cap 11

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Sbattei le palpebre un paio di volte stupita e ancora incredula di fronte all'assurdità di ciò che stava accadendo.Non riuscivo a smettere di seguire con gli occhi il movimento di quei tre minuscoli fuochi che Sean aveva creato dal nulla.Osservai il trio di luci riaccorparsi a formare una bolla luminosa, un piccolo sole. Non appena Sean schioccò le dita la sfera si dissolse ed io ritornai alla realtà.L'incanto si era rotto.Un milione di domande affollarono la mia mente nel giro di mezzo secondo,ma non riuscii ad esprimerne nessuna ad alta voce, se non la più sciocca.

"Come..come ci riesci?" farfugliai ancora meravigliata.

"Nello stesso modo in cui ci riesci tu dolcezza" sorrise mentre una fossetta gli si formava vicino ad uno degli angoli della bocca.Non l'avevo notata prima.

"No Sean io non non ne sono in grado" scossi la testa"ancora non capisco come abbia fatto quella cosa a formarsi sulla mia mano" sussurrai abbassando lo sguardo per guardarmi il palmo su cui il giorno prima vorticava una corrente d'aria.

"Certo che lo sei" insisté avvicinandosi" devi solo imparare a controllare la tua essenza" continuò prendendomi un polso e tirandolo nella sua direzione perchè allungassi il braccio davanti a me.

"Solo?Dici poco.." mormorai caricando quelle parole di tutte il sarcasmo di cui ero capace.

"Quando avrai imparato a dominare l'istinto sarà un gioco da ragazzi dolcezza"disse con convinzione,lasciandomi ricadere il braccio lungo i fianchi.Ripensai a ciò che avevo sentito origliando fuori dalla sala consigliare.Sean aveva detto che mi lasciavo travolgere dalle emozioni. Per questa ragione non ero in grado di gestire quel potere, se così si poteva chiamare. " con un maestro così poi!" esclamò strizzandomi l'occhio.Decisi di assecondarlo.Ma solo perchè l'intuito mi suggeriva che mi sarebbe tornato utile.

"E va bene maestro"risposi fingendo di non avere altra scelta. Ma poi, ce l'avevo davvero un' altra possibilità?. "mi faccia vedere come si fa". Sorrise di nuovo, compiaciuto. E la fossetta ricomparve sul suo viso abbronzato.

Sean mi avvertì che il primo passo sarebbe stato il più complicato dal momento che richiedeva una massiccia dose di concentrazione.Chiusi gli occhi ed esclusi ogni suono o rumore dalla mente, isolandomi dalla realtà circostante.Dovevo focalizzarmi sulla mia dimensione interiore, così mi aveva spiegato, trovare la mia essenza. Inspirai ed espirai profondamente sforzandomi di visualizzare l'aria che filtrava nei miei polmoni.Sentii il corpo rilassarsi e i muscoli distendersi lentamente. Libera da ogni pensiero scivolai nel buio e con gli occhi della mente riuscii a scorgere un lembo di luce ed una piuma bianca ondeggiare cullata da una lieve brezza.Mi accorsi che quella stessa brezza avvolgeva la mia figura solleticandone la pelle che l'assorbiva facendomi sentire rinvigorita.Immaginai di dirottare una parte di quell'energia cinetica verso Sean perchè provasse la mia stessa sensazione.Riaprii gli occhi colma di entusiasmo.

"Ce l'ho fatta" esclamai soddisfatta cercando Sean con lo sguardo. Lo trovai che galleggiava nell'aria qualche metro sopra di me. Rimasi a fissarlo stupefatta.

"Lo vedo" mi sembrò di sentirgli dire, ma non ne ero certa così chiesi divertita "che ci fai là sopra?"

"Dimmelo tu dolcezza"

"Vuoi dire che è opera mia?" domandai con fare innocente.Riflettei su ciò che avevo tentato di fare e conclusi che evidentemente avevo ancora parecchio da imparare riguardo alle mie "nuove facoltà".

"Che ne dici se ne riparlassimo quando avremo entrambi i piedi a terra?" Notai immediatamente il tono teso della sua voce. Era una richiesta implicita.

"Perfetto. Allora scendi!" lo provocai.Le braccia conserte in attesa della sua prossima mossa.

