Capitolo 3

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KENDALL'S POV
Esco dalla stanza di mia sorella seguita da Skai e Adam, ho dimenticato pure cosa dovevo dirle.
"Kendall, ma non dovevi dire qualcosa a Sophia?" Mi chiede Adam prendendomi per il polso e facendomi girare di scatto.
"Ehm ho dimenticato cosa volevo dirle" tengo lo sguardo basso per non incrociare i suoi occhi profondi e marroni.
Io, lui e Skai siamo amici fin dall'asilo, a loro posso confidare tutto ma non ho ancora detto ad Adam che ho una cotta per lui dalla terza media e non ho nemmeno intenzione di dirglielo dato che è perdutamente innamorato di mia sorella.
Solamente Skai lo sa.
Io e Adam condividiamo la stessa passione per la danza, lui è un ballerino Hip-Hop, mentre io preferisco il Jazz.
Di lui amo le infinite lentiggine che ha sul volto e il suo carattere solare ed aperto.
Skai è stata adottata quando era ancora neonata, proviene dall'Uganda,che si trova in Africa e spesso ci dice che vorrebbe andare li per conoscere le sue origini.
"Io vado in bagno" dice Skai capendo che forse è meglio lasciarci da soli.
"Dimmi cos'hai"
"Niente Adam, mi gira un po' la testa"
"Secondo te ci casco?"
Mi lascia il polso e mi sono accorta adesso che stava stringendo un po' troppo forse e adesso ho dei segni sul rosso violaceo.
"Sono le 17" gli dico indicandogli l'orologio e spero che non abbia capito che era solo una scusa per cambiare discorso.
Mi guarda come se volesse leggere nei miei occhi cosa volessi dire.
"Alle 18 abbiamo la lezione di danza" sono andata dritta al punto, non avrebbe capito altrimenti.
Vedo entrare Skai con uno strano sorriso in volto, sicuramente sarà sperando che tra noi sia successo qualcosa ma dovrò deluderla dato che tra me e Adam non c'è mai stato nulla oltre ad una grande amicizia.
"Spiegami una cosa" mi chiede nel mentre lui ed io annuisco. "Come fate tu e Sophia ad essere sorelle?"
In effetti non ha tutti i torti, io ho i capelli castani, lei rossi, io ho gli occhi verde chiaro, lei nocciola, ma cambiano solo i colori perchè poi si vede dai lineamenti che c'è l'aria di famiglia,lei somiglia alla famiglia di mia mamma ed io a quella di mio papà.
"Non siano così diverse, solo per i colori di capelli ed occhi"
"Si infatti" interviene Skai mentre gioca con il cellulare.
"Può essere" dice Adam mentre si sdraia sul mio letto.
Prendo la borsa che usa per contenere le cose che usiamo in palestra e gliele poso sullo stomaco.
Mi lancia un'occhiataccia, "Preparati" gli dico mentre prendo i leggins dall'armadio.
Si alza e mentre va verso il bagno mi tocca un fianco e mi da un bacio sulla guancia.
Ah.
Skai mi guarda come se avesse appena visto un fantasma e io pogio l'indice sulle mie labbra per farle segno di star zitta se no Adam capirebbe tutto.
Sta zitta come richiesto e mi fa l'occhiolino ed uno strano sorriso.

IL GIORNO DOPO.
AZZURRA'S POV.
"Dylan esci dal bagni prima che chiami mamma, e non ti conviene dato che hanno cancellato da poco la sua trasmissione televisiva preferita e non è di buon umore" urlo all'orlo della porta sperando che mio fratello esca più velocemente possibile.
Finalmente si apre la porta e lo vedo sorridere come un idiota, cosa si sarà inventato questa volta?
"Credi che le piacerà?" Mi chiede mostrandomi una camicia blu.
"Ma a chi?"
"Azz sveglia! A Sophia a chi se no?"
"Da quando ti piace Sophia?!" Esclamo e scoppio a ridere per la tenerezza che mi fa.
"Non mi piace, e poi tu ho raccontato tutto ieri sera, non ricordi vero?" Sbuffa e guarda attentamente la camicia come se la stesse studiando.
"Ah si, ricordo qualcosa comunque metti questa, le piacerà"
Annuisce e va in camera sua ed io mi dirigo verso il bagno. Adesso ricordo che Dylan mi aveva detto che Sophia lo aveva colpito particolarmente, e questo non succede mai, mio fratello è davvero carino, centinaia di ragazze della scuola sono innamorate di lui, ma a Dylan non ne piace nemmeno una.
Siamo nati il 12 Giugno del 1999, fratelli gemelli eterozigoti. Siamo sempre andati d'accordo, qualche piccolo litigio ma mai nulla di grave. È nato 10 minuti prima di me e questo mi ha salvato la vita perchè il mio cordone ombelicale mi stava strozzando e visto che lui è stato estratto dal ventre di mia madre per prima ha portato con se anche il mio cordone ombelicale salvandomi la vita.
Ed adesso che abbiamo 17 anni me lo rinfaccia ancora.
Esco dalla doccia e dopo essermi asciugata inizio a truccarmi leggermente, mi dirigo in camera mia e scelgo un paio di pantaloncini neri e una maglietta bianca con qualche fantasia, metto le scarpe e vado in salotto a vedere a che punto sono con i preparativi mattutini.
"Drake sei pronto?" Chiedo mentre addendo una mela.
Drake è il nostro piccolo fratellino di 10 anni, a dire il vero è una piccola peste. Somiglia molto sia a me che a Dylan ma mio papà sostiene che è uguale a suo fratello, ovvero mio zio.
"Si, andiamo" prende il suo zaino e si dirige verso la porta.
"Guido io per oggi, meglio non importunare mamma" ci dice Dylan mostrandoci la chiave della macchina.
Drake saltella per la stanza, ama nostro fratello, con lui ha un rapporto stupendo, con me un po' di meno forse perchè sono una ragazza.
"Ma prima dei diciotto anni non puoi guidare senza un adulto vicino" gli faccio notare.
"Shh, faremo una piccola eccezione solo per oggi" mi fa l'occhiolino e rassegnata esco da casa e salgo in macchina.
Spero soltanto non ci fermi la polizia.
"E poi Azzurra ti ricordo che ti ho salvato la vita, sarebbe un pareggio se te la facessi perdere sempre io, no?" Ride e Drake lo segue.
Come dicevo me lo rinfaccia ogni volta.
"Ah-ah divertente, adesso andiamo che è tardi e dobbiamo ancora passare dalla scuola elementare per nostro fratello"
Accende la macchina e partiamo.

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