NOOO" grido quando lui comincia ad entrare ed uscire dentro e fuori di me, non più con le dita questa volta. Cerco inutilmente di sfilarmi dalla sua presa, le sue mani sui miei seni mi bloccano a terra e le sue gambe ai lati dei miei fianchi sono peggio di una tenaglia. Non smetto mai di gridare per quello che mi sembra un milione di anni; quando finalmente lui si stacca alzandosi,la mia voce sembra esaurita e finisco per rannicchiarmi singhiozzando come una bambina. Il mio corpo nudo e ,adesso, violato mi fa sentire uno schifo, vorrei coprirmi ma sento che se mi sciolgo da questa posizione potrei rompermi in mille pezzi. "Brava, piccola" dice guardandomi dall'alto, per poi prendere i suoi vestiti ed uscire dalla grotta. Sono sola e stringo più forte che posso le ginocchia al petto. Questa notte ho perso tutto: ho perso la dignità, ho perso la possibilità di essere felice, ho perso me stessa.Da questa notte Raven Reyes non esiste più.
Spazio autrice
Hei.
So che forse mi odierete dopo questo ma davvero io la vedevo così e poi voglio sperimentare qualcosa di interessante per quanto riguarda il personaggio di Raven. Chiedo ancora scusa per il linguaggio forte e per le scene davvero d'impatto; mi rendo conto che è una cosa orribile, ma davvero continuate a seguire e capirete! Detto ciò, aspetto vostri commenti. Anna.
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Ice heart || BELLARKE
FanfictionSequel di "Rude heart || BELLARKE". Clarke è Il nuovo Comandante, Raven è scomparsa, Lincoln è ritornato; Tutto sembrerebbe più facile, ma nessuno sa quale minaccia sta per mettere a rischio le vite di tutti.... Leggermente basato sulla terza stagio...