Una settimana dopo quel bacio, Clarissa e Matteo stavano passeggiando in centro durante un'insolita giornata soleggiata nella città di Manchester. Nessuno dei due aveva più fatto nemmeno un accenno a ciò che era accaduto e, anche se desideravano entrambi capire cosa fosse successo, nessuno per primo apriva l'argomento così procedevano nel loro vedersi regolarmente come se non fosse successo nulla.
Clarissa era particolarmente tormentata: il baciarsi era stata una palese dimostrazione del fatto che il controllo della situazione le stesse davvero sfuggendo di mano e non se n'era mai resa conto fino ad allora. Era interiormente disperata, ma non sapeva cosa fare: non riusciva a dire di no a Matteo quando le chiedeva se avesse voglia di fare una passeggiata con lui, ma capiva che, più andava avanti, più c'era la possibilità che se fosse accaduta un'altra cosa del genere lei non sarebbe più riuscita ad uscirne, sempre che non ci fosse già completamente ed inevitabilmente dentro. Amava il tempo trascorso con lui, passava in fretta senza essere mai abbastanza e sentiva che ogni minuto accanto a quel ragazzo le faceva davvero bene e la aiutava a voltare la pagina della parte della sua vita che avrebbe tanto desiderato poter rimuovere.
Andava ripetedosi che non poteva avere un ragazzo con tutti i segreti che si portava dietro, l'unica cosa che poteva permettersi era un amico come Matteo che non faceva mai domande, nemmeno nei suoi momenti di debolezza.
Non sapeva ancora se dirsi innamorata o meno, sapeva solo che doveva cercare di stare più attenta, non sarebbe più accaduta una cosa del genere.
Il fatto che Matteo avesse continuato a comportarsi normalmente, però, era probabilmente un buon segno, o almeno lo sperava. Non avrebbe mai voluto affrontarlo e men che meno ci sarebbe riuscita, sperava di fargli capire in altri modi senza dovergli parlare apertamente il fatto che tra loro non potesse mai esserci niente.
Mentre Clarissa cercava di capire cosa sarebbe successo in seguito e cosa erano loro in quel momento, il ragazzo stava pensando a come quello fosse accaduto. Per qualche istante aveva disconnesso il cervello dal cuore e si erano baciati, e lei non si era tirata indietro. Lui fino a quel momento aveva sempre represso un possibile interesse per lei, interesse che si era fatto vivo una volta lasciato libero e incontrollato.
Un bacio non era una cosa da poco, lo sapevano entrambi, ma sembravano non volersi lasciare andare, non affrontare la situazione perché non volevano rovinare niente di quella bella amicizia che avevano, e a loro andava bene così.
Camminare nelle strade del centro della città era una cosa che facevano spesso e che amavano continuare a fare nonostante ormai conoscessero praticamente a memoria la successione dei negozi nelle vie e le vetrine di essi anche se non si fermavano quasi mai a guardarle. Gli scopi di quelle passeggiate, infatti, non erano il guardare vestiti o altro da comprare. I due ragazzi camminavano mentre chiaccheravano e nient'altro, gli bastava quello. Effettivamente potevano anche passeggiare in altri posti, ma quello era stato il primo luogo in cui erano andati per uscire insieme e ormai era diventata un po' un'abitudine.
Stavano ormai percorrendo la strada al contrario per tornare alla macchina di Matteo, il ragazzo avrebbe poi riaccompagnato Clarissa a casa. Trascorsero il tempo del tragitto in uno strano e cupo silenzio, probabilmente entrambi stavano pensando a come salutare l'altro una volta giunti a destinazione.
La ragazza si impose di star tranquilla e si disse che avrebbe lasciato le cose andare come sarebbero dovute andare, per poi farsi venire in mente cosa fosse successo l'ultima volta. I suoi pensieri si dibattevano nella sua mente senza soluzione e non si diedero pace fino a quando non vide la macchina dell'amico imboccare la via del suo palazzo. In quel momento la confusione fu sostituita da una crescente tensione dovuta al non aver preso una decisione precisa o ferma.
Quando lui si fermò, entrambi scesero e rimasero per qualche istante l'uno davanti all'altra sul marciapiede. Quando il clima stava per farsi imbarazzante e Matteo lo percepì, il ragazzo parlò.- Allora... - iniziò. - Ci vediamo domani? - domandò accennando ad un sorriso.
- Sì! - rispose lei ricambiando.
Matteo si avvicinò piano e allargò le braccia come per abbracciarla come faceva sempre, ma qualcosa lo trattenne dal farlo con naturalezza. Clarissa si sentì quasi ferita da quel gesto, ma allo stesso tempo vide l'insicurezza negli occhi di lui, perciò superò il momento e fece lei stessa un passo avanti stringendogli il corpo e appoggiando la testa sulla sua spalla mentre anche lui si lasciava andare a quel contatto. La ragazza stava perdendo il controllo delle proprie azioni ed emozioni, ma se ne accorgeva relativamente. Sembrava vivere la situazione in una parte del suo corpo in cui gli impulsi del cervello che le dicevano di trattenersi arrivavano solo come un riverbero lontano.
Nello stesso mondo parallelo delle emozioni, Clarissa stampò a Matteo un bacio sulla guancia e lui fece lo stesso subito dopo.
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Life for rent - Matteo Darmian
FanfictionPrima storia su Matteo Darmian pubblicata su Wattpad. Matteo Darmian è un calciatore italiano molto promettente che decide di lasciare il Torino per il grande calcio, destinazione Manchester, per giocare con lo United e dare una svolta alla sua car...