Capitolo 39. Sambuca time

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Sto facendo i compiti con Ben, a casa mia.

Ormai siamo alla prima settimana di Giugno.
I nostri produttori sono orgogliosi, l'album è pronto.
Ci hanno già fornito una copia vera, concreta.

Io e Ben continuiamo ad ascoltarlo.
Abbiamo deciso di rilasciarlo più o meno a Luglio.
In questo modo avremo tempo di finire la maturità e di farci una bella vacanza prima del tour degli instore e concerti.

La maturità...
Si, è il nostro unico pensiero al momento perché, per quanto a volte ci scherziamo su, vogliamo davvero finire al meglio delle nostre capacità questa scuola.

Inutile dire che i buoni propositi sono molto lontani dalla realtà.

Io devo ammettere che mi sono impegnato parecchio per quanto riguarda la tesina, ho già superato la metà!
Sicuramente sono messo meglio di Ben, lui l'ha iniziata settimana scorsa.

Ilenia e Ludovica sono messe a loro volta meglio di me ma non di molto.

Ovviamente Cecilia l'ha già finita, da una settimana.
Ora sta facendo un ripasso di tutte le materie immaginabili.

Non capisco come riesca ad aver già finito, la sua scuola è molto impegnativa.
Però dopo tutto è risaputo che lei sia un piccolo genietto.

Mi manca molto quella ragazza.
Anche se ci sentiamo tutti i giorni, non è come averla sempre intorno.

Non è sicuramente come essere a milano con lei, in cima a quel grattacielo o seduti sul terrazzo a fare i compiti.

A volte mi capita di sentire ancora quel profumo di fiori quando vado a scuola a piedi.
Mi giro, pensando di averla dietro di me, di poterla abbracciare.

E quando vedo che lei non c'è mi sento un idiota.

"Lei è a Milano, piantala di vederla e sentirla in ogni cosa"
Penso.

Perché è questo che è successo in questi due mesi.
A volte, quando esco e sono in mezzo alla gente mi sembra di vederla.

E tutte le volte mi ripeto che non può essere vero.
Non ho mai sentito così forte la mancanza di una persona.
Quando mi ricordo che lei non è a Modena è come essere investiti da un tram.

Perché ci sono cose che non si possono trasmettere dietro ad un computer o un telefono.

Non posso vederla quando, concentrata, fa i compiti, studia o spiega qualcosa a Ben.

Non posso vederla mentre legge un libro, cosa che le ho visto fare un sacco di volte a Milano.
Leggeva ovunque, in metro, quando camminavamo per strada o sul nostro grattacielo mentre io scrivevo musica.

È bellissimo vederla in quei momenti, è lì che esce la sua vera bellezza.
Semplice, dolce quasi angelica.

Il modo in cui si tocca i capelli quando sta appunto leggendo una parte complicata, un passaggio difficile, il sorrisino che le spunta quando arriva ad una parte del libro che adora...

Non posso sentirla cantare e nell'ultimo periodo lo faceva spesso in mia presenza, cosa che mi ha lasciato stupito visto che odia farsi sentire perché pensa di non avere una bella voce.

Non posso avere Cecilia come l'ho conosciuta in quel bellissimo mese.
Quindi mi manca da impazzire ma sono anche consapevole che il nostro rapporto non è più come prima,  quando per me esisteva solo lei.

Prima era diverso, era tutto basato principalmente sulla sua bellezza.

Anche se riuscivo a intuire che fosse una persona favolosa non posso dire di aver conosciuto la vera Cecilia fino al mese scorso.

Benji e Fede | | New York (COMPLETATA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora