Capitolo 52. Instore

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"Io e lei, you and meeeeee aaaaah"
Urla Ben.

Probabilmente non è stato il suo scarso tentativo di cantare a svegliarmi ma il rumore che ne è susseguito.

È come se avesse fatto cadere tutti i mobili della stanza.

Apro gli occhi e la scena che mi si presenta è al tempo stesso ridicola e terrificante.

Ben è caduto sul tavolo al centro della stanza e probabilmente è stato quello a causare quel gran rumore.
E questa ovviamente è la parte "ridicola".

La parte "terrificante" sta in cosa è inciampato Ben.

Mi alzo di scatto, improvvisamente sveglio, e metto subito le mani dentro quei sacchetti, perché Ben è proprio inciampato in tre sacchetti che ieri sera non c'erano.

La prima cosa che tiro fuori è una tutina gialla con un girasole, ovviamente per un bambino di massimo un mese.

Mi basta una rapida occhiata agli altri sacchetti per capire che il contenuto non è diverso.

Lancio la tutina sul tavolo e mi ributto sul divano, dove ho dormito tutta la notte.
Non che non potessi andare in camera, solo che mi sembrava troppo lontana...

Ben si accovaccia vicino ai sacchetti e inizia ad analizzarne il contenuto.

"Ma fa sul serio?"
Dice tirando fuori una maglietta verde con ricamato sopra un orsetto.

Sto per impazzire.

Ormai siamo tornati dalla vacanza da ben tre settimane e gli instore sono iniziati da una.
Io e Ben in questo momento siamo a Roma e questa volta Ilenia e Ludovica ci hanno accompagnato.

Ovviamente io e Ben dobbiamo stare in camera insieme, abbiamo tanti impegni: interviste, colloqui, instore, cene e cose simili quindi dobbiamo alzarci o uscire ad orari improponibili.

Il problema sta nel fatto che ho promesso a Ludovica che oggi, durante la mia pausa pranzo, quindi prima dell' instore, saremmo andati insieme a comprare qualcosa per il bambino.

La cosa è di per se traumatica senza che lei mi mandi tre sacchetti pieni di vestiti per bambini.

"Ho trovato un biglietto"
Annuncia Ben.
"Questi me li ha mandati mia zia, ha detto di scegliere quelli che ci piacciono. Mi faccio trovare in camera tua per le dodici, a dopo xxx"
Legge lui.

Prendo il cuscino e me lo porto davanti alla faccia, poi inizio ad urlare.

Dopo un minuto lo tolgo e mi dirigo in bagno, pronto ad iniziare una nuova giornata.

Va avanti così da circa un mese.
Mi sveglio, urlo nel cuscino, vado in bagno e mi preparo psicologicamente a quello che mi aspetta.

Ben entra poco dopo.

"Pensa che almeno oggi abbiamo l'instore.
I fans sono favolosi"

Effettivamente è l'unica cosa che mia rincuora un po'.

Adoro fare gli instore, è una delle poche volte in cui possiamo conoscere e rendere felici più fans possibili.
Inoltre mi sento bene sapendo che renderò delle persone felici visto che ultimamente sto facendo solo danni!

Vado in camera mia e, dopo essermi preparato velocemente, sono finalmente pronto!

Io e Ben scendiamo le scale dell'hotel in cui ci troviamo di corsa perché, anche se sono solo le nove di mattina, siamo già in ritardo.

Ci aspetta a bordo strada un furgone nero con alla guida in nostro manager Claudio e affianco la nostra ,possiamo dire, accompagnatrice, Serena.

Durante il tragitto che ci separa dall'hotel al luogo della riunione con altri membri della Warner Music Ben parla animatamente con gli altri.

Benji e Fede | | New York (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora