*Stanchezza*
4 ottobre 2016, Londra.
Naira's Pov
Mi svegliai a causa del freddo. Avevo un mal di testa lancinante e sentivo il corpo intorpidito, debole. Mi coricai meglio sotto le coperte per un paio di minuti, per poi alzarmi controvoglia dal letto.
Guardai l'orologio per vedere che ore fossero: le tre di pomeriggio.'Oh cazzo, la scuola'.
Ieri sera sarei dovuta tornare in collegio con le mie cose. E allora che diamine ci facevo a casa? Non riuscivo a ricordarmi praticamente nulla dopo la chiamata con Christopher.
Andai in cucina e trovai Blake assorto nei suoi pensieri, mentre girava distrattamente un cucchiao nella tazza di quel che supposi fosse caffé.
«Che brutta cera che hai. Nottataccia?» domandai, facendo un sorriso.
«Oh, hei. Ti sei svegliata. Comunque, tu non sembri avere un aspetto migliore» si beffò di me, sforzando un sorriso che uscì più che altro come una smorfia.
«Sì, ho un mal di testa tremendo. Sai, volevo chiederti una cosa» iniziai.
«Dimmi pure» disse, per poi sorseggiare dalla sua tazza.
«Sai per caso che è successo ieri sera e perché non sono tornata in collegio?» domandai e lui per poco non si strozzò con il caffé. «Hei, tutto apposto?» chiesi, avvicinandomi a lui e dandogli qualche pacca sulla schiena, dato che aveva iniziato a tossire.
«Sì, sì» disse, continuando a tossire. «Sto bene» continuò dopo essersi calmato.
«Allora? Sai qualcosa?» chiesi nuovamente.
«So che eri stata accompagnata da quel ragazzo e che dovevi tornare in collegio. Poi io me ne sono andato e quando sono tornato a casa tu eri nella tua stanza, avevi la febbre e ti ho lasciato riposare» rispose.
«Io non mi ricordo più nulla» sbuffai.
«Tranquilla, sarà a causa della febbre» disse.
«Possibile. Così si spiegherebbe anche il fatto che mi sento debole e ho un freddo della madonna» mi lamentai, stringendo le braccia intorno al corpo. «Comunque, io vado a farmi una doccia» lo informai, per poi avviarmi verso la mia stanza.Presi dei vestiti puliti dall'armadio ed entrai in bagno, chiudendo la porta dietro di me.
Tolsi i vestiti che stavo indossando, li buttai nella cesta dei panni sporchi, poi mi affrettai ad entrare nel box doccia e a far partire l'acqua calda, quasi bollente.
Solitamente preferivo farmi una doccia fredda, ma questa volta avevo i brividi e stavo tremando come una foglia ed ero sicura che se avessi acceso l'acqua fredda sarei diventata un ghiacciolo vivente.Una volta finita la doccia, mi sbrigai ad asciugarmi e a vestirmi.
Avevo optato per una maglione nero larghetto che arrivava sopra l'ombelico e un paio di skinny jeans neri.
Mi truccai come l'altra volta, ovvero mascara, matita e eyeliner neri, che avevano il ruolo di accentuare i miei occhi azzurri, e per le labbra questa volta usai un rossetto nero.Presi la piastra e iniziai a passarla sui miei capelli neri come la pece, resi ancora più lunghi dalle extension.
Quando finii, mi guardai allo specchio e sorrisi soddisfatta.Dopo aver riordinato il bagno, tornai in camera e guardai nell'armadio alla ricerca della mia sciarpa nera di lana.
Misi quasi tutto l'armadio in disordine, ma non la trovai, in cambio trovai quella bordeaux di Andrew e decisi di mettermi quella.
Guardai le valigie che avevo preparato il giorno precedente, ovvero un borsone e un trolley e sbuffai all'idea di dovermeli trascinare fino in collegio.
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Acele
RomanceNella vita non si può sempre scegliere ciò che si vuole, tantomeno quando vivere o quando morire. Il dolore causato dalla morte di una persona cara non è facile da colmare e questo Naira lo sa bene. L'unica cosa che ha dentro al petto oramai è solo...