3. KEITH

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Di solito preferisco posti più tranquilli dove divertirmi con i miei amici, tipo nel mio appartamento, con la musica di sottofondo, qualche cassa di birra e un paio di ballerine pagate a buon prezzo. Questo è esattamente il tipo di serata che adoro, ma oggi il mio migliore amico aveva altri piani, perciò ho deciso di degnarlo della mia presenza a una delle sue feste universitarie.

Ho conosciuto Larry cinque anni fa, io ero al secondo anno di Pittura e lui al primo anno di Recitazione. Ci siamo incontrati proprio alla festa organizzata per le matricole, e da allora siamo diventati come fratelli. Passiamo molto tempo insieme anche ora che lui è ancora uno studente e io sono già laureato.

Onestamente sono stufo di venire a questi ritrovi per gli universitari. Avendo ventisette anni, comincio a guardare al futuro, e rimorchiare ragazze diciottenni, ubriacandomi fino allo sfinimento, non è più la mia aspirazione di vita.

Ormai passo le mie giornate davanti a una tela bianca in cerca di ispirazione, o magari in attesa di qualcuno che possa spararmi in testa, perché comincio a pensare di aver fallito nel corso di laurea e di star perdendo tempo appresso a una passione che non vuole sbocciare. Per fortuna i miei genitori sono ricchi e possono mantenermi, anche se il pensiero di arrivare a trent'anni in queste condizioni mi fa vergognare di me stesso.

Sorseggio la mia birra ormai calda appoggiato al muro del salotto. Studio la pista da ballo, ricordando i miei anni d'oro all'università, quando mi scatenavo senza pudore e facevo divertire i miei amici. Adoravo far ridere la gente e stare al centro dell'attenzione, mentre adesso preferisco rinchiudermi nel mio appartamento e affogare il senso di smarrimento nelle sigarette e nelle birre.

Adocchio il mio amico Larry, è impegnato a strusciarsi contro una ragazza biondina, probabilmente una matricola. Faccio il tifo per lui da lontano, perché so quante pippe mentali si fa prima di buttarsi nella mischia e andare a rimorchiare qualcuno.

La biondina sembra starci, ridacchia e si struscia a sua volta, muovendo i fianchi con sensualità. Sembra una bella ragazza, magrolina di corporatura e con un viso delicato e pulito. Non ha l'aspetto di una tipa di Los Angeles, assomiglia di più a una fanciulla di campagna che sogna di spiegare le ali e rincorrere i suoi sogni troppo grandi per una città angusta.

Chiederò a Larry di indagare. Mi piace aver ragione sulle persone ancor prima di conoscerle.

Finisco la birra e mi accendo una sigaretta, continuando a rimanere imbronciato al muro. Noto una ragazza sfrecciare giù per le scale e raggiungere la pista da ballo, dove scuote la biondina che balla con Larry. Le seguo con lo sguardo mentre spariscono fuori dalla casa.

«È bella, vero?» Mi chiede Larry per conferma mentre mi affianca. Ha i capelli biondi scompigliati e il viso arrossato. Non voglio abbassare lo sguardo perché sono sicuro di trovare una bella erezione in vista.

«Sì, ma credo che tu l'abbia ingravidata in dieci modi diversi con la tua danza della fecondità», rispondo aspirando il fumo dalla sigaretta.

«Fottiti!», mi sospinge lui e io rido di gusto. «Dov'è Connor? L'avevo visto salire di sopra con Ashley ma lei è scesa da sola dopo neanche venti minuti», chiede Larry guardandosi attorno.

«Lo sai che dura poco quel coglione».

«E dai! Non lo prendere per il culo, è un mio amico».

«Non lo prendo per il culo, dico la verità. Dura pochissimo a letto ed è pure un coglione. Lo sai anche tu», ribatto. Ho odiato Connor fin dalla prima volta che l'ho visto. «Comunque, chi è Ashley? L'amica della tua futura moglie?»

«Ah-ah. Spiritoso», mi spinge di nuovo con un sorriso colpevole sulle labbra. Porca merda, è già cotto di lei.

«Almeno ti ricordi il suo nome?»

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