Cap 21

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Sospirai lasciandomi inghiottire dalla poltrona nera che riempiva un'angolo della mia nuova stanza. Incrociai le gambe, sollevando i piedi nudi dal legno ruvido che rivestiva il pavimento di pietra e abbandonai il mento tra le mani. Sovrappensiero vagai con lo sguardo oltre l'ampia finestra che dava sui giardini della reggia di Pyre,la dimensione del fuoco.La mia dimora temporanea. Una foglia secca si muoveva cullata dal vento caldo di quel luogo. Non riuscivo a distoglierne lo sguardo mentre poco a poco mi estraniavo dalla realtà rincorrendo il flusso dei miei pensieri. Non avevo avuto il tempo di fermarmi a riflettere o forse io stessa mi ero obbligata a non  farlo, occupando la mente in qualsiasi modo così che la paura non mi paralizzasse. Una paura a cui ancora non sapevo dare un nome, un volto. Mi rigirai tra le mani  il bottone dorato che Sean mi aveva mostrato qualche ora prima e il timore divenne rabbia.
"L'ho trovato per terra accanto al tuo letto" aveva detto. Lo stemma di Air risplendeva su di esso. Lucido di tradimento verso la mia dimensione. Strinsi i pugni.Qualcuno aveva cercato di neutralizzarmi dall'interno, qualcuno che conosceva il mio segreto e cospirava contro il regno. Non potevo rimanere a guardare oltre. Tornai a fissare l'unico indizio che di fatto avevo per le mani. Avrei scoperto di chi si trattava...
Sfiorai la coscia cui avevo legato il pugnale quando dal nulla un suono lancinante mi  riempì la testa stordendomi. Nella mia mente offuscata si rincorsero scene di battaglia. Mark. Il portale. Air. La mia dimensione era sotto attacco. Un vento sferzante si sollevò nel mio petto. Mi alzai con la testa tra le mani nel tentativo di escludere quel suono e il dolore che portava con sé. Dovevo tornare indietro, subito,ma prima ancora che potessi concentrarmi sulla mia essenza mi sentii risucchiare  verso il varco dimensionale...
"Karen che ci fai qui?Vattene.Ora" sentii gridare alle mie spalle. Mi voltai in tempo per vedere Mark affrontare  un uomo dalla stazza imponente. Il clangore delle spade mi riempí le orecchie. Osservai Mark parare un fendente e contrattaccare  mirando al fianco dell'avversario. Era forte e preciso, ero certa che non avesse bisogno del mio aiuto. "Ehi ragazzina credo proprio tu sia nei guai" Blateró una voce gutturale alle mie spalle ,facendomi appena sussultare. Lentamente raggiunsi l'impugnatura della mia piccola lama   e l'afferrai. "Non mi sottovalutare " mormorai a denti stretti mentre voltandomi di scatto lo colpii in viso.Riuscii a sfruttare l'effetto sorpresa procurando un bel taglio al suo volto glabro e scarno, prima che il nostro scontro entrasse nel vivo dell'azione. Finta.Doppio passo.Affondo. Lama contro lama l'acciaio strideva ad ogni contatto, annullando il solenne silenzio che dominava l'atmosfera del portale. Atterrai il mio avversario e scelsi  quello successivo. Una figura in disparte. Una donna. Dedussi che non aveva preso parte alla battaglia sino a quel momento, i suoi capelli rosso sangue non erano minimamente fuori posto e la sua pelle olivastra non lasciava intravedere l'ombra di un graffio. Vidi   le sue labbra torcersi in un sorriso maligno prima che sferrasse il suo primo attacco. Schivai l'affondo è contrattaccai. Una maschera nera come la pece ne celava  l' identità eppure i suoi lineamenti avevano qualcosa di famigliare. Combattevo contro di lei mentre contemporaneamente cercavo di capire chi fosse,ma piú ci provavo piú avevo la sensazione di starmi allontanando dalla veritá. Un incantesimo? Accantonai la mia ricerca mentale per concentrarmi sullo scontro.Era agile e veloce,non avrei potuto distrarmi a lungo. Proprio in quel momento il suo fendente mi colpì ad una spalla.Il taglio era profondo e bruciava come il fuoco. Mi spronai a continuare nonostante il dolore,ma qualcuno mi si paró davanti. "Karen vattene,ora." La voce di Rafael mi fece sussultare. " ... cosa ci fai tu qui?" domandai sgomenta. "Potrei farti la stessa domanda" ribattè prima di lanciarsi nella battaglia. Strinsi i denti, il ghigno sinistro di quella donna suggeriva che quello fosse solo l'inizio..
Con la mano a premere sul taglio, mi voltai ad osservare i custodi combattere per difendere la propria dimensione. Scudi magici si ergevano di tanto in tanto a difesa del custode che gli aveva  evocati per poi crollare nel giro di pochi secondi. Sean mi aveva spiegato che le forze dell'ombra erano in grado di penetrare la mente e distruggere i muri mentali che i custodi costruivano per autodifesa proiettandoli all'esterno della propria persona. Ogni volta che una barriera veniva distrutta il dolore fisico cui si andava incontro era indescrivibile. Di quel passo Air sarebbe caduta nell'ombra. Rimaneva solo una cosa da fare. Non ero certa che avrebbe funzionato.Non ero certa che ne sarei stata in grado. Non ero certa di nulla se non del fatto che volevo difendere Air con tutta me stessa.Mi defilai così da rimanere fuori dal campo visivo di ciascuno, presi un profondo respiro e mi concentrai sulla mia essenza. Dentro di me una piuma sottile si muoveva in armonia con la brezza leggera.Assorbii l'aria circostante per recuperare le energie e la brezza divenne tempesta. Mi librai in aria ad  un altezza tale per cui speravo nessuno mi avrebbe riconosciuta. Un turbinio sferzante mi avvolse da capo a piedi,mentre lasciavo fluire la mia essenza verso le mani, aperte ad accogliere il potere del secondo elemento. Un minuscolo vortice d'aria densa si generò  sul mio palmo.Chiusi gli occhi immaginandone la traiettoria e poi lo scagliai a terra. Pregai con tutte le mie forze che fosse sufficiente a bloccare l'attacco degli erebi e a protteggere anche se solo momentaneamente la mia terra natale.Quello fu il mio unico pensiero mentre la vista mi si annebbiava ed iniziavo a precipitare, priva di un solo soffio di energia.Stranamente non avvertii l'impatto con il suolo. Mi accorsi che due braccia forti mi avevano afferrata appena in tempo...poi persi i sensi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 04, 2016 ⏰

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