Undici

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Clarissa alzò gli occhi verso il cliente che attendeva il resto e mise i soldi all'interno del suo palmo. - Grazie e arrivederci! - fece la ragazza sorridendo mentre staccava lo scontrino per poi dargli in mano anche quello.

L'altro afferrò anche quest'ultimo e poi si mise il tutto in tasca, mentre ricambiava il saluto. - Arrivederci! - poi uscì dal bar.

La ragazza sospirò alla vista del bar pieno nel tardo pomeriggio. A volte il locale diventava davvero troppo da gestire in due, ma, apparte in quei momenti, Clarissa e Isabelle se la sapevano cavare quasi sempre.
Nel giro di pochi minuti la folla si smaltì e rimasero solamente due signore che sorseggiavano un caffè sedute in un tavolo all'angolo sotto la televisione. A Clarissa cadde l'occhio proprio su quest'ultima.
Su un canale sportivo molto conosciuto, il notiziario passava il collegamento dal ritiro di una delle squadre più importanti della Premier League a quello di un'altra, fino ad arrivare a quello di Manchester sponda United. Gli occhi della ragazza si fissarono inconsapevolmente sulle immagini che stavano trasmettendo. Cercava con lo sguardo Matteo, in mezzo a tutti quei ragazzi vestiti di rosso che correvano sotto il cocente sole estivo. Quando finalmente fu inquadrato, un improvviso sorriso naturale nacque sul volto della ragazza. Rimase incantata sullo schermo della televisione finchè poteva mantenere il contatto visivo con la sua figura, poi si vide interrotta.

- Un caffè, grazie. - sentì dire.

Abbassò lo sguardo e si ritrovò di fronte un uomo dal viso non troppo simpatico e un malcelato accento straniero. Il fatto che lei lo trovasse strano e misterioso derivava dagli occhiali scuri che gli coprivano gli occhi e la felpa completamente nera che indossava nonostante il caldo torrido di quel giorno. Aveva un'aria poco affidabile. Resa leggermente inquieta da quella figura, Clarissa si riscosse. - Subito. - ribattè.

L'uomo non mosse un solo muscolo né alle parole della ragazza, né in seguito.
Clarissa faceva funzionare la macchinetta del caffè e, mentre preparava, buttava di tanto in tanto gli occhi su quella persona che tanto aveva attirato la sua attenzione. Lui sembrava non fare caso a lei, ma la ragazza si sforzava sempre di spostare lo sguardo da quella figura per avere la sicurezza di non essere scoperta ad osservarlo da lui stesso.
La tazzina si riempì del caffè che il cliente aveva chiesto e la ragazza glielo appoggiò sul bancone accompagnato da piattino e cucchiaino. L'uomo non disse una parola e iniziò a sorseggiarlo mentre i suoi occhi, così come quelli di Clarissa, si fissavano ancora sullo schermo della televisione. Il notiziario parlava ancora di Manchester United, quando per poco alla barista non prese un colpo.
Il viso di Matteo sorridente comparve sullo schermo, gli avevano fatto un'intervista. La ragazza non poteva sentire ciò che il suo amico diceva, poichè il rumore del locale copriva il volume del televisore e il telecomando si trovava lontano, ma sorrise comunque mentre per la prima volta lo fissava senza timore anche se attraverso uno schermo.

- Forte. - commentò l'uomo.

- Come? - si riscosse Clarissa, spostando lo sguardo.

- Forte, dico. - ripetè. - Il ragazzo. - specificò.

Clarissa ci mise un po' a capire che lui si riferiva alle sue capacità calcistiche e che probabilmente era un appassionato di calcio. Anche se la ragazza era ben consapevole della fama di Matteo, quando si parlava di lui non lo collegava immediatamente al fatto che fosse un calciatore famoso, quanto piuttosto al ragazzo gentile che aveva conosciuto in un giorno di pioggia per puro caso.
Nel frattempo, l'uomo aveva pagato il caffè ad Isabelle e si era accomodato in un tavolo non troppo lontano dal bancone, sfogliando un giornale sportivo.
La ragazza deglutì inquieta e si girò verso la porta, il campanello aveva suonato mosso dalla porta. Vide entrare l'unica persona per cui provava desiderio di incontrarsi. Camminò dietro al bancone fino alla sua figura e lo abbracciò di getto sorridendo e sorprendendosi di sè stessa.

- Ciao! -  sorrise Matteo, sinceramente contento della reazione che aveva avuto la ragazza nei suoi confronti.

Lei ricambiò il saluto e i due si spostarono dall'entrata, prendendo posto lei come sempre dietro al bancone e lui su uno sgabello dall'altra parte di esso.

- Vuoi qualcosa? - fece la ragazza.

- Magari un caffè macchiato. - rispose lui.

- Arriva subito. - sorrise Clarissa felice, la sua presenza la metteva sempre di buon'umore. Mentre parlava con l'amico il suo sguardo cadde ancora una volta sulla figura vestita di nero seduta ai tavoli del bar. La stava fissando, o forse fissava entrambi. Lei distolse velocemente lo sguardo e fece finta di niente abbassando gli occhi in direzione della macchinetta e mordendosi il labbro inferiore.

- Clar, tutto bene? - domandò Matteo abbassando il viso per guardarla negli occhi.

La ragazza sorrise. - Sì... - rispose titubante. - Tutto bene. -  sorrise ancora, servendogli il caffè.

Qualcosa nell'atteggiamento di lei non lo convinceva, ma decise di lasciar perdere cambiando discorso. - Ma... oggi non fai la pausa? - rise guardando l'orologio appeso al muro.

Clarissa fissò gli occhi sul proprio orologio da polso e si mise una mano sulla fronte. - Oddio! - esclamò. - Mi sono completamente dimenticata. - rise appoggiando entrambe le mani sul ripiano di marmo. - Chiedo un attimo a Isabelle se abbia bisogno di qualcosa e poi andiamo. - aggiunse.

Si girò e trovò la sua collega già a guardarla. - Mi chiedevo quando te ne saresti accorta! - disse, poi scoppiò a ridere.

L'altra arrossì per poi salutare la ragazza dai capelli scuri. - A dopo! - disse. Poi fece un segno con la mano a Matteo, il quale la seguì fuori dal bar mentre ridevano e sorridevano insieme.

Life for rent - Matteo DarmianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora