Cap 8

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Il mio cuore mancò un battito. Cercava me? Perchè? Cosa stava succedendo?

"No non può essere.." udii la voce di mio padre come in lontananza,le parole di Sean mi avevano scioccata. Papà parlava a se stesso in un sussurro come a cercare di convincersi che ciò che stava accadendo non fosse reale. Il suo incessante camminare avanti e indietro stava seriamente iniziando a darmi sui nervi.Ora che sapevo di essere coinvolta in quella faccenda,di qualunque cosa si trattasse,un vago sentimento di curiosità e paura si fece largo in me. Sean guardava mio padre accigliato, sembrava indeciso. Ero certa ci fosse dell'altro.

"Abbiamo un accordo maestà" esordì ad un certo punto.

"No, non lei" quelle parole uscirono in un ringhio dalla bocca del re.

"Le consiglio di rifletterci ne va della pace delle 4 dimensioni. Il mio regno è piegato dai continui attacchi, i custodi sono stremati.Il vostro popolo potrebbe essere il prossimo ed il tempo scorre, sono già più organizzati di noi. La profezia si sta avverando." Fece una pausa prima di concludere."Gli elementi devono essere riuniti al più presto." Mi lasciai cadere appoggiata al muro come se a schiacciarmi fosse il peso di tutte quelle informazioni. Profezie, elementi..stavano delirando?Oppure avevo vissuto nell'ignoranza per tutti quegli anni a causa di mio padre? Sentii la rabbia montare, ma prima che esplodessi un'altra emozione prese il sopravvento. Avvertii l'angoscia impossessarsi di ogni centimetro del mio corpo. Una guerra. Un pensiero mi si formulò nella mente:non avrei permesso a nessuno di portarmi via le uniche persone che amavo.

"Dammi prova che sia davvero Karen" non desistette mio padre.

"Ha compiuto un viaggio interdimensionale. Qualche notte fa ero di servizio insieme ad altri due custodi, temevamo si trattasse di un altro attacco,ma poi l'ho riconosciuta.Pochi minuti dopo è scomparsa avvolta da un turbinio di vento." Raccontò Sean rievocando i propri ricordi.

Non era un sogno. Lui era lì.Mi tremavano le gambe, era tutto reale.Avevo rischiato di morire veramente..

Decisi che era il momento di intervenire, del resto quella faccenda mi riguardava in prima persona.

"E' vero papà. Credevo fosse stato solamente un incubo..ma ora capisco che non era affatto così". Ero entrata con calma chiudendo delicatamente la porta alle mie spalle.Immaginai le loro espressioni sorprese nel vedermi lì.

"Karen cosa ci fai qui?" il rimprovero di mio padre giunse alle mie oreccchie forte e chiaro. Lo ignorai.

"Vi ho seguito, avevo intuito stesse succedendo qualcosa di strano" li guardai entrambi prima di aggiungere" E avevo ragione. Dal momento che parlavate di me perchè non farlo faccia a faccia" conclusi serafica. In realtà la tensione mi dominava.

Colsi lo scambio di sguardi tra loro e lo interruppi ponendomi nel mezzo. "Credo mi dobbiate delle spiegazioni."

"Non è il momento" cominciò mio padre" dobbiamo tornare alla festa, gli ospiti avranno notato la nostra assenza". Mi sospinse ad uscire dallo studio con poca decisione e capii che in quel momento era vulnerabile.Cercai di sfruttare la situazione a mio favore e mi ostinai ad avere informazioni,ma nonostante avessi sfoggiato tutta la retorica di cui ero capace non riuscii a strappare altro che un"Ne riparliamo più tardi". Mio padre congedò Sean ed io gli rivolsi un'occhiata furiosa: perchè non mi aveva detto nulla?Gli voltai le spalle e mi incamminai verso le ampie porte della sala da ballo seguita da mio padre che dipinse sul suo volto una falsa espressione di pace e serenità.Lo stesso feci anche io prima di varcare la soglia e riunirmi ai festeggiamenti.Quella notte sognai battaglie e spargimenti di sangue, strani esseri con poteri soprannaturali e cantilene profetiche.

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