"Divertente" mi guardava con gli occhi a fessura mentre uno strano scintillio li attraversava. " E va bene se la metti così.." iniziò a dire mentre con una mano disegnava un cerchio nell'aria. In un istante un anello di fuoco comparve attorno a me all'altezza del bacino. "...come si sta laggiù dolcezza?" concluse tronfio. Mi chinai pensando di poter passare sotto quella prigione di fuoco.Ovviamente fu un'idea stupida, non appena feci per abbassarmi l'anello si abbassò con me.Provai allora a sollevarmi in aria.Concentrandomi sull'atmosfera attorno a me mossi le mani dal basso verso l'alto.Se ce l'avevo fatta con Sean allora ci sarei riuscita di nuovo. Sentii i piedi staccarsi dolcemente dal pavimento.Riaprii gli occhi poco dopo fiera e allo stesso tempo sorpresa di esserci riuscita.Sfortunatamente il cerchio mi aveva seguita,ubbidiente,a qualche metro da terra. Una sonora risata mi riempì le orecchie, Mi voltai verso Sean con la più feroce espressione di cui ero capace, ma tutto ciò che ottenni furono ulteriori sghignazzate e un "sei uno spasso dolcezza!". Mi arresi.Ma sarebbe stata la prima e l'unica volta chiarii.Tornai a visualizzare la mia essenza per la terza volta, individuai l'aria attorno a Sean e feci il gesto inverso a quello che avevo compiuto poco prima, dirigendo le mani verso il basso.Subito dopo ripetei la medesima azione per riportare il mio peso a poggiare sul suolo. Mi accorsi che Sean mi fissava con un mezzo sorriso. Schioccò le dita liberandomi dalla mia prigione di fiamme. Poi senza distogliere lo sguardo dal mio mi istruì:-"Lezione numero 1: mai sfidare il maestro".

"Lasciami indovinare , questa è l'ultima regola immaginaria e appena sfornata del tuo altrettanto immaginario manuale del perfetto insegnante..giusto? chiesi ironica.

"Giusto?" mi fece il verso con una voce talmente stridula da far protestare i miei poveri timpani. "Bè devi ammettere che ho fantasia principessina"

"Ehi, io non ho quella voce!" mi difesi. Sean schiarì la sua,palesemente contrariato.

"Ti sei mai ascoltata dolcezza?" domandò beffardo senza interrompersi in attesa di una risposta."Dico davvero, sembri un gabbiano strozzato..meno male che qui ad Air non avete molti vetr..". Lo pizzicai forte alla spalla interrompendo il flusso delle sue più che trasparenti opinioni.

"Dicevi?" inclinai la testa dipingendo sul mio volto un'espressione di pura innocenza. Rise e quel sorriso perfetto non accennava ad abbandonare il suo viso raggiante, quasi gli fosse cucito addosso.

"Sei pure permalosa eh?" mi stuzzicò indicando l'alone rossastro che si stava formando esattamente nel punto in cui lo avevo pizzicato.

"E tu sei perspicace Maestro" ribattei mettendo particolare enfasi su quell'ultima parola che avrebbe dovuto definire il ruolo che gli competeva. Era il mio turno di prenderlo in giro.

"Potrei anche offendermi dolcezza".Fece una smorfia di finta tristezza. "Sottovaluti le mie capacità" aggiunse poi in tono vago voltandosi a sferrare una serie incredibilmente veloce di pugni e calci contro il vecchio sacco da boxe.

"Esibizionista" sussurrai tra me.

"Che cosa?"

"Niente. Bè tutto qui?" lo provocai.

"Sapresti fare di meglio?" mi interrogò. Mi avvicinai al sacco e Sean si mise dall'altro lato tenendolo fermo. "Forza dolcezza, stupiscimi" sogghignò.

Mi preparai a colpire, ma non appena vidi la faccia scura e tesa di Sean mi bloccai con il braccio a mezz'aria.

"Sean stai bene?Che succede?" Non rispondeva. Gli occhi sbarrati.

"Sean...Sean!" iniziai a scuoterlo mossa da un'agitazione crescente. Era freddo, qualcosa non andava. Frugai nelle tasche alla ricerca del mio telefonino ed iniziai a comporre il numero di mio padre.Non l'avrei mai chiamato se non fosse stata un'emergenza e quella era decisamente un'emergenza. Non feci in tempo a premere il pulsante per avviare la chiamata che sentii una mano avvolgersi al mio polso in una presa salda.

"No Karen, fermati ,non chiamare nessuno" mi ordinò Sean.

"Sean.." lasciai cadere il telefono a terra. "c..cos'è successo?..stai bene?"

" Si ma ora devo andare. Torna a casa Karen"

"Sean che cosa sta succedendo?" il suo tono improvvisamente divenuto così serio mi stava di nuovo facendo salire il panico.

"Ora non è il momento Karen. Fai quello che ti ho detto"

Aprii la bocca per protestare ma lui sparì in una nuvola di fumo nero e scintille scarlatte,lasciandomi sola a fissare il vuoto che aveva preso il suo posto.

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