Capitolo 1

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SOPHIA'S POV
Chiudo la copertina finale del libro e sorseggio un altro sorso di cioccolata, avrò letto questo libro centinaia di volta, ma mi commuoverò sempre sullo lo stesso punto, capitolo dopo capitolo, pagina dopo pagina. Il rumore della porta che si apre disturba il mio pensiero su questo capolavoro.
Kendall, chi altro poteva essere?
"Cosa fai?" si avvicina al mio letto.
"Leggo" rispondo secca.
"Cosa?"
"Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte"
" Di nuovo?" Sbuffa e io le lancio un'occhiataccia.
"Si, di nuovo, adesso vattene"
"Dai Sophia smettila, sai che non volevo farlo apposta, perdonami" fa un musetto irresistibile.
Ha macchiato la mia maglietta preferita, non posso fargliela passare liscia.
"E va bene.." Le si illumina il viso "Ma dovrai sistemare la mia stanza per una settimana"
"Grazie sorellona" mi abbraccia forte e quasi non respiro più.
L'avrei perdonata comunque solo che almeno ci ricavo qualcosa in più, e così non prenderà più i miei vestiti senza il mio permesso.
O almeno lo spero.

"Buongiorno dormigliona" apro gli occhi e mi ritrovo mia madre con un enorme sorriso in volto.
Mi rigiro dall'altra parte del letto sperando che se ne vada.
"Su preparati, hai scuola"
Tentativo fallito. Mi alzo e vado a fare una doccia, indosso dei jeans neri e una felpa abbastanza pesante, passo la piastra ai capelli spettinati e prendo la borsa con tutti i libri, odio lasciarli nell'armadietto, spesso rompono i lucchetti per rubare le cose all'interno e sinceramente non mi va di ricomprarli tutti.
"Kendall sei pronta?" chiedo dalla mia stanza; mia sorella ci mette davvero troppo a prepararsi ogni mattina.
"Ho quasi finito!" La sento urlare dal bagno, ha solo 14 anni non ha bisogno di truccarsi, è bella al naturale ma non vuole capirlo.
Finalmente esce e ci ritroviamo tutta la famiglia in cucina.
"Pronte?" Ci chiede mia madre passando lo zaino a mia sorella, "Si" rispondiamo in coro io e Kendall per poi scoppiare a ridere.
Mi siedo davanti e nel tragitto faccio un pisolino di pochissimi minuti, perchè la scuola è così vicina in macchina?
A prima ora ho educazione fisica, perfetto, posso riposarmi un po' prima di iniziare le lezioni.
M'incammino per il corridoio e mi sento stringere i fianchi.
"Amore" è Jordan, il mio ragazzo.
Gli do un bacio sulle labbra carnose e lo guardo dritto negli occhi blu.
"Amore, ma cosa ci fai qui?" Mi guarda ma poi abbassa subito lo sguardo appena i nostri occhi si incontrano.
"Oggi hai i capelli più rossi del solito" cambia discorso, tipico di Jordan quando non gli conviene parlare.
"A me sembrano uguali a ieri" dico scherzando "Adesso dimmi cosa si fai qui"
"Devo parlarti" mi stringe la mano.
Brutto segno.
Mi stacco da lui e gli faccio segno con la testa di seguirmi, nel bar della scuola non ci vedrà nessuno e non m'importa del professore, aspetterà.
"Come sai devo andare all'università" comincia "e sai anche che dovevo frequentare l'università di Washington, così era vicino casa e vicino a te, ma.."
"Ma?" chiedo impaziente.
"Ma a Boston offrono dei corsi migliori e sai che i miei genitori vogliono il meglio per i miei studi"
Non rispondo, voglio solo che continui.
"Mi trasferisco tra una settimana circa"
Sento una fitta al cuore e abbasso subito lo sguardo perchè non riesco a guardarlo in faccia, fa troppo male.
Mi afferra per il mento "Ti amo Sophia"
"Ti amo anch'io Jordan, ma sai che non credo alle relazioni a distanza"
"Potremo provarci, se vuoi"
"Credo che soffrirò solamente di più" odio i trasferimenti improvvisi e odio ancora di più le relazioni a distanza, non durano mai.
Inizia a baciarmi, un bacio passionale e lento, un bacio d'addio.
"Cercherò di venire qui a Washington più spesso possibile, ma dovrò prendere lo studio sul serio, se no i miei mi uccideranno, rimaniamo amici, almeno questo, ti prego piccola"
Rabbrividisco quando mi chiama piccola, mi sento protetta.
Lo abbraccio forte e una lacrima inizia a scendere morbida sulla guancia, poi due, poi tre, la maglietta di Jordan inizia a essere zuppa e io sto iniziando a singhiozzare come una cretina.
Devo smetterla, devo essere forte, non sta andando in guerra, ma al College.
Gli stampo un bacio sulla guancia e corro via verso la palestra lasciandolo da solo.

