Ice heart || BELLARKE

Capitolo 20- senso di colpa

Jasper
Avevo detto a Keyla che stamattina ci saremmo incontrati davanti alla palestra, le avevo promesso che ci avrei riprovato...in realtà avevo solo voglia di vederla. Comunque sia abbiamo passato tutta la giornata insieme e se devo essere sincero sono stato davvero bene e il tempo mi è letteralmente volato via dalle mani. E' sera e passeggiando nel mercato, ormai quasi vuoto, mi incanto a fissarla; i capelli chiari le scendono lunghi sulle spalle e arrivano a metà della schiena, i lineamenti del viso sono dolci, le labbra carnose e gli zigomi alti. Ma la cosa che preferisco in assoluto sono gli occhi, occhi di ghiaccio, che per me sono stati magnetici sin dalla prima volta che l'ho vista; sono profondi come il mare, ma freddi come la neve...mi trasmettono serenità ma allo stesso tempo tormento e sofferenza. Fisicamente sarebbe perfetta per chiunque, la vera sfida da combattere con lei è quella del suo carattere; descriverlo difficile sarebbe molto riduttivo...è sinceramente impossibile: non parla con nessuno, è acida,scortese e sta sempre sulle sue. Sono fortunato perchè a me concede un piccolo spiraglio, una piccola porta nella quale devo intrufolarmi in punta di piedi...le prime volte sbattevo sempre contro un muro, ma ora penso di star imparando come devo comportarmi con lei, o almeno credo..

"Perchè stai tutto questo tempo con me Key?" mi rivolge un occhiata assassina "Non chiamarmi Key, mai più. E comunque perchè sei terribile con la spada e con qualsiasi altro tipo di arma o di attività fisica" mi scappa un sorriso, so che non è affatto la verità. "Dai dico sul serio. Oltre a questo? Che tra l'altro è assolutamente falso.." "Non è falso. Comunque non lo so, mi fai meno schifo di tutti gli altri" "Oh ma grazie che bel complimento" dico ironicamente "Ora devo andare..ci vediamo" concludo, si è fatto tardi. Mentre sto già camminando verso la torre mi grida qualcosa "Perchè siamo uguali" "Cosa?" mi volto. "Passo del tempo con te perchè siamo uguali. Cioè non nel senso che abbiamo lo stesso carattere o le stesse caratteristiche fisiche..nel senso che nei tuoi occhi riesco a vedere quello che a volte vedo nei miei" dice mentre cammina verso di me; non si è mai esposta così tanto, ed ora riesco a vedere una fragile ragazza, vulnerabile, non più una roccia che non si può scalfire. "Cosa vedi?" dico avvicinandomi, siamo a pochi centimetri. "Dolore" sussurra e sento il suo fiato caldo sulle mie labbra prima che mi sporga per baciarla. Per mia sorpresa non mi respinge e il nostro bacio continua mentre le nostre lingue si stuzzicano, giocano tra loro. Quando ci stacchiamo dopo un periodo che mi sembra davvero troppo breve riesco a vederle un sorriso. "Siamo uguali solo nel dolore? Ah peccato volevo tanto avere occhi chiari e capelli biondi! Uffa" scherzo e sorprendendomi ancora di più la vedo ridere, ridere davvero. Mi ritrovo a fissarla mentre rido anch'io e per un secondo il mio sguardo va oltre la sua figura e non riesco a credere ai miei occhi: Octavia e Lincoln seduti su un tronco di fronte a noi, lui le parla ma lei non sembra ascoltare, mi fissa, mi fissa negli occhi ed io ricambio: so che ha visto tutto; tutta la mia allegria scorre via dal mio corpo e mi sento terribilmente pesante. Continuo a fissarla e tutto intorno a me tace, so che anche lei sta provando questa sensazione. Il colpo di grazia, quello che mi fa definitivamente spezzare qualcosa all'interno è però quello che sussurra dopo pochi secondi: "Già non ha perso tempo". Sono sempre stato bravo a leggere il labiale, vorrei non esserlo stato....perchè anche se in un certo senso se lo merita, mi sento terribilmente in colpa...

Bellamy
Purtroppo non conosco affatto questa cazzo di Polis, così mi sono ritrovato nella nost..nella sua stanza. So che presto mi troverà e dannazione non voglio..o forse si? Beh inutile pensarci siccome è appena entrata dalla porta, sapeva che mi avrebbe trovato qui. "Sapevo che saresti stato qui" dice, ha l'affanno. "Che ti succede?" continua ad ansimare "Niente ho fatto le scale di corsa..non volevo che andassi da qualche altra parte, non avrei avuto il tempo di cercarti" "Ok,ok..ora sta zitta e respira" dico, dovrei essere incazzato a morte ma vorrei piuttosto sorridere per la sua caparbietà. "Bellamy ti prego, per favore devi fidarti di me...oddio, odio le scale! Comunque.." "Ho detto di stare zitta" dico rimproverandola, le verrà qualcosa se non riprende prima fiato. Mi lancia un'occhiataccia ma il suo respiro torna presto regolare e ricomincia a parlare. "Bell per favore ascoltami un attimo. Lo so che ti sembra tutto un'assurdità ma devi fidarti di me ti prego...non posso perdere la tua fiducia" mi supplica ma sono troppo incazzato per ragionare. "L'hai già persa" "Cosa?" ha gli occhi lucidi... "Già, io stasera me ne vado e non tornerò mai più" lo dico ma non lo penso,per nessuna ragione al mondo potrei andarmene. "No...tu non lo faresti..." "Lo farò" insisto per provocare una sua reazione che non tarda ad arrivare: lacrime amare le rigano il volto."Bellamy tu non..no. Tu non puoi andartene via sei appena tornato" cerca di dire ed io abbasso lo sguardo non posso vederla così anche se se lo merita. "Ho bisogno che tu parli con me...non va bene così Clarke" continuo "lo so...ma io..io" "tu cosa?" "Io ho dei compiti da rispettare e tu dovresti sostenermi.." Dice quasi senza voce. Sbuffo e mi rendo conto che Clarke è letteralmente sommersa da questa nuova cosa del Comandante e da tutte le sue mansioni; forse non avrei dovuto incazzarmi così. Ora sta piangendo con il volto nelle mani mentre è seduta sul bordo del letto. Ai miei occhi e così piccola ma incredibilmente forte. "Scusami,devo solo abituarmici" sospiro facendola alzare il viso rosso di pianto. "Sei tu che devi scusare me...non volevo tutto questo" "lo so" dico per poi prenderla tra le braccia e stringerla."Vorrei tanto che tu venissi" dice avvinghiandosi al mio collo e affondando le dita nei miei capelli...cazzo, sa che non resisto se fa così. "Mi mancherai" dice al mio orecchio per poi morderlo. "Clarke.." sto già ansimando. "Mm" mugola mentre mi bacia il collo. "Quanto tempo?" chiedo. "Abbastanza" dice e mi spinge sul letto per poi sedersi a cavalcioni su di me.....ah questa ragazza mi farà impazzire per la velocità con la quale riesce a farsi perdonare...