<<Camilleeeee>>richiamo la bionda.
<<Eccomi!Cosa succede?>>chiede entrando in camera mia.
<<Álvaro mi ha invitata a fare un giro per Torino.>>ammetto io un po' imbarazzata.
<<Mh...>>sorride in modo strano.
<<Daiii...ti prego aiutami!
Che mi metto?>>sbuffo.
<<Qualcosa di leggero:fa parecchio caldo!>>esclama lei.
<<Graziee!Mi hai aiutata molto!>la ringrazio ironicamente e lei ridacchia.
<<Mi raccomando non fare tardi e non fare stupidaggini...>>mi avverte poco dopo.
<<È solo una passeggiata!>>sbuffo.Alla fine la caccio dalla stanza e opto per una tutina di jeans e delle scarpe basse.
Sotto obbligo di Camille applico del mascara e un po' di correttore.
Lego i capelli, ma poi cambio idea e li sciolgo.
Scendo le scale in fretta e apro la porta, ma trovo zio e zia che mi guardano.
<<Dove vai?>>chiedono all'unisono.
<<Ehm..io... >>cerco di formulare una scusa, ma non sono mai stata brava a mentire.
Quando dico mai, intendo MAI.
<<Va in giro con Álvaro!>>interviene mia cugina ed io la fulmino con lo sguardo.Loro sorridono e mi dicono di divertirmi e di stare attenta.
Esco dalla porta e vedo Álvaro davanti al cancello di casa.
Faccio un sospiro e mi dirigo verso di lui.Non appena alza lo sguardo,mi sorride e continua a squadrarmi dalla testa ai piedi.
<<Sei bellissima.>>ammette sottovoce.
<<Anche tu.>>gli confesso.<<Andiamo?>>domanda.
<<Certo.>>Passeggiamo per il centro di Torino: mi mostra un po'di monumenti(che comunque già conoscevo),mi indica i locali migliori del quartiere e ogni tanto si ferma per fare foto con dei fan.
Dopo ciò,mi domanda:<<Visto che si è fatto tardi,ti andrebbe di andare in un ristorante?>>
<<Ehm...okay.>>accetto con poca convinzione nella voce,piuttosto con molto imbarazzo.Gli sorrido e lui mi prende per mano.
Ritorniamo sotto casa,entriamo in macchina e dopo pochissimi minuti arriviamo in un ristorante.
Saliamo all'ultimo piano dove c'è una vista mozzafiato.
<<Bella Torino di notte,eh?>>avvolge il suo braccio attorno alle mie spalle.
<<Wow!
Sì,ma non come Roma.>>esclamo e ride.
<<Beh,la mia Roma non si batte!>>sorrido e lui fa lo stesso.Ci sediamo e ordiniamo qualche pietanza tipica piemontese.
[...]
<<Grazie di tutto,Álvaro.
Mi dispiace che tu abbia voluto pagare il conto...>><<Grazie a te della stupenda serata e poi era mio dovere.>>
Sorrido,lui mi abbraccia e mi stampa un bacio sulla guancia.
<<Ci vediamo domani agli allenamenti...se ci sarai.>>
<<Okay.
Sí,credo di esserci.>>Rientro dentro casa.
Vado subito in bagno per lavarmi i denti e struccarmi e successivamente mi metto a dormire.
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Ciao!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Fatemelo sapere nei commenti!
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FanficLa vita delle volte è come una montagna russa, questo può spaventare sì, ma è proprio ciò che ci fa sentire l'ebrezza di essere vivi. Forse il fulcro di tutto è proprio lanciarsi di corsa sui vagoni dei treni che si presentano dinnanzi a noi e, se s...