UNA SETTIMANA DOPO.
DYLAN'S POV.

La lezione di Geografia sta iniziando ad essere veramente noiosa, ho sonno e non vedo l'ora che ci sia la pausa pranzo.
La campanella finalmente suona ed esco dalla classe con Tyler che va subito verso mia sorella lasciandomi da solo in mezzo al corridoio, li raggiungo e vedo che Azzurra sta parlando con la sua amica Courtney su non so cosa e nemmeno m'interessa saperlo.
"Hei fratello come va?" mi chiede mia sorella abbracciando il mio migliore amico Tyler.
Fra quei due c'è qualcosa, chiederò dopo a lui.
"Bene Azz, la tua interrogazione?"
"Un bell'otto pieno" mi dice fiera.
Sono anch'io fiero di lei, nonostante siamo gemelli abbiamo gusti totalmente diversi, lei ama le materie letterarie e io quelle scientifiche, lei adora l'aria aperta, io i videogiochi.
"Attenzione alunni e insegnanti, questa non è una simulazione, tutti i docenti di questo istituto sono attesi nell'aula magna per una comunicazione di servizio per circa un paio d'ore, le lezioni non continueranno regolarmente ma è severamente vietato agli alunni di uscire, ma continueranno a stare in corridoio come se fosse ricreazione, Buonagiornata, la preside Smith"
Non potevano darmi notizia più bella.
"Io e Azzurra andiamo a farci un giro, a dopo ragazzi" dice Courtney guardandomi dalla testa ai piedi, è cotta di me quella ragazza, è bella si, ma preferisco un altro genere di ragazze, quelle a cui piace rimanere a casa a leggere un libro o guardare un film invece di uscire a fare shopping.
Un'ora dopo sto ancora camminando con alcuni ragazzi del mio corso di scienze e Tyler, spero di trovare Azzurra, mi sono veramente rotto di parlare dei pianeti e del loro movimento intorno al sole.
Immediatamente riconosco la folta chioma di mia sorella e i capelli biondi della sua amica Courtney, ma non sono sole.
Non riesco a credere ai miei occhi.
Azzurra sta parlando con un'altra ragazza dai capelli rossi, credo di averla notata in giro per i corridoi quest'anno, è davvero bella.
Mi avvicino e Tyler mi segue.
"Hei ragazze" dico non smettendo di guardare la ragazza dai capelli rossi e gli occhi nocciola e noto che anche lei mi guarda e quindi le faccio un sorriso, ricambia dolcemente.
"Bene, lui è mio fratello Dylan, e lui è Tyler, il suo amico" dice mia sorella.
"Ragazzi, lei è Sophia Thompson, facciamo il corso di francese insieme"
Sophia Thompson, che bel nome.
Questa bellissima ragazza guarda prima Tyler e poi me.
"Piacere Sophia" dico porgendogli la mano.
"Piacere,Dylan?" mi risponde stringendomela.
Annuisco e inizio ad ascoltare i loro interessantissimi discorsi sul professore di Francese e su altre cose da ragazze, e per tutto il tempo fisso Sophia, perfetta ad ogni movimento.
Ad un tratto vedo che le scende una lacrima sulla guancia e che lei l'asciuga subito con la manica della giacca che indossa, ho sentito che parlavano di un certo Jordan, forse sarà morto il suo gatto chissà.

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