Capitolo 1

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  • Dedicata a Martina Nanni
                                    

Prefazione

< Non capisco cosa ci trovi in mio fratello >

< Zitta Gemma, dobbiamo pensare al prossimo libro >

< E allora con mio fratello come va? >

< Gemma non ora > mormorai mentre fissavo il vuoto in cerca di qualche idea.

Ho sempre pensato a cosa potrebbe  succedere se quello che scrivo venisse pubblicato e poi diventasse film.

Ed ora eccomi qui, alla ricerca di una nuova idea per una nuova storia.

< Gemma... credo di aver appena avuto un'illuminazione >

C’è solo un modo per raccontare questa storia.

Devo iniziare con il colloquio che diede un’altra svolta decisiva alla mia vita.

Ero in ansia , avevo aspettato questo momento da tutta la vita: mi trovavo al terzo piano di uno dei più importanti palazzi di Carnaby street , Londra.

Arredamento moderno: ricco di piante finte e tanti quadri appesi alle pareti color panna.Quel luogo mi ricordava molto lo studio legale in cui lavorava mio padre.

Segretarie che entrano ed escono dalle stanze e girano per i corridoi oppure che rispondono alle incessanti chiamate al telefono.

Qua e là qualche foglio volante e ovviamente l’immancabile salottino con i divani in pelle e il tavolino con la ciotola di caramelle immangiabili.

Ed io ero li, in sala d’attesa mentre stringevo fra le mani quella lettera.

Gentile Dottoressa Bennet … ”

Dottoressa Bennet, Sara Bennet. 20 anni gia dottoressa in letteratura. “Bel traguardo ” pensai fra me e me.

Per fare qualcosa durante l’attesa presi il cellulare : 1 messaggio.

“Non agitarti, sono sicura che il tuo colloquio andrà bene

-Kate”

Dovevo tutto a quella donna. Era la migliore amica di mia madre, lavorava in una libreria a Dover, dove abitavo.

Un giorno mi arrivò una lettera dalla Penguin Books.Fino a quel momento  scrivevo semplici Fan Fiction - su un  gruppo musicale che mi piaceva molto -  e le pubblicavo in rete e poi la gente poteva decidere se leggerle o no.

Non mi era mia venuta in mente l’idea di scrivere e pubblicare un libro ma la lettera parlava chiaro: una mia storia era stata segnalata a quella casa editrice che dopo averla letta aveva deciso di contattarmi.

Io non sapevo che fare. Così mia madre chiese consiglio a Kate.

Dopo avermi convinto a mandarle , tramite E - Mail , i file Word contenenti la storia, si presentò a casa nostra complimentandosi con me, dicendo che avevo una brillante carriera davanti.

Inizialmente ero un po’ scettica, non capivo come quello che diceva si sarebbe potuto realizzare.

Kate mi accompagnò alla sede centrale della Penguin Books.

Discutemmo molto con l’editrice che si era offerta di pubblicare la mia storia.

Una cosa era certa: dovevo correggere parecchie cose, ma la trama era molto buona.

Diventerai una star - the movieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora