Mi presentai in ritardo di proposito, per mettere alla prova la pazienza di Sean e restituirgli una buona dose della sfacciataggine che usava nei miei confronti.Quando arrivai a destinazione però non lo trovai ad aspettarmi.Feci un giro lungo il perimetro dell'edificio.Niente.Decisi allora di entrare e iniziare l'allenamento senza di lui. Diedi una pulita veloce al pavimento e preso un tappetino-uno tra i meno malandati che ero riuscita a trovare-cominciai con lo stretching. Continuai gli esercizi incurante del tempo che passava,lasciando la mente libera di correre.Che avesse deciso di darmi buca? Certo quello non poteva dirsi un appuntamento nel senso tradizionale del termine,assolutamente nulla di galante o romantico.Al solo pensiero di me e Sean insieme in una situazione simile arricciai il naso: quel ragazzo sapeva essere decisamente insopportabile ed io non ero il tipo da smancerie.Quindi quell'espressione non era appropriata,decisi.Ma allora perchè mi sentivo punta nell'orgoglio?. Sbuffai, un po' per la fatica, un po' perchè nulla sembrava andare per il verso giusto.Mi alzai e raggiunsi uno dei sacchi fissati a terra sul fondo di quella palestra chiusa da tempo.Ero riuscita ad entrare da una delle finestre rotte sul retro, un sistema alternativo per quando non si ha a disposizione un mazzo di chiavi.Sferrai un calcio ben piazzato contro la pelle nera e sgualcita liberando un pulviscolo che mi avvolse come una nuvola, facendomi starnutire.Maledetta allergia!
"Non ti starai mica ammalando dolcezza" disse una voce roca e famigliare alle mie spalle.Repressi un sussulto di sorpresa, non volevo pensasse di avermi spaventata.Come avevo fatto a non accorgermi del suo arrivo? Continuai imperterrita ad assestare pugni ignorandolo. Finché non sentii dei passi avvicinarsi e fermarsi appena dietro le mie spalle.
"Qualcuno è taciturno oggi.." disse sporgendosi in avanti per guardarmi di sbieco.Con la coda dell'occhio lo vidi sorridere sornione. Evitai di voltarmi in modo da non incontrare direttamente quello sguardo ipnotico e finire per assecondare i suoi snervanti sbalzi d'umore. Accidenti sapeva davvero essere lunatico!Come riusciva ad essere così su di giri dopo l'incontro a palazzo? Se pensava di scamparla come se niente fosse accaduto si sbagliava di grosso.
"Qualcuno è in ritardo oggi" gli feci notare in tono duro,voltandomi a indicarlo premendo l'indice contro il suo petto.La maglietta grigio fumo che indossava aderiva alla pelle abbronzata evidenziando il fisico tonico. Scavalcai la sua figura slanciata e proseguii oltre, mi appoggiai con il busto ad una delle pareti segnate dalle crepe che si diramavano in ogni direzione,come ragnatele nella pietra. Incrociai le braccia appena sopra l'ombelico e lo guardai di traverso. Il mio tono serio e fermo doveva averlo preso in contropiede, perchè rimase lì in piedi diversi secondi prima di girarsi verso di me con quel suo tipico cipiglio che lo rendeva indecifrabile agli occhi di chi lo osservava.Camminava lentamente accorciando sempre più la distanza tra noi, non riuscivo a leggere le sue intenzioni e la cosa mi metteva in agitazione.Non so come,mi ritrovai intrappolata tra Sean e la parete su cui erano appoggiate le sue braccia tese a impedirmi il passaggio.La sua mano destra sfiorava appena il mio orecchio. Abbassai lo sguardo, ma subito lui mi posò un dito sotto il mento perchè lo risollevassi mentre mi parlava. " Karen ci sarà tempo per sfogare la tua rabbia, ma ora dobbiamo concentrarci sul tuo addestramento.Rimandiamo le discussioni okay?" Annuii, sentendomi come una bambina rimproverata a causa dei suoi capricci. Avevo le mie ragioni per comportarmi in quel modo,ma Sean non poteva capirlo.Non mi conosceva nemmeno, dopotutto. "Okay.Ora puoi anche lasciarmi andare Sean. Non darò di matto sta tranquillo"sbottai. Un lampo di luce gli passò negli occhi, mentre recuperava quel suo sorriso malizioso. "Sei carina quando ti arrabbi dolcezza" disse piano, chinandosi un poco in avanti per poi allontanarsi rapidamente, all'improvviso. Mi accorsi che stavo trattenendo il fiato solo quando lui si voltò e riuscii a liberarlo con una nota di-delusione?-non seppi definire quella spiacevole emozione. Sapevo solo che mi sentivo terribilmente calda, come se d'un tratto mi fosse salita una febbre da cavallo. Lo seguii in un angolo della stanza e mi sedetti di fronte a lui a gambe incrociate,in attesa che iniziasse a parlare. O almeno credevo che lo avrebbe fatto dato che ancora non mi aveva impartito ordini in modo irritante. Continuai a sventolarmi con le mani nell'impresa di alleviare la sensazione di star facendo una sauna.
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Air
FantasyUna giovane ragazza, un regno da proteggere, un destino ancora da scoprire. Emozione, mistero ed azione si intrecciano in un racconto che vuole farvi viaggiare ai confini della fantasia ed al centro di un irresistibile amore.