Cap16

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Una lama affilata premeva contro la mia giugulare in una chiara minaccia di morte.Guardai Sean con gli occhi sbarrati, stretta nella morsa del suo peso che mi schiacciava contro la testiera. Quando mi riconobbe scostò il braccio dal mio torace permettendomi di far entrare ossigeno nei polmoni. "Maledizione Karen!" sbottò. Ritrasse immediatamente il coltello a serramanico, facendolo scattare per poi riporlo.Seguii i suoi movimenti. "Dormi con un coltello sotto al cuscino?" domandai sbalordita. "Ho più nemici di quanto pensi" rispose imperturbabile lasciandomi perplessa e senza il tempo per replicare. "Lieto che la mia tecnica funzioni adeguatamente,ma che cosa ci fai qui dolcezza? Non riesci più a starmi lontana?" insinuò con gli occhi che luccicavano di intraprendenza. "Mi hai scoperta.Soffro terribilmente la tua assenza." ironizzai. Sean rimase al gioco fingendosi sinceramente colpito. "Davvero dolcezza?" mi punzecchiò avvicinandosi. "Certo che no" asserii spintonandolo per mettere distanza fra noi, ma lui mi afferrò i polsi e puntualmente iniziai a sentirmi bruciare.Mi scrutò come se stesse cercando di leggermi dentro, mentre le mie pupille rimbalzavano avanti e indietro tra le pagliuzze ambrate nei suoi occhi e le labbra, che sembravano essergli state disegnate direttamente sul viso olivastro. Percepii il sangue fluire rapidamente verso le guance, tingendole di un rosso acceso, mentre la sua bocca si apriva in un sorriso compiaciuto. Incapace di sostenere oltre il suo sguardo scostai il capo.

"Hanno attaccato il portale della mia dimensione. La scorsa notte, mentre mi trovavo qui." Lo informai in tono fermo. "Voglio terminare l'addestramento in fretta, devo aiutare il mio popolo" spiegai, rammentando il motivo che mi aveva portata lì."Puoi aiutarmi?" domandai con un tono che non prevedeva un "no" come possibile risposta. La serenità che animava il suo volto fino a poco prima lasciò il posto ad un'espressione corrucciata. "Due attacchi la stessa notte" mormorò immerso nei propri pensieri. Notai che aveva inconsapevolmente stretto i pugni assumendo un'aria combattiva. "Sean non ho tempo da perdere. Siamo tutti in pericolo, dimmi che mi aiuterai." alzai il tono di voce e lui sollevò lo sguardo di scatto. "Karen se ti lasci prendere dal panico farai il loro gioco. Rischi di perdere lucidità" mi rimproverò trattenendomi per le spalle. Mi abbandonai ad un sospiro frustrato. "Hai ragione..". L'impulsività e il dolore avrebbero potuto portarmi a commettere un passo falso.

"Bene. Ora seguimi." disse avviandosi verso la porta della sua camera.

"Dove? Mi aiuterai?"domandai incerta avvicinandomi a lui.

"Fai sempre così tante domande dolcezza?" roteò gli occhi.

"E tu dai sempre così tante risposte?" domandai con sarcasmo.

Non rispose così mi limitai a stargli dietro un passo dopo l'altro. Nonostante fossi di natura diffidente, sapevo che Sean non mi avrebbe mai fatto del male, sentivo di potermi fidare ciecamente di lui. I corridoi della reggia di Pyre avevano un non so ché di spettrale. Il buio mi oscurava la vista, rendendomi più lenta. Sean invece sembrava a proprio agio, procedeva sicuro come fosse alla luce del sole, tanto che ipotizzai avesse una vista ad infrarossi di cui non mi aveva parlato. Nonostante l'oscurità ero riuscita a percepire l'aumento del dislivello man mano che procedevamo. Intuii che ci trovassimo nelle segrete, le stesse che avevamo attraversato la notte precedente. Sovrappensiero inciampai in qualcosa di duro e pesante. Emisi un gemito per la sorpresa e subito avvertii la presa di Sean sul mio braccio.

"Tutto bene?" si interessò.

"Si. Sono solo inciampata" sussurrai imbarazzata a causa della mia maldestria.

"Questi cunicoli sono disseminati di macerie oltre ad essere labirintici. Stammi vicina" disse prendendomi la mano. Rimasi sorpresa da quell'improvviso gesto di gentilezza che non rientrava nei canoni del ragazzo enigmatico che stavo solo poco a poco imparando a conoscere.Ci fermammo davanti ad una piccola porta arrugginita, chiusa da un catenaccio.Sean armeggiò con il vecchio lucchetto riuscendo infine a far scattare il meccanismo. La serratura si aprì con uno schiocco sinistro ed aperto il passaggio, Sean mi fece cenno di passare per prima.

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