Capitolo 28. Assunti!

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Ben sale in macchina salutando velocemente Cecilia.

Restiamo in silenzio per dieci minuti, poi il mio telefono squilla.

"Pronto?" Rispondo dubbioso.

"Buonasera signor Rossi.
La chiamiamo dalla casa discografica Warner Music perché non avete risposto alle nostre mail"

Risponde una voce da donna.

Ok cazzo e adesso?

"Certo metto in vivavoce così anche Benjiamin può sentire"

Lui mi guarda con una faccia interrogativa.

"Non sappiamo se avete ricevuto le nostre mail ma abbiamo bisogno di parlavi e non potevamo più aspettare.
Il direttore ha detto che siete assunti, dovete presentarvi appena possibile a firmate il contratto."

Dice ancora quella voce femminile.

Ben inchioda in mezzo alla strada e grazie al cielo non c'è nessuno dietro di noi.

Io mantengo la calma e rispondo.

"Certo, se vuole possiamo passare direttamente domani visto che per circostanze fortunate siamo già a Milano"

"Sarebbe perfetto.
Vi fisso un appuntamento per le undici di domani mattina. A presto"
E detto questo finisce la chiamata.

"OH GESÙ FEDE NON DOVEVANO CHIAMARE A FEBBRAIO?"
Inizia a sclerare ben.

"Ho appena controllato la mail.
Dice che ci avrebbero fatto sapere ENTRO febbraio" rispondo felice.

Vaffanculo a Cecilia.

Vaffanculo a tutto, il mio sogno si è realizzato.

Abbiamo un contratto.

"DIO BEN ABBIAMO UN CONTRATTO"
Urlo felice.

Mi sento bipolare, fino a dieci minuti fa avrei potuto uccidere tutto il genere umano ed ora mi metterei a distribuire caramelle ai passanti.
No ok sto divagando troppo.

"Senti ora prendiamo una camera in albergo, torniamo a casa domani ok? Dice Ben dopo essersi calmato leggermente.

Così dici minuti dopo siamo nella hall di un hotel molto grazioso vicino a Porta Venezia.

Mentre Ben va a farsi dare la camera io chiamo tutte le persone che mi vengono in mente.

Parto da Riccardo che mette il vivavoce visto che sono ancora in viaggio, anche se quasi arrivati a Modena.
Tutti partono con un grido di gioia.
Sono felicissimi.

Poi chiamo mia madre che nel giro di cinque minuti riesce a farmi parlare con mio padre, mia sorella, suo marito, mia nipote e i miei nonni che erano lì a cena, tutti ovviamente sorpresi ed esaltati per questa situazione.

Infine chiamo la mamma di Ben.

"Sì mi hanno chiamato e bhe devo confessarti che non me l'aspettavo proprio.
Poi Ben ha inchiodato in mezzo alla strada, nono tranquilla stiano bene, nessun incidente e..."
Mentre sto parlando arriva Ben.

"È arrivato, te lo passo"

Gli passo il telefono e inizia a sclerare un po' con sua mamma.
Che patato.

Intanto ci avviamo verso la nostra camera, la numero 476.
Siamo all'ultimo piano di un palazzo molto alto.

La stanza è molto bella.
L'ingresso da su un salotto abbastanza grande con un divani in pelle nera vicino ad un televisore al plasma.

Davanti a noi una vetrata si affaccia su un paesaggio spettacolare, Milano notturna.

Si vedono un sacco di case, palazzi e grattacieli e anche il duomo.
È pazzesco.

Benji e Fede | | New York (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora