Capitolo 4

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<  Sei sicura di avere tutto?  > chiese Kate.

<  Si, ho tutto.  > risposi guardando la mia valigia.

<  Tu cosa farai adesso?  > le chiesi prendendo il cellulare e controllando l’ora.

<  Probabilmente tornerò a Dover. Vorrei tornare nella mia libreria è da mesi che non ci torno più. Da quando ci siamo trasferite qui …  >

<  Mi dispiace di averti costretto  > la interruppi, in fondo lei aveva lasciato il suo lavoro e la sua casa per venire ad aiutarmi a promuovere il libro.

Era diventata la mia tutrice, manager, editrice, seconda mamma , confidente.. insomma aveva assunto un ruolo importante nella mia vita, ed io l’avevo portata via dal suo “mondo felice”  per portarla in mezzo ad assemblee, lettere da parte di case editrici,  offerte di lavoro.

<  Non dirlo più, sono contenta di averti accompagnato fin qui.   > mi abbracciò per dimostrarmi il suo affetto < Adesso  che iniziano le riprese io posso tranquillamente tornare a casa. Ma non pensare che quest’esperienza con te non mi sia piaciuta  >

Sorrisi e guardai nuovamente l’orologio.

<  Arriveranno, non ti preoccupare  >

<  Lo so. Ma sono agitata. Insomma devo prendere un volo Londra – Los Angeles in compagnia sicuramente di Simon Cowell, sto aspettando qualcuno che non conosco che mi accompagni all’aeroporto di Heatrow dove sicuramente mi stanno aspettando per partire  >

<  Mi domando perché dovete andare fino a Los Angeles …   > disse pensierosa Kate mentre ci sedevamo sul divano del salone.

<  Perché Simon vuole che giriamo la parte del “mare” nella spiaggia dove hanno girato What Makes You Beautifull … è una trovata pubblicitaria  > spiegai <  Dopotutto è il loro manager  >

<  Quindi … non ti hanno detto chi ti verrà a prendere ?  > chiese Kate per distrarmi mentre mi torturavo le dita.

<  No  >

<  Sara , non stai andando a morire. Le valigie sono pronte. Hai tutto ciò che ti serve,  anche il computer. Di cosa ti preoccupi ?  >

<  Non lo so  > ammisi mordendomi un labbro.

<  Quando mi hai ripassato tua madre al telefono, ieri, mi ha pregato di non farti partire con l’ansia  >

 Sospirò <  Se vuoi una camomilla te la preparo subito  >

In quel momento suonarono al citofono.

<  Non c’è tempo  > dissi scattando in piedi andai a rispondere al citofono <  Si ?  >

<  Cerco la signorina Bennet, sono l’autista che la deve accompagnare all’aeroporto …  >

<  Si sono io !  > risposi di corsa. <  Scendo subito  >

Presi le valigie di corsa mentre mi mettevo il cappotto.

Kate mi vide  e rimase immobile sulla soglia della porta del salone.

Trascinai le mie cose fino all’ingresso e mi fermai di fronte a lei.

<  Grazie Kate  > la guardai negli occhi <  Per tutto  >

Lei mi abbracciò e mettendomi un braccio intorno al collo disse <  Ora va. O perderai l’aereo.  >

Sorrisi ed aprii la porta, presi l’ascensore e mi “fiondai” al piano terra.

Diventerai una star - the movieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora