Cap12

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"Karen?" mi chiamò una voce maschile ma la sentivo lontana, distante. "Karen!" insistè la voce da cui trapelava l'antipatia della persona cui essa apparteneva. "Ci vuole degnare della sua partecipazione Altezza?" se ne aggiunse un'altra, più roca e carica di stizza. Ritornai bruscamente alla realtà nel sentire pronunciare il mio nome con una tale insistenza. Per la centesima volta in quell'ultima settimana ero finita per incantarmi a fissare un oggetto senza realmente vederlo , mentre la mia mente vagava saltando da un pensiero ad un altro. Sean e la sua misteriosa scomparsa erano diventati il mio chiodo fisso. Ogni giorno formulavo ipotesi su che cosa potesse essere accaduto ed ogni volta lo scenario era peggiore del precedente. Non avevo più sue notizie da diversi giorni ormai,non aveva risposto a nessuno dei messaggi che gli avevo inviato. Brancolavo nel buio, stanca di essere la preda prediletta dell'ansia.

"Sì, scusate, mi sono distratta" sospirai.

"Lo abbiamo notato" mi ammonì Alexander, il mio tutore. Rafael sghignazzava seduto all'altra estremità del lungo tavolo in legno antico."Riprendiamo dal verso settimo". Voltai pagina alla ricerca del punto da cui avrei dovuto cominciare a leggere. Il volume che avevo sotto mano era una delle fonti della nostra conoscenza sulla storia e la cultura delle altre dimensioni, l'unica disciplina che non veniva insegnata nelle scuole perchè bandita.La possibilità di avere una vita normale e con essa il curricolo scolastico di una semplice ragazza della dimensione di Air- sprovvisto di pesanti lezioni aggiuntive-tuttavia non erano opzioni considerabili per l'unica figlia del re ed erede al trono. Per questo motivo mi trovavo seduta in una grande sala colma di scaffali su cui spiccavano libri di diritto,economia,lingue, politica, etichetta e letteratura di tutte e quattro le dimensioni. Tutto il sapere che avrei dovuto far entrare nella mia testa riccioluta. Alexander, uno dei più longevi e fidati consiglieri di mio padre si occupava della mia istruzione in merito, mentre la presenza del mio adorabile cuginetto poteva definirsi un'eccezione al protocollo. Rafael aveva ottenuto il consenso del re per assistere alle lezioni, lui adorava registrare tonnellate di informazioni in quel suo cervellone e papà aveva ritenuto che l'intelligenza di Rafael potesse essere utile al regno una volta divenuto custode. Sospirai ed iniziai a leggere a voce alta la poesia che Alexander aveva scelto per concludere l'incontro. La letteratura non si trovava in cima alla lista delle conoscenze da apprendere, ma appartenendo alla cultura di un popolo, contribuiva a comprenderlo ed interpretarlo.

"Divampa il fuoco

sui secchi ceppi

della vecchia quercia,

piange il legno

sotto l'ardore della fiamma,

in umile cenere esso si trasforma

mentre la luce rischiara la volta notturna"

-recitai nella lingua di Pyre-

"Eterno il fuoco

che brucia nell'aria pura

ed in essa si rigenera".

Quell'ultima strofa catturò il mio interesse. Ascoltai rapita Alexander spiegare il contenuto della poesia e l'interpretazione che gli eruditi all'epoca le avevano attribuito. La lirica era stata composta da Joshua Burnt, autore anteriore alla grande guerra e citava due degli elementi della natura.Si trattava per lo più di un inno alla potenza del fuoco il cui destino, tuttavia, sembrava indissolubilmente legato all'altro elemento, l'aria pura che lo alimentava.Riflettei su ciò che mi era successo negli ultimi giorni, su come la mia vita stesse radicalmente cambiando e poi pensai a Sean...aria e fuoco...e se il fato stesse giocando con le nostre vite? L'orologio a pendolo rintoccò segnando le venti, Alexander terminò il suo discorso giusto in tempo per l'assemblea che sapevo si sarebbe tenuta quella sera nella sala del trono. Io e Rafael sistemammo i volumi nell'enorme libreria e ci avviammo verso la porta. Alexander infilò una lunga chiave argentata nella toppa e fece scattare la serratura tre volte prima di infilarsela in una delle tasche del suo giacchino e incamminarsi lungo l'ampio corridoio. Il vecchio bastone nero lo precedeva di un passo tichettando sul pavimento lucido ogni volta che lo riappoggiava. Se solo fossi riuscita a impossessarmi di una copia di quella chiave, forse lì dentro,tra tutte quelle pagine ingiallite avrei scoperto qualcosa in più su Sean e la sua dimensione...

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