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*Tenerci*

6 novembre 2016

Arian's Pov

Mi avviai verso la cucina, con ancora il mal di testa che mi fracassava il cervello e andai dritto verso il caffè fumante nel bollitore, sperando che una tazza di quel liquido scuro calmasse il mio malore, dato che la doccia fredda appena fatta non sembrava aver avuto troppo successo. Ero stordito, la mente era annebbiata da immagini e ricordi vaghi, sfumati che si susseguivano senza un senso logico e lasciandomi sempre più confuso e stanco.

Mi ero ubriacato come se non ci fosse un domani, ma c'era, e adesso dovevo affrontare tutto ciò che esso comportava.

«Alla buon ora, vedo che sei ancora vivo» commentò il mio migliore amico con un tono talmente alto da sballottarmi il cervello nella scatola cranica da una parte all'altra, manco ci fosse stato un terremoto.
«Non urlare, diamine, mi scoppia la testa» sbuffai, portandomi le mani alle tempie.
«Non me ne stupisco. La notte scorsa eri ridotto una merda, mi stupisco del fatto che tu non sia finito in coma alcolico, amico» affermò Blake, battendomi una mano sulla spalla.
«Aspetta, ma tu che ci fai qui?» domandai, realizzando solo adesso che lui era a casa mia.
«Mi ha chiamato Devine stanotte quando ha visto com'eri ridotto. Ha detto che era da tanto che non ti vedeva così» rispose, guardandomi direttamente negli occhi.
«Sì, da poco più di un anno... Merda. Devine mi ha visto così? Cazzo» avevo un bel po' di cose da spiegare.
«Sì, mi ha detto anche che continuavi a ripetere il nome di Naira e farfugliare robe strane riguardo lei» continuò e io per poco non mi rovesciai tutto il caffé addosso. «Tranquillo però, ho parlato con lei e ha detto che non dirà nulla riguardo ciò a Naira» mi rassicurò. «Nonostante ciò, è possibile che ti faccia alcune domande. Io non le ho rivelato nulla, dicendole solo che la tua sbronza aveva a che fare con Naira, ma senza dare dettagli, questo spetta a te» concluse e io sospirai.
«Blake, in cosa mi sono cacciato?» domandai, guardandolo dritto negli occhi.
«Non lo so, amico, ma non sarà facile uscirne a galla» rispose serio.
«Lo so. Ed è proprio questo che mi preoccupa. Più di qualcuno finirà col soffrire» riflettei a voce alta, mentre Blake si versava una tazza di caffè
«Devi finirla il più presto possibile. A breve le cose finiranno col degenerare e ci stiamo implicando tutti troppo. Non possiamo continuare così, devi fare qualcosa» mi consigliò il mio migliore amico, bevendo un sorso di caffè.

Ero fottuto.

***

Devine's Pov

'Devi finirla il più presto possibile.'
'Devi finirla il più presto possibile.'
'Devi finirla il più presto possibile.'

Questa frase continuava a ripetersi ossessivamente nella mia testa e cercavo in tutti i modi di capire cosa volesse dire in realtà, mentre entravo in cucina, cercando di dissimulare il fatto che avessi sentito parte della conversazione tra i due.

«Buongiorno, ragazzi» salutai, andando verso il bollitore per versarmi un tazza di caffè, mentre i due rispondevano al mio saluto con un cenno della testa, interrompendo la loro conversazione e studiandomi in modo per lo più discreto. «Fratellone, come ti senti oggi?» domandai, cercando di sviare l'attenzione che si era concentrata su di me e indirizzandola verso il mio interlocutore.
«Uno schifo» borbottò con le labbra a pochi centimetri dalla tazza che teneva in mano, facendo amplificare il suono della sua voce e rendendolo più roco di quanto già non fosse.
«Ragazzi, io devo proprio scappare» disse Blake, guardando l'orologio. «Tra un quarto d'ora entro di turno al locale e devo passare anche da casa prima. Stammi bene, amico» disse, battendo una pacca sulla spalla di mio fratello, ma non troppo forte. «Abbi cura di lui, biondina» continuò poi, rivolgendosi a me e sorridendomi in cenno di saluto, per poi lasciare la tazza vuota di caffè nel lavandino e avviarsi verso la porta d'ingresso.

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