Capitolo extra+ finale a

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LEGGETE SOTTO, è IMPORTANTE

Il veicolo raggiunge una velocità elevata e si inizia a sentire molto il vuoto sotto di noi.
Paulo ed io realizziamo ciò che sta per accadere e corriamo verso i bambini, io li prendo in braccio e li stringo al mio petto, mentre Paulo mi abbraccia.
Dopodiché, buio totale.
L'unico colore che vedo è il nero. Esatto, quel colore che tanto ci spaventa perché associato alla malvagità, alla perdita di sé, o meglio, alla morte.
Ebbene sì, anche io sostenevo, involontariamente, questa tesi, però, da quando quel nero ha lasciato uno spazio ad una luce bianca, tutto è cambiato. Il nero è solo l'anticipazione del bianco. Un po' come la vita è solo il mezzo per raggiungere un'altra dimensione.
E così, quando  ho sentito una voce puerile dire 'no', ho capito che non era ancora la mia ora.
Tutto ciò che ho visto fino ad ora scompare velocemente e rivivo tutte le scene a ritroso, lo schianto dell'aereo, io che corro verso Tobías e Giada e Paulo che mi abbraccia.
Un momento...loro dove sono?
Sbatto più volte le palpebre e davanti a me noto un soffitto bianco a quadri e subito tre persone sconosciute appaiono davanti i miei occhi e, lentamente, comincio a risentire tutto.
<<Si è risvegliata!>>
<<È Incredibile!>>
<<Chiamate i parenti!>>
<<C-Cosa sta succedendo?>>chiedo confusa e apro definitivamente gli occhi.
<<Signora, ha avuto un incidente aereo. È davvero un miracolo che sia sopravvissuta!>>esclama un signore che intuisco sia un medico dal camice bianco.
Dopo la sua affermazione penso subito a mio marito e ai miei figli.
Questo significa che non ce l'hanno fatta?
<<Dove sono?Mi dica che stanno bene, la prego!>>quasi urlo e il dottore abbassa la testa.
Non risponde.
<<Allora?>>chiedo con voce spezzata dopo qualche minuto.
<<Suo marito è in coma.>>dice e mi crolla il mondo addosso. Non ho neanche il tempo di stare male che mi dice una notizia peggiore.
<<I suoi figli invece sono morti. Mi dispiace molto,signora...ma il fatto che non siate morti tutti sul colpo è un vero miracolo.>>afferma.
Io faccio un lungo respiro, mi riabbasso sul lettino e inizio a piangere a dirotto.
Non capisco perché proprio a me sia dovuta toccare questa sorte. Io, che mi comporto sempre bene, che non ho pensieri malvagi...
Avevo finalmente una famiglia, ma qualcuno lassù ha deciso di levarmi anche quella.
Se esistesse veramente quel qualcuno non farebbe soffrire le persone buone...
Gli occhi iniziano a bruciare, soprattutto nella zona esterna, ma non riesco ad impedire alle lacrime di uscire.
Nel frattempo dei dottori mi hanno fatto dei controlli e dopo sono usciti; successivamente, sono arrivati i miei genitori, i miei zii e la madre di Paulo per farci visita.
Sono trascorse delle ore, è sera e, nonostante non abbia forza, mi alzo alla buona e meglio dal lettino per raggiungere lo specchio che si trova alla mia sinistra.
Ho paura di guardarmi. Ho paura di scoprire qualcos'altro che mi faccia stare male.
Mi avvicino lentamente e quasi mi spavento nel vedere una figura con la pelle dal sottotono spaventosamente verde e biancastro, i capelli gonfi come non lo sono mai stati, occhiaie quasi nere e occhi gonfissimi in un viso visibilmente molto stanco.
Quella figura sono io, ma sinceramente temevo cose peggiori.
Ora però la mia priorità è uscire da questa stanza e entrare in quella accanto, che è quella di Paulo.
Se perdessi anche lui non riuscirei ad andare avanti...
Il solo pensiero mi fa venire i brividi e mancare quasi il respiro.
Attendo che si faccia ancora più buio e poi sgattaiolo fuori dalla mia stanza, controllo che non ci sia nessuno, ed entro in quella alla mia destra.
Lo spettacolo che ho davanti gli occhi mi spezza il cuore: mio marito steso sul lettino con degli aghi nelle braccia, il volto pallido e gli occhi chiusi come se la sua ora fosse già giunta.
Ma io so che non è così.
Visto che ho pianto molte volte oggi, i miei occhi bruciano in una maniera indescrivibile e il dolore non si sta alleviando, anzi, sta aumentando ora che sto iniziando a lacrimare nuovamente.
Raggiungo Paulo e mi piego mettendogli la testa sul petto e intrecciando la mia mano alla sua.
È gelata anche essa.
<<A-amore>>provo a dire per poi scoppiare di nuovo in lacrime.
<<I-il mondo è ingiusto. Perché devono succedere q-queste cose? Perché i nostri figli sono morti e non io? Perché dei bambini devono smettere di vivere e non io al loro posto? E ora, dannazione, perché tu devi stare in coma?
Se tu te ne andrai se ne andrà anche parte della mia anima, ti a-amo così tanto.
D-Dal primo momento che ti ho visto mi hai provocato degli strani crampi nella pancia, sapevo che tu eri l'uomo della mia v-vita.
Sei l'unico che io abbia mai amato veramente.
A-Abbiamo sofferto così tanto per arrivare ad avere u-una f-famiglia...
T-Ti prego, Paulo, n-non lasciarmi.
I-Io ti amo.
B-Buonanotte amore>> gli stampo un bacio sulle labbra ed esco per poi rientrare nella mia stanza, nella quale mi è stato comunicato che dovrò rimanere per altri quattro giorni.
Questo mondo è così crudele.
Vorrei solo sprofondare nel letto e annullare tutto quello che è appena successo.
Ma purtroppo non si può.
Questa è la dura realtà e bisogna solo accettarla.

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